Meditazione del pastore Luca Adamo
Gennaio
2004
SIAMO DAVVERO DISPOSTI A
Vittoria. La Bibbia ne parla e il Signore stesso la promette
ai suoi figlioli. Vittoria sulla malattia e sull'avversità, ma anche
vittoria sulla persecuzione. Si vince sulla malattia quando la guarigione
viene, così come si vince sull'avversità quando i problemi vengono
risolti. Allo stesso modo, si ottiene vittoria sulla persecuzione quando,
nonostante ciò, si continua a servire il Signore e non si viene ostacolati
dalle ingiurie. Spesso, coloro che complottano il male contro i
servitori del Signore, vengono da Egli stesso smascherati e costretti alla
ritirata.
Iddio ama anche i persecutori, certamente,
ma sa anche proteggere i Suoi ministri e sa bene in che maniera
agire, per il bene di tutti.
Queste sono parte delle vittorie che Gesù e
gli apostoli ci hanno assicurato.
"Ma ringraziato sia
Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù
Cristo" [1^ Cor. 15:57].
Vittoria... eppure, nonostante questa
parola risuoni dolce, essa nasconde impegno e
virtù che spesso vengono poco considerate.
Tutti i credenti vogliono vincere, certo, ma
non tutti i credenti sono poi disposti a pagarne il prezzo.
Tutti i credenti desiderano avere la vittoria
sulle prove e sulle circostanze negative della vita, ma poi non tutti sono
disposti ad assumersi le responsabilità che queste vittorie
comportano.
Ci sono vittorie alle quali tutti i
credenti sono stati destinati, ma c'è anche un prezzo da pagare
affinchè queste vittorie si manifestino... un prezzo che tutti i credenti,
in un modo o nell'altro, dovrebbero anche essere disposti a
pagare.
Attenzione, non sto affatto dicendo che sia
Dio a chiedere questi "prezzi", no... sto semplicemente dicendo che però
questi prezzi esistono, eccome.
E, in un modo o nell'altro, occorre
affrontarli.
Ma quale sarebbe il prezzo da pagare?
Uno di essi è il saper rimanere fermi nella
fede e non mollare, quando la malattia o l'avversità sembrano
prevalere nella propria vita.
L'altro è camminare in amore e non cedere
alle contese ed alle provocazioni.
Questo, a mio modo di vedere, è parte
del prezzo da pagare.
Infatti, se è facile rimanere in fede quando
le cose vanno bene, non lo è affatto quando invece le circostanze sono
avverse e la soluzione sembra tardare.
Ma è proprio in quei momenti che la
vittoria si costruisce.
Spesso, si pretende la vittoria ma poi non si
ha la costanza di rimanere fermi durante i momenti di prova. Ma non
possiamo ottenere la vittoria senza la radice che la
determina!
La vittoria sui problemi e sui persecutori
non viene all'improvviso, come fosse una sorta di magica soluzione, ma è
il frutto di un cammino consigliato dal Signore e di una reazione in linea
con le promesse di Dio.
Vedi, non si vince la battaglia
quando le cose vanno bene, ma spesso, quando le cose vanno bene, è perchè
la battaglia è già stata vinta oppure perchè non è ancora
cominciata.
Ecco perchè se le cose vanno male, non è
detto che tu abbia perso la tua battaglia... il più delle volte, la stai
combattendo proprio in quel momento!
Ma vuoi vedere come l'apostolo Paolo definisce la tua
battaglia?
Ecco qua: "Combatti
il buon combattimento della fede..." [1^ Timoteo
6:12].
Il combattimento, l'apostolo, lo chiama
"buono".
Ma perchè?
Lo chiama buono perchè lo abbiamo
già vinto!
La Scrittura ci sta dicendo che se
combattiamo il combattimento seguendo le regole che essa consiglia, la
vittoria ci viene garantita.
Nota infatti che il nostro combattimento deve
essere "combattimento della fede", e non della carne, o della
rassegnazione.
La differenza è tutta qua. Il combattimento
della fede prevede... la fede!
E la fede prevede un tempo in cui, nonostante
le circostanze siano avverse, il credente continua a credere in Dio e ad
avere fiducia nella soluzione da Lui stesso promessa.
Pertanto, se stai affrontando una
situazione difficile, non pensare di aver perso, perchè probabilmente stai
vivendo la tua battaglia proprio adesso.
Non mollare, ma rimani fermo nel
Signore!
Molti mollano la presa proprio ora, non
rendendosi conto che è invece in questo tempo di transizione che la
vittoria si edifica. Alcuni si lasciano andare allo sconforto ed alla
rassegnazione, mentre altri cedono alle contese ed alle dicerie, eppure
non sono queste le reazioni che ci assicurano la vittoria.
Il combattimento, non dimentichiamolo, deve
essere "della fede", e non "della carne".
Se solo riusciamo a non cedere e a continuare
a rimanere in fede, la vittoria non può che manifestarsi anche nella
nostra vita.
