17 May, 2002

 

La Moratti dice di voler riaprire le preiscrizioni a settembre per le elementari e nello stesso tempo dice che alcuni indirizzi professionali non andranno alle regioni... Articolo su Il Messaggero on line...

Scuola/ Il ministro Moratti : «Genitori, tenetevi pronti». Cgil: «Errore grave»
Materne ed elementari:
riapriranno le iscrizioni
di SANDRO IANNI

ROMA - Le famiglie italiane si tengano pronte: potrebbero presto riaprirsi i termini per le pre-iscrizioni alla prima classe della scuola elementare e al primo anno delle materne per i bambini di 5 anni e mezzo e di 2 anni e mezzo, come prevede la riforma Moratti. Ancora nessuna data precisa, ma il ministro dell'istruzione, ribadendo la ferma intenzione di far partire la riforma già dal prossimo settembre, è stata chiara: «Riapriremo le pre-iscrizioni, poi naturalmente dipenderà dall'iter parlamentare della legge». I lavori parlamentari - ha detto la Moratti - «proseguono ed io sono molto fiduciosa che si possa arrivare ad una approvazione che ci consenta di dare risposte positive alle migliaia di famiglie che attendono di sapere se possono iscrivere anticipatamente, se lo vogliono - ha concluso il ministro - i loro figli a scuola già dal prossimo settembre».
La decisione però ha già ricevuto le critiche della Cgil. Sperimentare l'anticipazione delle iscrizioni a settembre è un «errore grave» ha affermato il segretario generale della Cgil Scuola Enrico Panini. «Riaprire fra alcune settimane le pre-iscrizioni per il prossimo settembre rapprersenta un errore grave per i bambini e per il funzionamento della scuola». Si tratta, secondo il leader sindacale, di «una scelta esclusivamente di immagine, che si riverserà pesantemente sulla scuola costretta, per l'ennesima volta, ad improvvisare soluzioni per decisioni che non tengono in considerazione nè i tempi nè le aspettative della scuola».
A margine dei lavori parlamentari la Moratti ha anche detto che in futuro diminuiranno le materie nelle scuole superiori. Il ministro dell'istruzione in occasione del suo intervento di replica in commissione cultura al Senato dove è in corso l'esame del disegno di legge di riforma della scuola: «Valuteremo una riduzione delle materie - ha detto - i raffronti con l'Europa indicano infatti in Italia un numero di discipline superiore, mentre i livelli di apprendimento dei nostri ragazzi nella lingua, nella matematica e nelle scienze sono molto al di sotto della media UE, collocandosi tra il 21/o e il 26/o posto nelle rilevazioni Ocse». I livelli di apprendimento «rapportati alle ore di insegnamento - ha concluso il ministro - non danno dei risultati qualitativi. Cercheremo di far si che i ragazzi possano avere degli approfondimenti maggiori nelle discipline essenziali».
La Moratti ha anche aggiunto che alcuni indirizzi dell'istruzione professionale e tecnica non passeranno alle regioni ma resteranno competenza dello Stato e confluiranno nei licei tecnologici ed economici per rispondere alle esigenze dell'Europa. Le punte di eccellenza dell'istruzione professionale «confluiranno nei licei tecnologici ed economici, per consentire l'accesso alla formazione universitaria che la direttiva europea richiede per la spendibilità, su tutto il territorio dell'Unione, dei titoli professionali pregiati, compresi geometri, periti industriali, periti agrari ed agrotecnici. C'è infatti - ha precisato il ministro - un elenco di professioni che in Europa richiedono la laurea e per queste è più logico immaginare un percorso liceale». L'istruzione professionale di competenza regionale, «secondo il recente dettato costituzionale - ha concluso Moratti - riguarderà tutti quei profili che saranno concordati d'intesa con le regioni e che dovranno mantenere gli attuali livelli culturali e professionali».
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Sempre su Il Messaggero on line, ad Asoli Piceno una assemblea vivace...

