13 April, 2002
Scattano oggi girotondi in tutte le principali piazze italiane contro la "controriforma" Moratti, la notizia è presa da Il Corriere della Sera...
Girotondi, nel mirino la Pubblica istruzione Oggi 17 cortei attorno a scuole e provveditorati
ROMA - Nanni Moretti e Jovanotti saranno a Roma, Lorenzo Pieraccioni e Sergio
Staino a Firenze,
Roberto Vecchioni e
Luigi Berlinguer a Milano, Margherita Hack a Trieste,
Fabio Fazio a Genova. Ma gli intellettuali in campo sono molti. Tornano i
girotondi, e questa volta al centro della protesta ci sono il ministero dellIstruzione
e la legge di riforma della scuola in discussione al Senato. L«assedio»
a Letizia Moratti partirà oggi alle 15 da 17 città per concludersi
domani mattina a Palermo. Questa volta, oltre al tam tam di fax, e-mail e
«sms», si è messa in moto la macchina organizzativa di
Cobas, Legambiente e Cgil scuola. Presenti anche Verdi, Pdci e Ds, ma senza
bandiere .
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Sullo stesso argomento un articolo su Il Manifesto è più preciso e fornisce più informazioni "politiche"
SCUOLA
Un girotondo contro Moratti
Domani il popolo del Palavobis circonda il ministero. La Cgil dice "no"
ai nuovi esami
CINZIA GUBBINI
Volantini di fronte agli istituti superiori. Parte questa mattina la "campagna"
della Cgil scuola contro i nuovi esami di stato, introdotti attraverso la
legge finanziaria 2002: «Commissioni d'esame composte esclusivamente
da docenti della classe, anziché da altre scuole, e un unico presidente
per la scuola - ha denunciato il segretario nazionale Enrico Panini - porteranno
deliberatamente a una perdita del valore legale del titolo di studio».
Nel pomeriggio, invece, gli "autoconvocati" della Commissione De
Mauro si incontrano a Roma a Palazzo Marini, anche per rispondere al grido
d'allarme che viene dalle scuole superiori, dove sono partiti i progetti "curricolari",
ma tutto si è bloccato visti i nuovi venti di "riforma".
E domani succederà qualcos'altro, a testimonianza - se ce ne fosse
bisogno - della diffusa contrarietà al progetto del ministro. Centinaia
di persone, alle 15 in punto, faranno capolino in più di venti città,
come è successo già ieri sera a Foggia. Il loro slogan sarà
l'articolo 34 della Costituzione italiana, laddove dice che la scuola è,
almeno per otto anni, aperta a tutti e gratuita; che i capaci e meritevoli
anche se privi di mezzi hanno il diritto di accedere ai livelli più
alti dell'istruzione. E siccome, secondo loro, la riforma Moratti mette in
dubbio proprio questi principi, domani sarà girotondo (info: www.girotondo.cjb.net).
A Roma il ministero di viale Trastevere sarà "cinto" dalle
braccia tese di centinaia di persone. In altri luoghi saranno circondate scuole
simbolo, provveditorati; a Bologna si "girotonda" intorno a una
scenografia costruita dagli studenti e che rappresenterà una classe;
a Milano ci sarà l'attrice Paola Cortellesi, diventata famosa con la
Gialappa's band per la sua interpretazione della Moratti «scuola free
e scuola pay».
