Regole Umane
(Roma Feb-2000)

L'uomo è limitato rispetto all'immensità di Dio, ma nel momento in cui crea delle regole umane che non sono comandamenti, limita anche il Creatore. Non vogliamo vivere secondo la guida dello Spirito Santo, ma ci facciamo delle regolette per non dipendere dal Signore.

Dan 6:1 ... 7 Tutti i prefetti del regno, i governatori e i satrapi, i consiglieri e i comandanti si sono consultati insieme per promulgare un editto reale e fare un fermo decreto, in base ai quali chiunque durante trenta giorni rivolgerà una richiesta a qualsiasi dio o uomo all'infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni. 8 Ora, o re, promulga il decreto e firma il documento, in modo che non possa essere cambiato in conformità alla legge dei Medi e dei Persiani, che è irrevocabile". 9 Il re Dario quindi firmò il documento e il decreto. 13 Allora quelli ripresero a dire davanti al re: "Daniele, che è uno degli esuli di Giuda, non mostra alcun riguardo per te, o re, o per il decreto che hai firmato ma rivolge suppliche al suo Dio tre volte al giorno". 14 All'udire ciò, il re ne fu grandemente dispiaciuto e si mise in cuore di liberare Daniele, e fino al tramonto del sole si affaticò per strapparlo dalle loro mani. 15 Ma quegli uomini vennero tumultuosamente dal re e gli dissero: "Sappi, o re, che è legge dei Medi e dei Persiani che nessun decreto o editto promulgato dal re può essere cambiato". 16 Allora il re diede l'ordine e Daniele fu portato via e gettato nella fossa dei leoni. Ma il re parlò a Daniele e gli disse: "Il tuo Dio, che tu servi del continuo, sarà egli stesso a liberarti". 26 Io decreto che in tutto il dominio del mio regno si tremi e si tema davanti al Dio di Daniele, perché egli è il Dio vivente, che sussiste in eterno. Il suo regno non sarà mai distrutto e il suo dominio non avrà mai fine. 27 Egli libera, salva, e opera segni e prodigi in cielo e sulla terra; è lui che ha liberato Daniele dal potere dei leoni".

Il re Dario per vanità stava rischiando di perdere l'uomo più importante del suo regno, e non era riuscito, con tutta la sua autorità, a evitare una ingiustizia.

 

Deu 23:21 Quando fai un voto all'Eterno, il tuo DIO, non tarderai ad adempierlo, perché l'Eterno, il tuo DIO, te ne chiederà certamente conto e tu saresti colpevole; 22 ma se ti astieni dal far voti, non commetti peccato.

Dio non ci chiede sacrifici oltre misura, vuole solo che lo amiamo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la forza nostra. Perché invece di ascoltare i suoi consigli di esercitarci nell'amore, vogliamo costringere il nostro corpo facendoci violenza?

 

1Sam 14:24 Ma in quel giorno gli uomini d'Israele erano stremati, perché Saul aveva fatto fare al popolo questo giuramento: "Maledetto l'uomo che toccherà cibo prima di sera, prima che mi sia vendicato dei miei nemici". Così nessuno del popolo toccò cibo.

E' del peccato che dobbiamo privarci, della disubbidienza a Dio, e non di ciò che è stato creato per noi!

 

Giud 11:30 Jefte fece un voto all'Eterno e disse: "Se tu mi dai nelle mani i figli di Ammon, 31 ciò che uscirà dalle porte di casa mia per venirmi incontro quando tornerò vittorioso dai figli di Ammon apparterrà all'Eterno, e io l'offrirò in olocausto". 34 Poi Jefte ritornò a casa sua, a Mitspah; ed ecco uscirgli incontro sua figlia con tamburelli e danze. Essa era l'unica figlia, perché egli non aveva altri figli o figlie.

L'eccesso di zelo a volte ci può portare a pretendere da noi più di quello che possiamo dare. Perché vogliamo affidarci al caso quando era chiaro quali olocausti richiedeva il Signore? Bastava promettere un vitello! Il padre del Figliol Prodigo, nella sua paziente attesa, non ha fatto voti particolari, ma quando è tornato il figlio gli ha donato ciò che in quel momento ha ritenuto giusto.