SCUOLA

La riforma penalizza i piccoli comuni
Acceso dibattito a Palazzo San Filippo sulle indicazioni del ministro Moratti
Tre i punti cardine all’ordine del giorno del Consiglio provinciale tenutosi martedì a palazzo San Filippo e che vertevano principalmente sulla scuola. Riforma Moratti, taglio agli organici e non rifinanziamento (legge n. 23/96) per l’edilizia scolastica. Il dibattito è stato di buon spessore e qualificato. Taglienti e a tratti velenosi gli interventi da parte dell’opposizione. Nel mirino degli assessori di minoranza, convinti sostenitori della «Riforma Moratti», l’assessore provinciale alla pubblica Istruzione Silla e l’assessore Pasquarè. Ben oltre mezzanotte, in un’atmosfera fattasi quasi incandescente e dopo appassionati botta e risposta tra maggioranza e minoranza è stato approvato l’ordine del giorno con 13 voti favorevoli e 10 contrari. Questi i punti salienti: valutazione negativa sui provvedimenti governativi in corso che riguardano in particolare il mancato rifinanziamento della legge n. 23/96 per l’edilizia scolastica e tagli agli organici regionali previsti dalle leggi finanziarie fino al 2004. In termini pratici, e contestualizzando il discorso, gravi disagi per i piccoli Comuni costretti a sostenere sforzi economici troppo onerosi in termini di edilizia scolastica. Tanto che -è stato detto- anche la sistemazione di una scuola materna può risultare improponibile per il proprio bilancio. «Perdere questi fondi significa per i tanti piccoli comuni della Provincia come il mio -ha sostenuto il consigliere, Parigiani- non potersi permettere di investire sulla scuola. Ma come è possibile fare scuola senza poter garantire igiene e sicurezza?» Secca la risposta di Santori: «Se gli immobili sono stati trasferiti agli enti locali, perché ora lo Stato dovrebbe occuparsene?". Non sono mancate critiche alla conferenza tenuta da Silla e Pasquarè ("più simile a un comizio") e l’invito di ritirare il documento perchè "troppo politicizzato e acritico". L’assessore provinciale alla pubblica Istruzione,Maria Pia Silla ribatteva su alcuni punti caldi della proposta di modificazione dell’assetto della scuola "legge Moratti": «La scuola materna a due anni e mezzo? La scuola non è baby-sitteraggio, non deve essere assistenzialismo. No inoltre all’abuso della delega, per una questione di tale importanza per cui è inaccettabile la mancanza di discussione in Parlamento, no ai tagli dell’organico, sì ad un dibattito, perlomeno, con le parti sociali». Il Consiglio ha inoltre approvato di attivare collegamenti permanenti con il Miur per implementare una logica sistemica al fine di garantire per i temi dell’istruzione una logica sistemica al fine di garantire i temi dell’istruzione e della formazione attenzione pluralista, democratica, rispettosa delle aspettative del mondo della scuola in tutte le sue componenti: studenti, docenti, genitori, costituendo l’istruzione e la formazione uno dei grandi ambiti in cui si realizzano le politiche di sviluppo e di crescita. Intanto, è previsto per martedì prossimo un Consiglio provinciale esteso a Comune e Cup, argomento la "vexata quaestio" dell’Università di Architettura. Approvati all’unanimità gli odg proposti dall’assessore Gregori sulla viabilità.
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Articolo su Il Mattino on line: la Moratti annuncia anche una diminuzione delle materie alle superiori. Ma non l'avevamo già sentito? Corsi e ricorsi...

ELEMENTARI E MATERNE, L’ANNUNCIO DEL MINISTRO SCATENA LE POLEMICHE
GIULIA ABATE
Non c’è ancora una data precisa ma potrebbero presto riaprirsi i termini per le iscrizioni, al primo anno di scuola materna e alla prima elementare, per i bambini di cinque anni e mezzo e di due anni e mezzo. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti, parlando ieri in commissione cultura al Senato dove è in corso l’esame del disegno di legge - confermando la sua intenzione di far partire la riforma della scuola già dal prossimo settembre. «I lavori parlamentari - ha detto la Moratti - procedono e sono molto fiduciosa che si possa arrivare ad una approvazione che consenta di dare una positiva risposta a migliaia di famiglie che attendono di sapere se possono iscrivere anticipatamente i propri figli a scuola già da settembre, se vogliono».
L’annuncio della Moratti ha scatenato non poche polemiche. Per Enrico Panini, responsabile della Cgil-Scuola, riaprire le preiscrizioni sarebbe un «errore grave per i bambini e per il funzionamento della scuola». Si tratta, secondo il leader sindacale, di «una scelta esclusivamente di immagine, che si riverserà pesantemente sulla scuola costretta, per l’ennesima volta, ad improvvisare soluzioni per decisioni che non tengono in considerazione nè i tempi nè le aspettative della scuola».
Durissimo anche il giudizio di Luigi Berlinguer: «È un’avventura. Non si possono mettere in agitazione o illudere i genitori italiani solo per propaganda». Secondo l’ex ministro dell’istruzione, infatti, mancano i tempi tecnici perché la riforma possa partire già dal prossimo settembre, ed è quindi impossibile la riapertura a breve delle pre-iscrizioni per l’ingresso anticipato alla scuola elementare e alla materna. «Come si fa a partire con la riforma già dal primo settembre - ha commentato Berlinguer - e come si fa a dire alle famiglie che si riapriranno le iscrizioni senza avere una legge approvata? E come si fa - ha proseguito - a chiedere ai comuni di approntare le aule necessarie all’ingresso di tanti bambini in più in tempi così ridotti?». Per Berlinguer, infine, dal ministro non sarebbe avvenuta alcuna apertuta alla discussione. «Restiamo contrari all’anticipo dell’ingresso alle scuole elementari e alle materne. Anche il presidente della commissione istruzione Asciutti - ha concluso - si è dichiarato contrario e c’è una parte interessante della maggioranza che non è favorevole».
Il ministro, al Senato, ha anche annunciato l’intenzione, in futuro, di diminuire il numero delle materie dai programmi delle scuole superiori. «I raffronti con l’Europa - ha detto la Moratti - indicano in Italia un numero di discipline superiore, mentre i livelli di apprendimento dei nostri ragazzi nella lingua, nella matematica e nelle scienze sono molto al di sotto della media UE». L’obiettivo è di consentire ai ragazzi approfondimenti maggiori nelle «discipline essenziali». Dal ministero dell’Istruzione, intanto, arriva un «vademecum» per affrontare gli esami di maturità, 750mila copie in distribuzione in questi giorni nelle scuole.
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A Rosignano consiglio comunale gremito sui problemi della scuola, articolo su Il Tirreno...

