1 April, 2002

Non molte notizie in verità. Ma una curiosa c'è. La riporta il Tirreno, nella cronaca di Lucca. Venerdì prossimo, il 5 aprile, la sottosegretaria Aprea della pibblica istruzione viene a Lucca per una assemblea promossa dal sindaco lucchese. Verrà per rispondere alle innumerevoli domande. Ma udite udite, per un problema di efficienza, le domande dovranno essere consegnate per iscritto entro le ore 12 del giorno prima!!! Sennò niente. Niente in diretta. i soliti maliziosi diranno che... ma no, è solo, ricordatevi, un problema di efficienza, di fronte a argomenti così... complessi...

La riforma in primo piano
Venerdì al cinema Moderno l'on. Aprea
risponderà alle domande di studenti e docenti


LUCCA. Il sottosegretario all'istruzione, università e ricerca, l'onorevole Valentina Aprea, sarà a Lucca venerdì 5 aprile per partecipare a una iniziativa promossa dal sindaco Pietro Fazzi, in collaborazione con l'assessorato alla pubblica istruzione, che si svolgerà a partire dalle 17.30 al cinema Moderno e coinvolgerà tutto il mondo della scuola lucchese. L'assessore alla pubblica istruzione Luigi Bertani ha da tempo inviato la richiesta al ministero per una giornata di studio sullo stato attuale della riforma scolastica, argomento che ha interessato e sta interessando l'opinione pubblica per le sue ricadute.
«L'amministrazione - afferma Bertani -, per il 5 aprile ha organizzato al cinema Moderno un dibattito incentrato sull'attuale stato della riforma scolastica. Ho preso contatti con il ministero che sarà rappresentato dall'on. Aprea, diretta collaboratrice del ministro Moratti e una delle fautrici di questa rilevante riforma. L'iniziativa vuole essere un servizio - aggiunge Bertani - che questa amministrazione intende mettere a disposizione di tutta la cittadinanza e del personale della scuola.
«Il Comune invita a partecipare all'incontro tutti i rappresentanti eletti nei consigli di circolo e di istituto, così che siano rappresentate tutte le diverse componenti del mondo della scuola. Sono invitati anche i direttori amministrativi degli istituti scolastici nel comune, gli alunni, i genitori e gli operatori della scuola».
Il sottosegretario farà il punto sullo stato attuale della riforma. Considerando i limiti del tempo a sua disposizione, nell'intento di riuscire a dare risposta al più alto numero di domande, per consentire un'organica presentazione della riforma con le novità in essa contenute e per permettere una vasta ed esauriente illustrazione delle soluzioni proposte, sarà necessario che i quesiti da sottoporre all'onorevole Aprea pervengano alla segreteria della manifestazione entro le ore 12 del 4 aprile. Pertanto il Comune informa di aver messo a disposizione un numero di fax: 0583 442014 cui far pervenire le domande, che possono essere anche recapitate direttamente all'ufficio pubblica istruzione del Comune a palazzo Parenzi in via S. Giustina (signora Simoni).

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E poi, su Il Mattino online, la solita notizia che rimbalza da un paio di giorni sulla mancanza di fondi per la riforma, con in più questa volta, un punto interrogativo sui contratti, che in un primo momento si dicevano separati (ata e docenti),se vi ricordate, ma che adesso sono di nuovo insieme,,,

DOCENTI, PER I CONTRATTI SI ALLUNGANO I TEMPI
Scuola, riforma a corto di risorse
LA nuova scuola-comunità targata Letizia Moratti va a rilento. Dall’approvazione definitiva del Consiglio dei ministri all'inizio di marzo ad oggi, ancora non è passata all’esame della commissione competente. Con molta probabilità la legge non verrà approvata in tempo per essere applicata a partire dal prossimo anno scolastico, se non per quanto concerne l'iscrizione anticipata dei bambini, là dove ci sono le aule e soprattutto i fondi per costruirle. A mettere un freno sono le risorse, 19 mila miliardi annunciati dal ministro Moratti, ma ancora non garantiti, anche in considerazione del fatto che la somma era prevista a partire dal 2003 e fino al 2006.
La delega l’ha chiesta e ottenuta il ministro delle Finanze Giulio Tremonti che il giorno della prima presentazione del disegno di legge a Palazzo Chigi, pose un aut aut: «O si fa la delega o la copertura dei costi è impossibile». Si andrà avanti anno per anno ma questo non basta ad avviare la legge. Il secondo nodo da sciogliere riguarda il rinnovo del contratto che, come ha imposto il ministro per la Funzione Pubblica, Franco Frattini, non sarà diviso in due aree contrattuali (docenti e personale Ata). Sono tre gli incontri che fino ad oggi si sono tenuti al ministero con i confederali, lo Smilza e la Gilda. E malgrado il pressing dei sindacati (l’ultimo è della scorsa settimana) dal ministero non è giunta alcuna risposta. L’atto di indirizzo per il rinnovo da inviare all’Aran non è stato ancora stilato. E i confederali non hanno intenzione di attendere oltre la fine di aprile.
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Infine una lettera di un lavoratore apparsa su La Stampa del 31 marzo e che fa cpaire bene come funziona la mancanza dell'art. 18

Ho provato in Spagna il lavoro flessibile

Ho lavorato all'estero per quattro anni, in Spagna, dove il governo Aznar ha eliminato l'articolo 18. Ho lavorato per una ditta di informatica come tecnico e successivamente ero il responsabile del reparto informatico, occupandomi degli acquisti e della gestione del magazzino, pur avendo un contratto di apprendista magazziniere.
Ebbene lo stipendio era di 700 € al mese con un contratto di 3 mesi rinnovabile, oltre al fatto che questi contratti possono essere recessi da parte del datore di lavoro quando e come vuole, pagandoti una indennità lavorativa equivalente ad uno stipendio mensile per anno lavorato. Immaginatevi come potevo comprarmi un'auto facendo un finanziamento o acquistare un alloggio. Più volte il mio capo mi obbligava a fare ore straordinarie senza pagarmele minacciandomi che non mi avrebbe rinnovato il contratto.
Cambio lavoro e vengo assunto da una multinazionale giapponese come tecnico. Pensavo che le cose cambiassero, e che ci fosse più tutela del lavoratore. Il mio orario era dalle 9.00 alle 18.00, non finivo mai all'ora stabilita e mai mi hanno pagato un'ora di straordinario. Anche in questa azienda vige il ricatto o lavori le ore che ti dico io o non ti rinnovo il contratto.
Cosa potevo fare .avendo famiglia? Lavorare, ovvio, fino al punto che andai dal mio responsabile chiedendo un aumento, la risposta fu molto chiara o accetti queste condizioni o non ti rinnoviamo il contratto. Alla fine stanco di subire queste minacce decisi di non lavorare ore straordinarie gratis. Come conseguenza mi licenziarono un mese prima che scadesse il contratto. Mi pagarono una indennità lavorativa di 500 €.
Ho scritto questa lettera perché la gente capisca che l'articolo 18 è una tutela del lavoratore, non è vero che si crea più lavoro.
Stefano
Da La Stampa 31 marzo 2002

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Buona pasquetta a tutti...

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