Insomma, loro, i "girotondisti", domani puntano dritto contro la «scuola secondo Moratti». Gli organizzatori si aspettano parecchie persone, perché in questi giorni di fervido lavoro (tutto da casa, con megabollette telefoniche e mailing list messe insieme con i contatti degli amici) hanno ricevuto numerosi segnali, gente che scrive e dice «vengo anch'io». Ma chi sono gli organizzatori? Gli stessi della prima mobilitazione in difesa della giustizia, e poi del pluralismo dell'informazione, Daria Colombo a Milano, Marina Astrologo a Roma, Benedetto Zacchiroli a Bologna e, ovviamente, molti altri. Obiettivo: «raccogliere le esigenze delle persone, preoccupate per come il governo sta gestendo questo paese» partendo sempre e comunque dalla difesa del dettato costituzionale: «Perché anche se siamo una repubblica giovane, la costituzione ormai ce l'abbiamo stampata nel Dna», nota Zacchiroli. E, la scuola, dicono i "girotondisti": «è stata sin dall'inizio tra i temi che ci sentivamo in dovere di difendere». Non si tratterà di una manifestazione che analizzerà punto per punto la riforma, né che proporrà un'"altra scuola", né che difenderà i modelli di riforma dei governi precedenti. «In piazza con noi ci saranno persone di diversi schieramenti- spiega Daria Colombo - persino persone che hanno votato il governo Berlusconi, ma che su questo punto dicono "non ci sto"». Incontrerete il ministro? «Ma no - spiega Daria - quello non è il nostro compito. Noi cerchiamo di evidenziare un malcontento, che è anche il nostro. Parlare con il ministro, cercare di bloccare la riforma, è un compito dei partiti». Quindi in piazza domani pomeriggio ci saranno le voci di chi magari non ne sa niente se sia meglio andare a scuola a cinque anni e mezzo o fare cicli 7+5, oppure 5+3+4, però ha subodorato che alcuni servizi potrebbero diventare a pagamento, che c'è una mezza idea di mettere a pagamento pure il tempo pieno, e che i ragazzi dovranno scegliere tra il percorso di istruzione e quello di formazione a 13 anni. Per la serie, non c'è bisogno di essere "esperti" in materia, per capire che cambiamenti di questo tenore andranno a ledere i diritti fondamentali delle persone, e il futuro del paese. E guai a dire ai girotondisti che fanno politica "leggera". «Abbiamo trovato un modo diverso di fare politica, magari distante dalle forme tradizionali, ma che riesce ad aggregare. Gli studenti ci saranno, anche se non in massa. La forza che traina questo movimento, se lo vogliamo chiamare così, non sono i giovani. Ma per esempio ci saranno tantissimi genitori». Tutte quelle persone "democratiche", ma che rifuggono dall'idea di sfilare sotto qualche bandiera. Alla fine, non è altro che un segno dei tempi.
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E nasce a Savona un altro cooridnamento genitori insegnanti, notizia su
La Stampa di oggi...
(Del 13/4/2002 Sezione: Savona Pag. 37)
PER CONTESTARE LA RIFORMA MORATTI Nasce il comitato Scuolalibera
Un comitato alle scuole elementari delle Fornaci contro la riforma del ministro Moratti. Cresce anche a Savona la protesta di docenti e famiglie per le novità introdotte dal ministro della Pubblica istruzione. «Intendiamo esprimere il dissenso in merito ai principi e agli effetti dell´imminente riforma della scuola. In particolare i tagli alle risorse per la scuola pubblica stabiliti dalla legge finanziaria 2002. Avremo infatti una riduzione drastica delle attività, classi più numerose, orari scolastici ridotti, meno tempopieno. Se i dubbi, le perplessità e le opinioni che ci hanno trovato d´accordo vengono condivise anche da voi, vi proponiamo di mettervi in contatto con il sito internet scuolalibera@yahoo.it o con il numero di telefono 3405931983. Insieme potremo discutere e coordinare un comune esercizio del nostro diritto di libera espressione in merito al futuro di quella che è la base di ogni società civile». Il comitato Scuolalibera organizzerà un incontro pubblico rivolto a tutti gli istituti scolastici e alla cittadinanza proprio per affrontare il tema della riforma Moratti.
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Interessante anche il movimento cattolico, leggete questo articolo pubblicato
su Il Mattino di Padova...
VISITA PASTORALE ALLA MATERNA DI BUSA
Critiche al vescovo dagli insegnanti
«La Chiesa è favorevole alla controriforma della scuola decisa
dal governo»
g.a.
