Sottomissione
(Roma Ott-2000)

2 Re 5:15 Poi tornò con tutto il suo seguito dall'uomo di DIO, andò a presentarsi davanti a lui e disse: "Ecco, ora riconosco che non c'è alcun DIO in tutta la terra, se non in Israele. Perciò ora, ti prego, accetta un dono dal tuo servo". 16 Ma egli rispose: "Com'è vero che vive l'Eterno alla cui presenza io sto, non accetterò nulla". Naaman insisteva con lui perché accettasse, ma egli rifiutò. 20 Ma Ghehazi, servo di Eliseo, uomo di DIO, disse fra sé: "Ecco, il mio signore ha usato troppa gentilezza con Naaman, questo Siro, non accettando dalla sua mano ciò che egli aveva portato; com'è vero che l'Eterno vive, gli correrò dietro e prenderò da lui qualcosa". 26 Ma Eliseo gli disse: "Il mio spirito non ti aveva forse seguito, quando quell'uomo è tornato indietro dal suo carro per venirti incontro? E' forse questo il momento di prender denaro, di prendere vesti, uliveti e vigne, pecore e buoi, servi e serve?

1 Samuele 13:8 Egli aspettò sette giorni secondo il tempo fissato da Samuele; ma Samuele non giungeva a Ghilgal e il popolo cominciava a disperdersi lontano da lui. 9 Allora Saul disse: "Portatemi l'olocausto e i sacrifici di ringraziamento". Quindi offerse l'olocausto. 10 Aveva appena finito di offrire l'olocausto, quando arrivò Samuele; e Saul gli uscì incontro per salutarlo. 11 Ma Samuele gli disse: "Che cosa hai fatto?". Saul rispose: "Quando ho visto che il popolo si disperdeva lontano da me, che tu non eri giunto nel giorno stabilito e che i Filistei si radunavano a Mikmash, mi son detto: 12 "Ora i Filistei mi piomberanno addosso a Ghilgal e io non ho ancora supplicato l'Eterno". Perciò mi sono fatto forza e ho offerto l'olocausto". 13 Allora Samuele disse a Saul: "Tu hai agito stoltamente; non hai osservato il comandamento che l'Eterno, il tuo DIO, ti aveva prescritto. L'Eterno infatti avrebbe stabilito il tuo regno su Israele in perpetuo.

Giona 1:1 E la parola dell'Eterno fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, dicendo: 2 "Lèvati va' a Ninive, la grande città e predica contro di lei, perché la loro malvagità è salita davanti a me". 3 Ma Giona si levò per fuggire a Tarshish, lontano dalla presenza dell'Eterno. Così scese a Giaffa, dove trovò una nave che andava a Tarshish. Pagò il prezzo stabilito e s'imbarcò per andare con loro a Tarshish, lontano dalla presenza dell'Eterno.

2 Samuele 18:5 Il re diede quest'ordine a Joab, a Abishai e a Ittai: "Per amor mio, trattate con riguardo il giovane Absalom!". Tutto il popolo udì quando il re diede a tutti i capitani quest'ordine nei confronti di Absalom. 9 Poi Absalom s'imbatté nella gente di Davide. Absalom cavalcava un mulo; il mulo entrò sotto i fitti rami di una grande quercia e il capo di Absalom rimase impigliato nella quercia, e così rimase sospeso fra cielo e terra; mentre il mulo che era sotto di lui passava oltre. 10 Un uomo vide questo e avvertì Joab, dicendo: "Ho visto Absalom appeso a una quercia". 11 Allora Joab rispose all'uomo che lo aveva informato: "Ecco, tu l'hai visto? E perché non l'hai tu, sul posto steso morto al suolo? Io ti avrei dato dieci sicli d'argento e una cintura". 12 Ma quell'uomo disse a Joab: "Anche se mi fossero messi in mano mille sicli d'argento, io non stenderei la mano contro il figlio del re, poiché noi abbiamo udito l'ordine che il re ha dato a te, ad Abishai e a Ittai, dicendo: "State attenti dal fare alcun male al giovane Absalom". 13 Avrei di fatto agito disonestamente contro la mia stessa vita, poiché nulla rimane nascosto al re; e tu stesso saresti sorto contro di me". 14 Allora Joab disse: "Non voglio perdere tempo con te in questo modo". Così prese in mano tre dardi e li immerse nel cuore di Absalom, che era ancora vivo nel folto della quercia. 15 Poi dieci giovani scudieri di Joab circondarono Absalom, lo colpirono ancora e lo finirono.

Che cosa hanno in comune questi 4 episodi? Non era mancanza di stima verso i superiori (Eliseo, Samuele, Dio, Davide), non era disubbidienza (tutti loro erano stati molto ubbidienti in altri episodi), era questo: tutti e quattro pensavano che stavano facendo bene.

Questo è quello che succede nel rapporto fra gli alunni e gli insegnanti, fra i figli e i genitori, fra gli operai i i loro capi. Ma nella chiesa cosa succede? Spesso la stessa cosa, il pensare che abbiamo la ragione dalla nostra parte ci autorizza a non sottometterci all'autorità e ciò non è giusto.

Genesi 16:9 Allora l'Angelo dell'Eterno le disse: "Torna dalla tua padrona, e sottomettiti alla sua autorità".

In questo caso vediamo che da parte di Sara non c'erano colpe verso la sua serva, ma è sempre così? La colpa della non sottomissione non è solo per chi non si sottomette, infatti la sottomissione nella chiesa deve essere reciproca.

Efesini 5:21 sottomettetevi gli uni agli altri nel timore di Cristo.
1 Pietro 5:5 Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.

1 Corinzi 16:15 Ora, fratelli (voi conoscete la famiglia di Stefana e sapete che è primizia dell'Acaia, e che si sono dedicati al servizio dei santi), 16 vi esorto a sottomettervi anche voi a tali persone e a chiunque si adopera e si affatica nell'opera comune.
Ebrei 13:17 Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando, perché ciò non vi sarebbe di alcun vantaggio.

In questi due passaggi vediamo come la sottomissione alle autorità spirituali è, da questi, meritata. Le autorità non hanno il diritto di dire e di fare ciò che vogliono e poi pretendere sottomissione, piuttosto conquistare la stima e la fiducia delle anime affinché quest'ultime di buon cuore si sottomettono a loro.

Il concetto di sottomissione nella Scrittura è sempre in due direzioni, come fra marito e moglie dove la moglie si sottomette all'amore del marito e non al dispotismo di questo.

Nel rapporto con gli altri, specialmente nella Chiesa, è importante capire il proprio ruolo ed essere fedeli alle proprie funzioni senza cercare di occuparsi delle funzioni altrui ma ognuno di noi si deve sottomettere agli altri in quello che fa con rispetto.