Su
questa pietra …
(Roma aprile 2005)
Matteo 16:18 “E
anch'io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa,
e
le porte del soggiorno del morti non la potranno vincere”.
Nel verso citato, se lo estraiamo dal suo
contesto, potremmo trovare un’investitura particolare fatta all’apostolo
Pietro, come se, attraverso lui, Dio volesse compiere qualcosa di speciale ed è
proprio questo il soggetto principale della prima omelia del nuovo Papa
Benedetto XVI, infatti così leggiamo nel testo dell’omelia: “Ripenso
in queste ore a quanto avvenne nella regione di Cesarea di Filippo, duemila
anni or sono. Mi pare di udire le parole di Pietro: “Tu sei il Cristo, il
Figlio del Dio vivente”, e la solenne affermazione del Signore: “Tu sei Pietro
e su questa pietra edificherò la mia Chiesa. A te darò le chiavi del regno dei
cieli”. Tu sei il Cristo! Tu sei Pietro! Mi sembra di rivivere la stessa scena
evangelica; io, Successore di Pietro, ripeto con trepidazione le parole
trepidanti del pescatore di Galilea e riascolto con intima emozione la
rassicurante promessa del divino Maestro. Scegliendomi quale Vescovo di Roma,
il Signore mi ha voluto suo Vicario, mi ha voluto 'pietra' su cui
tutti possano poggiare con sicurezza”.
Quando ho letto il testo della prima omelia
sono rimasto un pò deluso in quanto da un teologo, quale è il nuovo Papa, non
mi aspettavo un’affermazione così forte ma che non trova riscontro nei Sacri
Scritti. Mi chiedevo se i veri cristiani sono in grado di contrastare con
chiarezza l’interpretazione del verso in questione. Volutamente,
nell’introduzione di questa meditazione, è stato citato solo il verso 18 del
capitolo 16 di Matteo, ma leggendo anche il contesto scopriremo molte sorprese,
infatti leggiamo dal verso 15 al 23:Ed egli disse loro: «E
voi, chi dite che io sia?» 16 E Simon Pietro, rispondendo, disse: «Tu sei il Cristo, il
Figlio del Dio vivente». 17 E Gesú, rispondendo, gli disse: «Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue ti hanno rivelato
questo, ma il Padre
mio che è nei
cieli. 18 Ed io altresí ti dico, che tu sei Pietro, e sopra questa roccia io
edificherò la mia chiesa e le porte dell'inferno non la potranno vincere. 19 Ed
io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che avrai legato sulla
terra, sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà
sciolto nei cieli», 20 Allora egli ordinò ai suoi discepoli di non
dire ad alcuno che egli era Gesú, il Cristo. 21 Da quel momento Gesú cominciò a
dichiarare ai suoi discepoli che era necessario per lui andare a Gerusalemme e
soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli
scribi, essere ucciso e risuscitare il terzo giorno. 22 Allora Pietro lo prese
in disparte e cominciò a riprenderlo, dicendo: «Signore, Dio te ne liberi;
questo non ti avverrà mai». 23
Ma egli, voltatosi, disse a Pietro: «Vattene via da me,
Satana! Tu mi
sei di scandalo,
perché non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli
uomini».
In questi
versi vediamo come le Sacre Scritture si spiegano da sole. Non c’è alcun
dubbio, se estraiamo dei versi dai lori contesti possiamo farci tutte le
religioni che vogliamo, possiamo costruirci tutti i castelli teologici ma se
invece consideriamo il contesto a cui appartiene un determinato verso, ecco che
l’interpretazione dovrà assumere il giusto significato.
Qual è la pietra?
Qual è la
pietra a cui si riferisce Gesù? Egli dice: “Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona,
perché né la carne né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è
nei cieli”; Gesù sta parlando della
rivelazione che Pietro ha ricevuta. Cos’è che in quel momento ha reso speciale
Pietro? Che cos’è che lo ha reso beato? Semplicemente la rivelazione del Padre,
che in quel momento gli aveva reso chiaro di avere davanti a lui il Cristo di
Dio. Perché possiamo asserire che Gesù non pensava a Pietro come persona
particolare, come pietra su cui costruire la sua chiesa? Lo vediamo nel
contesto letto qualche minuto dopo, infatti gli dice al verso 23 “Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di
scandalo, perché
non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini. Vediamo
quindi Pietro lo strumento, il canale, che un attimo prima riceve rivelazione
da parte di Dio e pronuncia qualche cosa di meraviglioso, ma subito dopo riceve
acqua sporca, inquinata e pronuncia una bestemmia. Lo stesso canale. Poteva
quindi Gesù riferirsi al canale come fondamento per la Sua Chiesa? E’ impensabile
così come sarebbe impensabile dare gloria allo scalpello usato per scolpire la
“Pietà” piuttosto che a Michelangelo.