VIGONZA. La protesta per la riforma della scuola del governo Berlusconi si
estende in provincia. E coinvolge la diocesi. Se ne è reso conto il
vescovo Antonio Mattiazzo nella visita pastorale al vicariato di Vigonza,
che prevede anche le scuole. Al termine di un incontro con i bambini dell'elementare
Anna Frank di Busa, gli insegnanti hanno consegnato a monsignor Mattiazzo
una lettera aperta chiedendo una risposta scritta, che il vescovo ha garantito.
«Ci sembra opportuno in questa occasione manifestare la nostra perplessità
riguardo la posizione assunta a Roma dal Consiglio Episcopale il 14 marzo
nei confronti del progetto di riforma scolastica presentata dal ministro Moratti
- scrivono gli insegnanti - Questa andrà a incidere pesantemente sulla
qualità dell'insegnamento-apprendimento e sulle opportunità
formative e valoriali finora garantite a tutti gli alunni da un'organizzazione
scolastica già in grado di onorare la necessità di rimuovere
"gli ostacoli di ordine economico e sociale" che "impediscono
il pieno sviluppo della persona umana". Si configura, a nostro avviso,
il pericolo di una forma di povertà intellettuale che penalizzerà
tutti e maggiormente i soggetti in difficoltà e ci chiediamo quale
sia l'idea di sistema formativo che la l'Istituzione che rappresenta: Lei
crede che la suddetta riforma possa soddisfare i bisogni di formazione degli
individui appartenenti ad una società come la nostra, complessa e multietnica?
Come mai nel documento Cei emerge una preoccupazione viva in merito a questioni
di politica scolastica mentre più generiche sembrano le riflessioni
che riguardano la promozione di un'effettiva qualità formativa finalizzata
al soddisfacimento delle necessità spirituali e materiali dell'uomo
e del cittadino?»
Il vescovo ha intuito il contenuto, preannunciato peraltro dal discorso introduttivo
dal rappresentante dei docenti maestro Donà, che ha richiamato a «una
scuola laica e pubblica, rispettosa quindi dei convincimenti di ognuno, preoccupata
di garantire a ciascuno la propria realizzazione personale, una scuola che
i docenti vogliono garantire di qualità, ma che oggi sembra andare
in una direzione diversa». E ha così risposto, con la comunicativa
che lo contraddistingue: «Sto seguendo il travaglio di questa riforma,
siamo in una posizione un po' particolare. L'educazione parte dalla persona
ma vi sono visioni della persona molto diverse».
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Il consiglio comunale di Prato prende posizione contro la Moratti, notizia
su Il Tirreno...
CONSIGLIO PROVINCIALE
Approvata mozione contro
la riforma e i tagli alla scuola
PRATO. Il consiglio provinciale ha discusso e approvato una mozione sulla
riforma della scuola presentata da Ds, Popolari e Democratici. A favore, oltre
alla maggioranza, ha votato anche Rifondazione Comunista, contrario il Polo.
La mozione, come ha spiegato Juri Nannetti dei Ds, esprime preoccupazione
per le sorti della scuola sulle politiche di formazione che determinano istituti
di serie A e serie B. La mozione impegna il governo a utilizzare tutti i finanziamenti
previsti e formulare precisi interventi per il sostegno nei diversi ambiti
dell'automomia.
Nel corso del dibattito, critiche alla riforma Moratti sono state portate
dai diessini Mara Bernocchi, Silvia Sorri e Leonardo Bevilacqua, Gino Benvenuti
(Rifondazione) e dall'assessore alla pubblica istruzione Gerardina Cardillo,
che ha elencato i tagli alla scuola già attuati dal governo con la
Finanziaria 2002. Hanno replicato Maurizio Bettazzi (An), Lucia Nencioni ed
Enrico Mencattini.
Il primo ha comunicato che il suo partito ha già chiesto al governo
un finanziamento di 8-9 milioni di euro per la scuola da spendere nei prossimi
anni.
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