 

Mat 12:1 In quel tempo Gesù camminava in giorno di sabato tra i campi di grano; ora i suoi discepoli ebbero fame e si misero a svellere delle spighe e a mangiarle. 2 Ma i farisei, veduto ciò, gli dissero: "Ecco, i tuoi discepoli fanno quello che non è lecito fare in giorno di sabato".

Non bastava l'esempio negativo di Saul per capire che non aveva senso patire la fame per rispettare un falso com,andamento?

 

Mat 12:10 vi era un uomo che aveva una mano secca. Ed essi domandarono a Gesù, per poterlo poi accusare: "è lecito guarire qualcuno in giorno di sabato?".

Luca 13:14 Ma il capo della sinagoga, indignato che Gesù avesse guarito in giorno di sabato, si rivolse alla folla e disse: "Vi sono sei giorni in cui si deve lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire e non in giorno di sabato".

Quando sono gli altri a fare le spese della nostra religiosità, siamo zelanti, ma riusciamo a metterci nei panni di chi è nel bisogno? Cosa succedeva se uno di quei farisei aveva una mano secca e incontrava Gesù di sabato? Come mai i bisognosi trasgredivano il sabato?

 

Gio 9:16 Allora alcuni farisei dicevano: "Quest'uomo non è da Dio, perché non osserva il sabato". Altri dicevano: "Come può un uomo peccatore compiere tali segni?". E c'era divisione tra di loro.

E' molto pericoloso quando misuriamo le cose spirituali con le regole e misure umane. Rischiamo di prendere una grossa cantonata così come la presero i farisei con Gesù Cristo, il Figlio di Dio.

 

Gal 2:12 Infatti prima che venissero alcuni da parte di Giacomo, egli mangiava con i gentili; ma quando giunsero quelli, egli si ritirò e si separò, temendo quelli della circoncisione. 13 E anche gli altri Giudei fingevano assieme a lui, tanto che anche Barnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia. 14 Ma quando io vidi che non camminavano rettamente secondo la verità dell'evangelo, dissi a Pietro in presenza di tutti: "Se tu, che sei Giudeo, vivi alla gentile e non alla giudaica perché costringi i gentili a giudaizzare?".

La religiosità e l'ipocrisia si sposano così bene con la nostra natura umana che a volte cadiamo nei loro tranelli senza accorgercene. Ci vuole qualcuno che ci scuote e ci fa riflettere! Ma siamo disposti ad ascoltarlo come fece Pietro? Abbiamo l'umiltà di riconoscerlo?

 

Mar 7:6 Ma egli, rispondendo, disse loro: "Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. 7 Ma invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini" 8 Trascurando infatti il comandamento di Dio, vi attenete alla tradizione degli uomini: lavatura di brocche e di coppe; e fate molte altre cose simili". 9 Disse loro ancora: "Voi siete abili nell'annullare il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. 10 Mosé infatti ha detto: "onora tuo padre e tua madre" e: "chi maledice il padre o la madre sia messo a morte". 11 Ma voi dite: "Se un uomo dice a suo padre o a sua madre: Tutto quello con cui potrei assisterti è Corban cioè un'offerta a Dio", 12 non gli lasciate più far nulla per suo padre o per sua madre, 13 annullando così la parola di Dio con la vostra tradizione, che voi avete tramandata. E fate molte altre cose simili".

Il rischio che corriamo è che per rispettare le nostre regole andiamo contro la Parola di Dio

 

Col 2:20 Se dunque siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché vi sottoponete a dei precetti come se viveste nel mondo, quali: 21 "Non toccare, non assaggiare, non maneggiare", 22 tutte cose che periscono con l'uso, secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini? 23 Queste cose hanno sì qualche apparenza di sapienza nella religiosità volontariamente scelta, nella falsa umiltà e nel trattamento duro del corpo, ma non hanno alcun valore contro le intemperanze carnali.

La vera spiritualità a cui siamo chiamati è nella libertà dello Spirito, nella riconoscenza per la grazia, nella fede alle promesse, nella beata speranza del ritorno di Cristo cercando continuamente la guida dello Spirito Santo.