Ma si
potrebbe considerare una interpretazione, tu la pensi così qualcun altro la
pensa in modo diverso, potrebbe essere l’appunto! Interroghiamo la Bibbia e
vediamo cosa ci risponde. E’ scritto nel salmo 119:160: “La somma della tua parola è verità; e
tutti i tuoi giusti decreti durano in eterno”. Quindi non solo un verso ma la somma di più
versi. Il passaggio di Matteo, se letto tutto dal 15 al 23, si spiega da solo
ma si potrebbe comunque considerare una interpretazione per cui cerchiamo
cos’altro dicono le Scritture sull’argomento in oggetto.
L’edificio spirituale
Un edificio spirituale può poggiare su un
uomo? Una risposta affermativa a questa domanda andrebbe in contrasto con
quanto è scritto in Geremia 17:5 “Cosí dice l'Eterno:
«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo …”, vediamo chiaramente come è impensabile, nel
piano di Dio, che un uomo possa confidare in un altro uomo, ma come dice al
verso 7 “Benedetto l'uomo che confida nell'Eterno e la cui
fiducia è l'Eterno! “.
Questo pensiero non è solo in questo passaggio della Scrittura, ma in tutto il
messaggio biblico. Quando, ad esempio, il popolo di Israele era in difficoltà,
perchè attaccato da altri popoli, e si rivolgeva all’Egitto o ad altre Nazioni
per chiedere soccorso, l’Eterno lo rimproverava dicendogli “perchè hai
confidato in carri e in cavalieri, perchè hai confidato in un’altra Nazione e
non hai cercato Me?” E’ quindi chiaro il pensiero di Dio. Il Popolo di Dio deve
cercare e confidare solo nell’Eterno perchè Egli è la Sua roccia!
In Matteo 21:42 leggiamo: “Gesú
disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: "La pietra che gli
edificatori hanno rigettata è divenuta la testata d'angolo. Questa è opera del
Signore, ed è meravigliosa agli occhi nostri"?.“ Quando la Scrittura riporta questo passo
non poteva riferirsi assolutamente a Pietro perché stava parlando di Gesù come
vedremo nei versi che seguono. E’ chiaro che la “Pietra” che gli edificatore
hanno disprezzato è Gesù, lo vediamo anche nella reazione che hanno avuto le
persone a cui era rivolta quella parola, infatti prima gli racconta la parabola
dei vignaioli in cui Gesù è la figura del figliolo del padrone della vigna e i
farisei e i capi sacerdoti sono la figura dei vignaioli malvagi. Si avvidero
che parlava di loro che stavano disprezzando la “pietra” angolare.
Cosa dice Pietro della pietra?
Leggiamo ancora in Atti 4:10 che Pietro
col miracolo operato al paralitico
dicendogli “oro e argento non ne abbiamo ma quello che abbiamo te lo diamo, nel
nome di Gesù alzati e cammina” aveva scatenato un putiferio per cui assieme a
Giovanni fu messo in prigione. L’indomani furono chiamati per essere
interrogati e cosa risponde Pietro? “sia noto a tutti voi e a
tutto il popolo d'Israele che ciò è stato fatto nel nome di Gesú Cristo il
Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti; in virtú
di lui compare davanti a voi quest'uomo completamente guarito. Questi è la pietra che è
stata da voi edificatori rigettata e che è divenuta la testata d'angolo “ ancora una volta dice chiaramente che voi
Farisei, Sadducei, Capi Sacerdoti avete crocifisso Gesù che “E
in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c'è alcun altro nome sotto il
cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati “. La Scrittura è così chiara, il messaggio
così evidente che non ci può essere nessun dubbio!
Cosa dice Paolo della pietra?
La pietra è solo Gesù Cristo su cui noi
dobbiamo essere edificati, infatti leggiamo nell’Epistola ai Romani 9:32 “Perché? Perché la cercava non mediante la
fede ma mediante le opere della legge; essi infatti hanno urtato nella pietra
d'inciampo. 33 come sta scritto «Ecco, io pongo in Sion una pietra d'inciampo e
una roccia di scandalo, ma chiunque crede in lui non sarà svergognato”. Non sono riusciti a trovare la giustizia
nella Legge perché la cercavano attraverso le opere. Il cercare di essere
giusti davanti a Dio con le proprie opere, significa inciampare nella pietra
d’intoppo che se accettata per fede diventa la “pietra angolare” dell’edificio
spirituale.
Guardiamo ancora nell’Epistola agli Efesini
cap. 2:20 che cosa ci dice l’apostolo Paolo: ”edificati sul fondamento degli apostoli e
dei profeti, essendo Gesú Cristo stesso la pietra angolare”, quindi
voi che avete accettato Gesù Cristo siete diventati famiglia di Dio e siete
edificati sullo stesso fondamento degli apostoli e dei profeti, per cui se
Pietro che era un Apostolo è stato a sua volta edificato su Cristo, non poteva
essere egli stesso la “Pietra”.