Non è affatto facile, lo so
bene.
Lo stesso apostolo ha detto che non lo è.
Infatti, parlando del nemico che cerca di
ostacolarci in ogni maniera, lui dice: "Resistetegli, stando fermi nella fede..."
[1^ Pietro 5:9].
Non servirebbe "resistere" se non ci
fosse qualcuno (o qualcosa) che tenti di farci
mollare!
La vera battaglia, quindi, si combatte
proprio quando siamo tentati di cedere e di rassegnarci, quando le cose
sembrano andare per il verso sbagliato, la si combatte nella nostra mente
quando il nemico ci sussurra che non esiste soluzione alcuna alla nostra
sfida.
Sono questi i momenti in cui non dobbiamo
mollare.
Sono questi i momenti in cui dobbiamo
continuare a lodare il Signore e a camminare nelle Sue vie, anche se non
ci andrebbe di farlo. La Bibbia lo chiama "sacrificio di lode"...
Sono questi i momenti in cui non dobbiamo
dire: "La fede non funziona... va tutto storto... chi me lo fa
fare...", ma dobbiamo invece continuare a credere e a confidare nelle
Sue promesse.
E inoltre, sono proprio questi i momenti in
cui il nostro carattere viene formato e la nostra fede viene messa
all'opera. E un carattere formato è un ottimo strumento che il Signore
potrà usare con potenza, nel futuro... ma questo, è un altro
discorso...
In effetti, la nostra carne è portata a lamentarsi e a
desistere... alla nostra carne, in realtà, non piace affatto resistere
nella fede... ma questo non è un problema di qualche singolo credente, no,
questa è una triste caratteristica della nostra carne.
Grazie al cielo, un giorno avremo un corpo
nuovo e la "carne" non sarà più un problema, ma fino a quel giorno
l'avremo e pertanto dobbiamo imparare ad avere a che fare con
essa.
Non è una passeggiata, e di questo ce ne
siamo accorti tutti, ma qualcosa possiamo sempre farla.
La nostra carne, sebbene sia stata
detronizzata, continua però ancora a dire la sua, e lo fa con un gran
chiasso!
La carne non possiamo eliminarla, ma possiamo
però rifiutare di percorrere la strada che essa ci
suggerisce.
Ecco perchè l'apostolo Paolo ci ha
consigliato di non seguire i consigli della carne, nè i pensieri che essa
ispira, proprio perchè sono suggerimenti che inducono a "mollare la
presa".
E se molliamo la presa, la vittoria rimarrà
solo un lontano e inavvicinabile miraggio.
Siamo destinati a vincere, è
vero.
Ma questo significa che siamo anche
destinati a non mollare quando ci andrebbe di farlo.
E questo, cari nel Signore, è il prezzo da
pagare per la vittoria.
E' la parte più impegnativa, ma è anche
quella che ci porta dritti al trionfo per i meriti e l'aiuto di
Cristo Gesù!
Solitamente, come ho accennato, sono due le grandi aree in
cui i credenti affrontano le battaglie maggiori: l'area della prova e
della tentazione, e l'area della persecuzione.
Le prove e le tentazioni sono una realtà,
proprio come lo sono le persecuzioni, e la comune caratteristica di queste
situazioni è quella di farci credere che siamo destinati a cedere e a
perdere la battaglia.
Quando
le persecuzioni vengono, infatti, tutti noi siamo tentati di
rispondere per le rime, ma se ci comportassimo in questo modo non faremmo
altro che cadere al livello carnale dei nostri accusatori.
In effetti, a nessuno di noi piace essere
ingiuriati e maltrattati, ma questo fa parte del Cristianesimo e per
quanto non sia piacevole, è una naturale conseguenza del nostro esporci a
motivo della Parola e della verità che il Signore ha piantato in ciascuno
di noi. Delle volte, sono solo le gelosie quello che
portano gli altri ad accusare i figli di Dio, ma qualunque sia il
motivo noi non siamo chiamati a rispondere per la carne.
No, non è così che la vittoria
viene.
La nostra vittoria deve venire da Dio,
limpida e cristallina come solo Lui può portarla, ed è questa la vittoria
che noi tutti desideriamo.
A volte occorre del tempo, è vero, ma se
desistiamo dal fare la nostra giustizia, vedremo la vittoria di
Dio.
Eppure, spesso i credenti impiegano male
questo spazio di tempo... spesso, lo impiegano nel rancore e nella
diceria, invece di lasciar operare il Signore.
Questo perchè la nostra carne è sempre
all'erta, e non si lascia sfuggire occasione di poter dire la
sua.
Pertanto, rimanere fermi nella fede e
continuare a camminare in amore deve essere la nostra risposta come figli
dell'Iddio vivente.
Ma la carne "parla" anche durante la malattia... oh, se
parla!
