Cenni sul Giubileo
(Roma feb-2000)

 

La parola Giubileo deriva dall'ebraico "yôbêl" che significa "corno di montone, tromba" perché iniziava con il suono del corno, dall'abitudine di iniziare l'anno col suono di quello strumento.

Istituzione

Levitico 25:8 "Conterai pure per te sette sabati di anni: sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno per te un periodo di quarantanove anni. 9 Al decimo giorno del settimo mese farai squillare la tromba; nel giorno dell'espiazione farete squillare la tromba per tutto il paese. 10 E santificherete il cinquantesimo anno e proclamerete la libertà nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e ognuno di voi tornerà nella sua famiglia. 11 Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non seminerete e non raccoglierete ciò che cresce spontaneamente, e non vendemmierete le vigne non potate. 12 Poiché è il giubileo; esso sarà sacro per voi; mangerete il prodotto che vi daranno i campi. 13 In quest'anno del giubileo ciascuno tornerà alle sue proprietà."

In questo cinquantesimo anno si proclamava, al suono del corno, la liberazione di tutti gli Israeliti che erano divenuti servi di altri, in quanto "i figli d'Israele sono servi miei; sono miei servi, che ho fatto uscire dal paese d'Egitto. Io sono l'Eterno, il vostro DIO" Lev. 25:55 e quindi non dovevano rimanere per sempre schiavi.

Non ci sono prove storiche che l'anno giubilare sia stato sempre osservato secondo la Legge, ma sicuramente ha avuto un grande valore sociale, perché insegnava il rispetto della libertà individuale e la restituzione delle proprietà alienate.

Significato Cristiano

"Poi Gesù venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com'era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere. E gli fu dato in mano il libro del profeta Isaia; lo aprì e trovò quel passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi e per predicare l'anno accettevole del Signore. Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. Allora cominciò a dir loro: Oggi questa scrittura si è adempiuta nei vostri orecchi". Luca 4:16

Con questo passaggio della Scrittura viene confermato quanto detto nell'Evangelo secondo Matteo 5:17 "Non pensate che io sia venuto ad abrogare la legge o i profeti; io non sono venuto per abrogare, ma per portare a compimento. Perché in verità vi dico: Finché il cielo e la terra non passeranno, neppure un iota, o un solo apice della legge passerà, prima che tutto sia adempiuto", quindi Gesù è il Giubileo in quanto Egli ha portato la liberazione dalla schiavitù, non materiale, ma dal peccato e dalle opere del diavolo che ci costringeva al suo servizio. Ma chi beneficia di questo Giubileo? Coloro che sono Popolo di Dio nel senso spirituale, cioè coloro che come dice l'apostolo Paolo nell'Epistola ai Romani 11:17 "e tu che sei olivastro (riferito a tutti coloro che per natura non sono del Popolo di Dio, chiamati Gentili) sei stato innestato al loro posto e fatto partecipe della radice e della grassezza dell'olivo". Quindi il Giubileo di Gesù Cristo non significa automaticamente liberazione e guarigione in assoluto per tutti gli abitanti della Terra, ma solamente per chi accetta l'opera di redenzione compiuta sulla croce dal Signore.

Applicabilità per noi

Che valore possiamo dare noi oggi a una legge istituita circa quattromila anni fa e completata spiritualmente circa duemila anni fa? Dobbiamo festeggiarla? La risposta a queste ed altre domande la troviamo nel Nuovo Testamento, considerando con attenzione la figura di Gesù Cristo. Leggiamo infatti nell'Epistola agli Ebrei al cap. 5:5 "Così anche Cristo non si prese da sé la gloria di diventare sommo sacerdote, ma la ricevette da colui che gli disse: "Tu sei mio Figlio, oggi io ti ho generato", 6 e altrove dice: "Tu sei sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedek" 7 Nei giorni della sua carne, con grandi grida e lacrime, egli offrì preghiere e supplicazioni a colui che lo poteva salvare dalla morte, e fu esaudito a motivo del suo timore di Dio. 8 Benché fosse Figlio, imparò l'ubbidienza dalle cose che soffrì, 9 e, reso perfetto, divenne autore di salvezza eterna per tutti coloro che gli ubbidiscono, 10 essendo da Dio proclamato sommo sacerdote, secondo l'ordine di Melchisedek" e poi ancora al cap. 7 della stessa Epistola "3 Senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, ma fatto simile al Figlio di Dio egli rimane sacerdote in eterno … 11 Se dunque ci fosse stata la perfezione mediante il sacerdozio levitico (perché sotto quello fu data la legge al popolo), che bisogno c'era che sorgesse un altro sacerdote secondo l'ordine di Melchisedek, e non designato invece secondo l'ordine di Aaronne? 12 Infatti, se viene cambiato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un cambiamento di legge. 13 Ora colui del quale si dicono queste cose appartiene ad un'altra tribù, di cui nessuno ha mai servito all'altare; 14 è noto infatti che il nostro Signore è uscito da Giuda, in riferimento a cui Mosé non disse nulla riguardo al sacerdozio. 15 E la cosa è ancora più evidente, se sorge un altro sacerdote a somiglianza di Melchisedek 16 che non è diventato tale per una legge di prescrizioni carnali, ma per la potenza di una vita indissolubile. 17 Infatti la Scrittura afferma: "Tu sei sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedek". 18 Si ha così l'annullamento del comandamento precedente, a motivo della sua debolezza e inutilità, 19 la legge infatti non ha portato nulla a compimento, è l'introduzione di una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio. 20 Inoltre ciò non è avvenuto senza giuramento. Quelli infatti diventavano sacerdoti senza giuramento, 21 (ma costui con giuramento da parte di colui che gli ha detto: "Il Signore ha giurato e non si pentirà: Tu sei sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedek"). 22 Per questo Gesù è diventato garante di un patto molto migliore. 23 Inoltre quelli erano fatti sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare, 24 ma costui, perché dimora in eterno, ha un sacerdozio che non passa ad alcun altro, 25 per cui egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo suo si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro. 26 A noi infatti occorreva un tale sommo sacerdote, che fosse santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli, 27 che non ha bisogno ogni giorno, come quei sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, quando offerse se stesso. 28 La legge infatti costituisce come sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza, ma la parola del giuramento, che viene dopo la legge, costituisce il Figlio reso perfetto in eterno".

Questo passaggio ci fa comprendere molto chiaramente che una volta per tutte Gesù ha compiuto il Giubileo per noi, ha proclamato l'anno accettevole della salvezza, per tutti coloro che con fede si avvicinano a Dio chiedendo il perdono dei propri peccati per mezzo della grazia di Dio manifestata con il sacrificio del Suo Figlio sulla croce.

Conclusione

C'è un momento ben preciso in cui per noi inizia il Giubileo che, a meno di rinnegare Dio, non finirà in eterno. Questo momento è quando con tutto il cuore accettiamo Gesù Cristo come Salvatore e Signore della nostra vita ed allora Dio opera in noi la "nuova nascita" che significa Giubileo dai nostri peccati, Giubileo dalla nostra schiavitù spirituale, recupero delle nostre proprietà morali e spirituali che avevamo svenduto all'avversario delle anime nostre.

Questo è il Giubileo che vogliamo festeggiare una volta per sempre!

(N.B. Tutte le Scritture citate sono in corsivo e tratte dalla versione La Nuova Diodati)

Carlo Galioto