Insieme per capire la nuova scuola
Teatro gremito per il consiglio comunale aperto e congiunto
Oltre 500 gli studenti in platea. Interventi piuttosto monocordi


ROSIGNANO. Tutte occupate, ieri mattina, le poltroncine del teatro Solvay, in occasione di un consiglio comunale aperto e congiunto, sui temi della scuola, cui hanno preso parte le amministrazioni di Rosignano, Cecina, Bibbona e Castagneto. Circa cinquecento gli studenti intervenuti, prevalentemente delle scuole superiori di Rosignano e Cecina, accompagnati da diversi insegnanti ed alcuni genitori.
Il consiglio, convocato dietro richiesta da parte degli studenti, ha avuto come oggetto di discussione la riforma scolastica e in particolare la proposta di legge Moratti, e ha dato spazio a numerosi interventi che si sono alternati ininterrottamente per ben quattro ore.
L'assessore all'istruzione Ciaffone, ha sottolineato l'importanza di crescere cittadini attivi e critici, e soprattutto aventi pari opportunità nel mondo dell'educazione così come del lavoro. Il presidente del Distretto 21 Pieraccini ha aggiunto che «sul territorio sono presenti tutte le opportunità culturali e di istruzione e la popolazione studentesca conta 9.000 ragazzi e circa 1.000 docenti».
Dopo gli interventi di apertura è stata la volta degli studenti; per primo ha parlato Francesco Marchi, rappresentante del consiglio studentesco del liceo Fermi. «Abbiamo chiesto questo consiglio comunale per coinvolgere tutta la popolazione - ha detto - visto che durante la nostra autogestione erano in pochi a sapere che cosa stavamo facendo e perché, e alcuni genitori si sono perfino mostrati contrari». L'intervento di Marchi ha dato il via ad una serie di riferimenti più specifici inerenti alcuni punti della proposta di legge che, ricordiamo, è stata adesso approvata dal Consiglio dei ministri ma non ancora discussa in Parlamento, da parte di studenti e studentesse che si sono alternati al microfono.
Piuttosto lungo e accorato l'intervento di Carla Roncaglia, assessore alla Provincia di Livorno. «Una scuola diversa - ha detto - ce la chiedeva l'Europa e ce la chiede oggi il processo di globalizzazione e di mondialità. Fondamento dell'istituzione scolastica è l'autonomia, che va difesa ad ogni costo». Tra le varie voci conosciute ed autorevoli quella del prof. Maurizio Iacono, docente di storia della filosofia politica presso l'ateneo pisano, il quale ha rafforzato la critica ad un punto sollevato dai ragazzi, quello della doppia canalizzazione: «è un ritorno all'indietro, un segno di arretratezza, roba da Libro Cuore - ha affermato - che ricorda i tempi in cui c'era chi andava all'avviamento e chi faceva le scuole medie e superiori con il latino. Le modalità di acquisizione del sapere - ha proseguito - che non dovrebbero dipendere dal reddito come accade negli Stati Uniti, oggi sono cambiate: non c'è più la netta separazione tra umanisti e scienziati, ma a livello di ricerca alta c'è una continua compenetrazione tra i vari ambiti della conoscenza».
Secondo Pedani, segretario provinciale Cigl-scuola, «il diritto alla scuola è un diritto universale, come quello alla salute; chi studia a Catania e chi studia a Milano dovrebbe ricevere la stessa istruzione».
Ha chiuso il dibattito il sindaco Gianfranco Simoncini, il quale ha auspicato che l'incontro possa diventare un appuntamento annuale fisso, durante il quale tirare le somme, valutare lo stato di salute della scuola territoriale e nazionale, ed eventualmente verificare gli sviluppi concreti della riforma.
A parte l'assessore all'istruzione di Milano, che non si è comunque pronunciata in merito alla legge Moratti, nessun altro rappresentante del centro-destra ha preso attivamente parte al dibattito, che ha perciò avuto carattere piuttosto monocorde, con delusione degli stessi studenti i quali avrebbero invece voluto ascoltare qualche parere contrastante. Era presente il capogruppo cecinese di Forza Italia, Massei, il quale, rispondendo a nostre domande, ha dichiarato di non aver trovato la giornata così positiva come affermato da altri, in quanto gli studenti intervenuti avrebbero potuto essere molti di più. «Inoltre non mi pare di aver notato la presenza degli istituti privati del territorio; se non sono stati invitati - ha detto - si tratta di una grave mancanza. Il dibattito è stato monotono, visto che hanno preso parte alla discussione esclusivamente persone appartenenti allo stesso orientamento politico. Perché non sono personalmente intervenuto? Non mi ritengo sufficientemente preparato sulle problematiche della scuola».
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A Treviso genitori in corteo per l'annullamento da parte del ministero di alcuni corsi sperimentali...