Tra la malattia e la guarigione esiste un
tempo, un tempo che andrebbe impiegato per credere in Dio e non per
ascoltare le bugie che giungono alla nostra mente. Così facendo, sono
sicuro che molte infermità sparirebbero più in fretta che
mai.
Non dico che per ogni malattia debba essere
così, ma avendo la possibilità di predicare in diverse città e in diversi
posti, posso assicurarvi che gran parte di esse si risolverebbero
semplicemente spendendo meglio questo "tempo" che intercorre tra la
manifestazione dell'infermità e la guarigione vera e propria.
Quando il male avanza e la guarigione sembra
non arrivare, la tentazione di mollare è forte.
Quando l'infermità è presente, non è affatto
facile rimanere fermi nella fede e non cedere alla
rassegnazione.
Del resto, resistere nella fede significa
andare contro ogni circostanza naturale ed ogni evidenza fisica, e non si
tratta di una battaglia facile.
Spesso, significa andare contro anche i
propri cari e coloro che, seppur in buona fede, tendono a smontare la fede
in Dio ed a scoraggiare il malato riguardo una risposta divina al suo
problema.
Non è facile resistere in fede durante la
malattia, certo.
Se lo fosse, tutti lo farebbero.
Eppure, la vittoria richiede proprio questo
prezzo: resistere in fede e non mollare, e farlo proprio quando le
cose vanno male.
Tutto questo non è facile, è vero, ma è
possibile.
Non è nemmeno sempre piacevole, eppure è
quello che siamo chiamati a fare.
Ma la ricompensa, cari nel Signore, è
la vittoria che il Signore promette!
Vittoria sulla malattia, vittoria sulle
prove e sulle tentazioni, vittoria sulle persecuzioni.
E quando la vittoria viene, significa che la
prova, la tentazione o la persecuzione non potrà in alcun modo ostacolarti
o impedirti di compiere la volontà di Dio per la tua vita.
E allora, siamo ancora disposti a voler
vincere?
Considerando il prezzo che c'è da
pagare, vogliamo davvero vincere?
Desideriamo veramente avere la vittoria sulle
prove e sulle tentazioni, sulla malattia, sui rancori e sui nostri
accusatori?
Se vogliamo davvero vincere, allora significa
che siamo anche disposti a pagarne il prezzo.
Un prezzo che si chiama "resistere nella
fede" e "camminare in amore".
Si, sembra facile, ma in realtà non lo è
affatto.
Se lo fosse, tutti lo praticherebbero, ma
purtroppo non è così, ed anche chi scrive è conscio del fatto che deve
fare ancora molto cammino prima di giungere a quella statura spirituale
che il Signore Gesù ci esorta ad avere.
Ma del resto, se fosse stato facile, il
Signore nemmeno ci avrebbe assicurato il Suo personale
aiuto!
Ma ringraziato sia il Signore che, nonostante
i nostri difetti e le nostre debolezze, ci fa sempre trionfare e continua
a prometterci la Sua assistenza dove ne abbiamo bisogno.
"Lo
Spirito", scrive l'apostolo Paolo, "ci
sostiene nelle nostre infermità...". Il termine qui tradotto
con "infermità" significa letteralmente "area in cui
siamo deboli", "area in cui manchiamo di forze".
Quando sembra che non abbiamo la forza per resistere nella fede e
per camminare in amore, quando sembra che stiamo per mollare la presa e
cedere alla prova, ecco che lo Spirito Santo è pronto a darci una
mano.
Gloria!
Questa è una meravigliosa notizia, non
trovi?!
Non affrontiamo la battaglia da
soli!
Pertanto, continuare
a camminare in amore e in misericordia, e non cessiamo di rimanere saldi
nella nostra fede per la guarigione o per la soluzione ai nostri
problemi, anche quando non ci andrebbe affatto di farlo.
Questo è parte del prezzo per la vittoria, un
prezzo che però vale la pena di essere pagato.
Non è facile, ripeto, ma la notizia
bella è che è possibile!
E se Gesù ha detto che è possibile, allora
significa che in qualche modo, con il Suo aiuto, siamo stati
equipaggiati per riuscire nell'impresa.
Un equipaggiamento che si chiama "Cristo in
noi", speranza di gloria.
Questo articolo di fede è parte del Ministero "Vita Abbondante" e
può essere pertanto utilizzato per scopi di edificazione, evangelizzazione
e/o insegnamento, senza scopi di lucro, indicandone l'autore e la
provenienza. A richiesta, è inoltre possibile ricevere presso la propria
abitazione il periodico gratuito "Fuochi di Risveglio", di
Luca e Lucia Adamo, inviando la richiesta presso l'e-mail sotto
indicato, completa del proprio recapito postale. Tutti i dati
ricevuti saranno trattati in conformità alla Legge 675/96 sulla privacy e
non saranno in alcun modo divulgati senza il diretto consenso
dell'interessato.
Ministero
"Vita Abbondante" - Roma
Insegnamento e
predicazione della Parola di Dio
Luca &
Lucia Adamo
|