Siamo predestinati alla salvezza o alla perdizione eterna?
(Roma dic-1997)

La predestinazione è un tema molto complesso, ma io non credo che la Scrittura debba essere giustificata quando lo usa o Dio ha bisogno di essere giustificato quando fa conoscere il Suo pensiero che per noi può essere qualche volta incomprensibile. Ogni argomento di questo tipo va affrontato con onestà e con rispetto delle opinioni altrui.

Noi siamo chiamati a credere in quello che è scritto nella Sua Parola per cui l'interpretazione di parte di essa non deve andare contro ciò che dice un’altra parte.

 

La predestinazione per la nostra vita quotidiana.

Quando leggiamo che Sansone "è consacrato a Dio dal seno di sua madre" Giud. 17:5, o quando Davide diceva "tu sei il mio Dio fin dal seno di mia madre" Salmo 22:10, o quando di Giovanni Battista la Scrittura dice "sarà ripieno di Spirito Santo fin dal seno materno" Luca 1:15, o quando anche Paolo scrive "Iddio mi aveva appartato fin dal seno di mia madre" Galati 1.15 constatiamo che il Signore ha scelto queste persone per delle funzioni speciali.

Ma non possiamo pensare che gli sbagli di Sansone fossero predestinati da Dio perchè ciò andrebbe contro la Scrittura che invece dice "Dio non può essere tentato dal male e non tenta alcuno" Giac. 1:13.

E nemmeno si può pensare che i grandi peccati di Davide (l’adulterio con Betsceba e l’omicidio di Uria lo Hitteo) fossero nel piano di Dio da momento che nella Sua Legge erano vietati e per questo è stato gravemente punito con la morte del figlio dell’adulterio e ha portato la spada nella sua casa per il disprezzo all’Eterno e alle Sue leggi (II Sam. 12:10).

Lo stesso per Paolo, non si può pensare che fosse nella volontà di Dio la persecuzione che esercitava sui cristiani visto che lo Spirito Santo cercava di chiamarlo ma egli recalcitrava Atti 26:14.

Riassumendo abbiamo considerato 3 esempi i quali pur avendo ricevuto una chiamata speciale da parte di Dio, hanno vissuto dei periodi della loro vita lontano da Lui per le proprie scelte, a differenza di Giovanni Battista che ha vissuto tutta la sua vita secondo la volontà di Dio.

Ma accettare queste chiamate particolari non significa farne una dottrina valida per tutti gli uomini, perchè la Scrittura non lo dice, viceversa lo avrebbe detto. Era così complicato scrivere nella Bibbia una frase del tipo "tutti gli uomini sono predestinati alla salvezza o alla perdizione prima della loro nascita a prescindere dalle loro scelte e il piano della loro vita è già disegnato"?

 

Quale è il modo di operare di Dio?

1) In Esodo 13:11 leggiamo: "Quando l’Eterno ti avrà introdotto nel paese dei Cananei, come giurò a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato .." quindi c’è una chiara promessa di Dio che secondo la Sua Parola, che è "si e amen" si deve avverare! Ma poi in Giosuè vediamo come questo giuramento non si è avverato, infatti è scritto: "tu metterai questo popolo in possesso del paese che giurai ai loro padri di dare ad essi" Giosuè 1:6. Quindi l’eredità del paese fu promessa ai padri ma fu data ai figli. Dio aveva giurato il falso sapendo come sarebbe andata a finire? No, Dio voleva darlo ai padri ma a causa della loro durezza di cuore non ha potuto mantenere la promessa.

Non c’è dubbio che Dio aveva promesso il paese di Canaan ad Abramo e niente poteva cambiare il Suo proponimento, ma ha dovuto aspettare una generazione in più.

2) Esodo 32:11 Dio aveva deciso di sterminare il popolo di Israele e di passare l’eredità alla progenie di Mosé ma l’intercessione di quest’ultimo fa pentire l’Eterno del male che aveva detto di fare al suo popolo.

3) Dio aveva scelto Saul per stabilirlo re ma in I Sam. 15:11 dice "mi pento d’aver stabilito re Saul". Perchè se sapeva come sarebbe andata a finire?.

4) In II Re 20:1 al re Ezechia viene detto dal profeta Isaia: "tu sei un uomo morto, non vivrai" . Cosa succede invece? Ezechia supplica l’Eterno e questi gli allunga la vita di 15 anni.

 

Da questi esempi vediamo che i piani di Dio, per la nostra vita, non solo sono condizionati dal nostro comportamento, dalla nostra fede e dalla nostra consacrazione ma possono anche essere cambiati.

 

La predestinazione e l’evangelizzazione.

Ci sono dei versi nella Scrittura che molto chiaramente chiedono una decisione personale per accedere alla grazia di Dio che, nel caso della predestinazione per ogni persona, sarebbero assolutamente ipocriti e senza senso. Vediamo alcuni di questi versi:

1) "... andate per tutto il mondo e predicate l’Evangelo, chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato, ma chi non avrà creduto sarà condannato" Marco 16:15

2) "... affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna" Giov. 3:16

3) "... non volendo che alcuni periscono, ma che tutti giungano a ravvedersi" II Pietro 3:9

4) "... ho messo dinanzi a te la via della vita e la via della morte, scegli la via vita!" Deut. 30:15

5) "... Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati" I Tim. 2:4.