Ancora Pietro …
Vediamo ora
che cosa scrive Pietro nella sua I epistola cap. 2:4: “Accostandovi a lui, come a pietra vivente,
rigettata dagli uomini ma eletta e
preziosa davanti a Dio, 5 anche voi,
come pietre viventi, siete edificati per essere una casa spirituale, un
sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di
Gesú Cristo. … 7 Per voi dunque che credete essa è preziosa, ma per coloro che
disubbidiscono: «La pietra, che gli edificatori hanno rigettato, è divenuta la
testata d'angolo, pietra d'inciampo e roccia d'intoppo che li fa cadere». 8
Essendo disubbidienti, essi inciampano nella parola, e a questo sono altresí
stati destinati”. Pietro stesso ci dice che la “Pietra” è
Gesù Cristo, la pietra che è stata disprezzata ed è divenuta la pietra angolare
e aggiunge che essi inciampano nella “Parola” e chi è la “Parola”? E’ scritto
chiaramente nel vangelo di Giovanni che la “Parola” fatta carne è Gesù Cristo.
Quindi la
Scrittura non ci lascia alcun dubbio. Quanto esposto nelle righe precedenti non
è una interpretazione ma la verità che emerge dalla Scrittura, ma dobbiamo
stare attenti perché se nel corso dei secoli la religione ha messo enfasi
sull’uomo, anche noi possiamo sostituire la “pietra” angolare su cui costruire
la nostra fede con altre cose, perché una pietra angolare può diventare la
religione, la tradizione, possono diventarlo gli usi, i costumi, i modi di fare
quindi questo problema non riguarda solo gli altri ma riguarda ognuno di noi.
La
nostra responsabilità!
Infatti è
importante che ognuno di noi può essere pietra vivente per essere parte
dell’edificio di Dio. Immaginiamo un mattone in un cantiere, se non viene
utilizzato per costruire (perché rovinato) a cosa può servire? Sarà buttato in
un mucchio di polvere come scarto. Quando diventa importante un mattone? Quando
utilizzato nell’edificio. Noi abbiamo la responsabilità di essere “pietre
viventi” per essere edificati sulla “Pietra angolare” che è Cristo Gesù.
Non basta
quindi avere il fondamento giusto ma bisogna anche edificarci sopra con le
pietre giuste. Dice la scrittura in I Cor. 3:11 “perché nessuno può porre altro fondamento
diverso da quello che è stato posto, cioè Gesú Cristo. 12 Ora, se uno costruisce sopra questo
fondamento con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, stoppia, 13 l'opera di ciascuno sarà manifestata, perché
il giorno la paleserà; poiché sarà manifestata mediante il fuoco, e il fuoco
proverà quale sia l'opera di ciascuno.” Il punto principale è
trovare il fondamento giusto su cui costruire, perché anche se abbiamo i
migliori materiali ma edifichiamo su un fondamento non adatto non appena
verranno venti e tempeste l’edificio cadrà giù e il materiale prezioso da
costruzione andrà perduto, ma è anche importante che cosa costruiamo sopra in
quanto anche con un buon fondamento se edifichiamo con materiale scadente
l’edificio crollerà!
C’è la
responsabilità di Dio che è quella di mettere un buon fondamento, e Lui l’ha
fatto per mezzo di Gesù che è la Pietra Angolare su cui edificare un edificio
spirituale accettevole a Dio; ma poi c’è la nostra responsabilità che è quella
di essere “pietre viventi”. Abbiamo visto come a volte la religiosità umana
nella vita cristiana diventa così importante che quasi sostituisce la pietra
angolare. A volte le regole, gli usi, i costumi diventano così importanti che
superano gli insegnamenti di Gesù. Nel cristianesimo l’importante è Cristo, è
realizzare la Sua salvezza, quindi l’errore immediato che possiamo fare noi è
quello di sostituire la “Pietra” non con un papa ma con altre cose, con le
nostre convinzioni, con i nostri modi di pensare, di vedere.
Non c’è
nessun altro nome che sia dato agli uomini per essere salvati, non ci sono
altre strade, la “Pietra Angolare” è Cristo e dopo subentra la nostra
responsabilità di che cosa costruiamo, di come noi permettiamo di essere
mattoni per essere utili nell’opera di Dio, ciò dipende da noi. Se ci facciamo
usare da Dio saremmo utili nel Suo edificio altrimenti saremo rigettati e Gesù
diventerà per noi una pietra d’inciampo che ci cadrà addosso e ci distruggerà.
Per
concludere quindi è necessario il fondamento giusto e il materiale giusto per
costruire l’edificio spirituale di Dio alla Sua gloria in Cristo Gesù benedetto
in eterno. Amen.
Carlo Galioto