Originale forma di mobilitazione dopo la clamorosa cancellazione dei nuovi corsi da parte del ministero
Palladio, genitori in corteo
Sabato sfileranno sulle strade dove protestano i figli
Saltati gli indirizzi di Informatica e tecnico Ambiente-Salute

Michela Santi

L'itinerario è quello delle manifestazioni studentesche. Ma questa volta in corteo a protestare non ci saranno i ragazzi ma i genitori degli studenti. Sabato mattina il comitato dei genitori dell'istituto Palladio scenderà in piazza per manifestare contro l'annullamento, deciso dal ministero della pubblica istruzione, degli indirizzi per tecnico dell'ambiente e della salute e per esperto di servizi tecnologici e informatici.
«Rivendichiamo il contratto formativo che abbiamo firmato con lo Stato - spiega il presidente del comitato Claudio Zorzi - non ci interessa scaricare la colpa sugli errori eventuali di qualche funzionario. Lo stato ha garantito un tipo di curricolo per i nostri figli che vogliamo venga rispettato».
I genitori e gli alunni dell'istituto Palladio, che accoglie nel complesso circa 850 ragazzi, si riuniranno sabato mattina verso le 9.30 davanti alla stazione ferroviaria, per partire poi alle 10 in corteo attraverso il centro.
Porteranno la loro protesta lungo via Roma, viale Cadorna, Piazza Vittoria, via D'Annunzio, Piazza Pio X, Viale Cesare Battisti. Una delegazione recapiterà una lettera di protesta e richiesta di appoggio sottoscritta da 300 firme, all'assessore all'istruzione della Provincia. Quindi si proseguirà fino a Piazza dei Signori.
Sarà una vera e propria manifestazione per sensibilizzare l'opinione pubblica, come quelle organizzate nell'inverno scorso dagli studenti contro la riforma Moratti. Questa volta però in corteo ci saranno centinaia di genitori preoccupati per l'educazione dei propri figli, che hanno scelto una scuola bloccata a due anni dal suo avvio.
La brutta notizia risale ad appena un mese fa. «Il 15 aprile scorso - spiega Rainalda Torresini, vice presidente del comitato - il ministero della pubblica istruzione ha comunicato con una lettera alla presidenza dell'istituto Palladio, l'impossibilità di attivare dal prossimo anno scolastico le prime classi sperimentali Ambiente-Salute e Tecnologie informatiche e delle Comunicazioni, perché ritenute irregolari. Ha nello stesso tempo, però, consentito la prosecuzione "a sanatoria" dei corsi già avviati - due classi prime e una classe seconda di Ambiente-Salute e quattro classi prime di informatica e comunicazione, per un totale di 150 alunni- con esclusione però dell'indirizzo Salute». Agli studenti che hanno già iniziato i corsi «fantasma» se ne aggiungono altri 100 che avevano presentato domanda di pre-iscrizione per il prossimo anno scolastico. I genitori non potendo accettare la decisione del ministero si sono mobilitati, scrivendo una lettera da inviare a tutte le autorità competenti e una raccomandata al ministero. «Sappiamo - aggiunge il comitato - che la prosecuzione "a sanatoria" si svolgerà in obiettive condizioni di disagio, per le difficoltà di recupero e per la mancanza di insegnanti motivati e di strutture.

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