Quanto sono validi i suddetti versi, e tanti altri ancora, se tutto fosse già deciso riguardo alla salvezza?

 

Elezione

Per quanto riguarda l’elezione del popolo d’Israele, non è servita a niente ai parecchi morti nel deserto per la loro ribellione i quali non sono entrati nel Suo riposo (Ebrei 3:11), e non è servita nemmeno alle famiglie di Kore, Dathan e Abiram che pur appartenendo al popolo eletto sono scesi vivi nel soggiorno dei morti (Num. 16:33). Dove è finita la loro elezione? Ha deciso Dio che facessero quella fine? Io non credo.

Anche la Chiesa è eletta ma solo chi vince non sarà cancellato dal libro della vita (Apoc. 3:5) e l’essere eletta non servirà a coloro che pur appartenendo alla chiesa, al giudizio gli sarà detto "andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli" (Matteo 25:41) e nemmeno servirà a coloro che rappresentano le 5 vergini stolte che al ritorno del Signore saranno trovate senza olio (Matteo 25:1).

Possiamo quindi concludere che l’elezione di un "insieme" non garantisce ai singoli il raggiungimento del traguardo promesso allo "insieme", ma solo coloro che raggiungeranno la meta riceveranno il premio.

 

Versi che parlano di predestinazione

Obbiettivamente ci sono versi che, in maniera chiara, parlano della predestinazione riferita ai singoli:

1) "Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati". Rom. 8:29-30

2) "poiché, prima che i gemelli fossero nati e che avessero fatto del bene o del male (affinchè rimanesse fermo il proponimento di Dio, secondo elezione, che dipende non da opere, ma da colui che chiama) le fu detto: il maggiore servirà al minore" Rom. 9:11-12

3) "... Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia. .... Così dunque Egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole" Rom. 9:16,18

Non c’è nessuna difficoltà ad accettare questi e altri versi del genere così come sono e a sottometterci alla volontà di Dio per coloro che ha preconosciuti, predestinati, chiamati, giustificati e glorificati ma ciò non vuol dire assolutamente che questa regola vale per tutti gli uomini in quanto come abbiamo visto tale dottrina contrasterebbe con le altre parti della Scrittura.

Dio è onnipotente e a volte, anche se per noi può essere incomprensibile, adempie i suoi proponimenti per i suoi piani. Sicuramente non fa torti a nessuno, perché Egli è giusto verso tutti e come dice l’Epistola ai Romani "L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia" Rom. 1:18. O ancora "Che diremo dunque? Vi è forse ingiustizia in Dio? No di certo!" Rom. 9:14. "No, di certo Dio non commette ingiustizie! L’Onnipotente non perverte il diritto" Giobbe 34:12. "... il Signore è giusto; Egli è la mia rocca, e non v’è ingiustizia in Lui" Salmo 92:15.

Non si può quindi pensare che Dio possa essere ingiusto se condanna in maniera così chiara l’ingiustizia!

Quando invece la Scrittura parla della predestinazione alla salvezza attraverso Cristo "avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà" Ef. 1:5; "... perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità" II Tess. 2:13; "eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, a ubbidire e a essere cosparsi del sangue di Gesù Cristo" I Pietro 1:2;

è chiaro il proponimento di Dio di salvare solo per grazia attraverso il sangue di Gesù e da ciò non ci si può discostare perché la volontà di Dio è tale fin dalla fondazione del mondo.

 

Attirati da Dio

 Nessuno va a Cristo se il Padre non l'attira, Giov. 6.44 ci dice che per la capacità dell'uomo la salvezza sarebbe impossibile, il problema nasce quando viene rifiutata la chiamata.

Il verso di Giovanni 6.44 sembra tendere alla predestinazione, perché solo chi è attirato dal Padre può accettare Gesù come Personale Salvatore ma in effetti la volontà di Dio è che tutti gli uomini siano salvati (come dice la Scrittura in I Tim 2:3,4) e quindi cerca e cercherà di attirarli tutti a Gesù anche se molti rifiutano. Lo dimostra anche la parabola del gran convito (Luca 14:15).

In Giov. 5.40 è scritto: "non volete venire a me per avere la vita"; c'è quindi una volontà di non andare a Gesù. Nei versi 2:24,25 e 6:64 sempre di del Vangelo di Giovanni è scritto che non possiamo ingannare il Signore. Chi si accosta a Lui e non è sincero nel suo cuore non si illuda di ingannare il Maestro.

 

Per concludere non ci possiamo meravigliare se abbiamo difficoltà a capire certi soggetti, infatti pure Paolo affermava "Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie! Infatti, "chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo, sì da riceverne il contraccambio?" Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen". Rom. 11:33-36 e l'Apostolo li chiamava misteri, noi ci possiamo anche permettere di non capire tutto!

Il pensiero che emerge dalla Scrittura è questo: Dio ama l'Umanità ed ha cercato in tutti i modi di salvarla dai propri peccati e quindi dal giudizio e dalla giusta condanna.

Chi accetta Gesù Cristo nella propria vita sarà salvato, ma chi rifiuta l'opera salvifica, che è costata il sacrificio del Signore sulla croce, sarà condannato.

Carlo Galioto