Dichiarazioni gravissime di Berlusconi sull'art.18. Ci si chiede se è coscientedi quello che dice. Ma sono gravi le affermazioni "Cioè: fate lo sciopero: beh allora vi do io delle buone ragioni per fare uno sciopero davvero. Ed io saprei bene quale buone ragioni dare". Ma ovviamente ha detto dopo che stava solo scherzando. Sul Corriere della Sera:
Dal vertice Ue ai temi italiani: «Il governo non cambia direzione»
Lo sciopero? Ben venga, ma è assurdo»
Berlusconi torna sull'art.18: «Le manifestazioni sono un aspetto della
democrazia, ma non capisco i sindacati»
BARCELLONA - «Ben vengano» le manifestazioni, «sono un aspetto
della democrazia». Ma il governo «continua nella propria direzione».
Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, al termine del vertice Ue
di Barcellona, torna sulle questioni interne italiane, in particolare sullo
scontro con i sindacati sulle deleghe per i lavoro. Il governo, dice Berlusconi,
va avanti «senza lasciarsi nemmeno prendere dalla voglia opposta. Cioè:
fate lo sciopero: beh allora vi do io delle buone ragioni per fare uno sciopero
davvero. Ed io saprei bene quale buone ragioni dare». Successivamente,
al termine della conferenza stampa, Berlusconi ha definito «una battuta»
questo riferimento al sindacato: «È un peccato. È che
ho incontrato tanti, troppi imprenditori che mi hanno detto che con questa
riforma si aumentano i posti di lavoro».
MOLOCH - Berlusconi, a Barcellona, torna a definire lo sciopero generale ormai inevitabile «una cosa assurda».«Non mi capacito - ha detto - che vi sia questo sciopero, cioè capisco la Cgil ma non capisco la Cisl e la Uil. Io spero di ragionare da persona normale, certo, si può fare una comunicazione, come quella del '94 dicendo che volevamo abbassare le pensioni. Ma quando tu dici ai sindacati, non tocco niente anzi do un aumento a un anno, poi a quelli che hanno un contratto a tempo indeterminato non tocco niente e a quelli che ne hanno uno a tempo determinato ne facilito l'assunzione... Allora, mi chiedo, chi ci perde... non lo so. La verità è che l'art. 18 è stato elevato a un moloch e mi dicono parliamo di tutto ma questo non si tocca».
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E' uscito il nuovo numero di fuoriregistro, di cui diamo come al solito
il sommario e vi ricordiamo che la url alla quale iscriversi per ricevere
la news letter grsatuita nella propria posta elettronica è: http://www.didaweb.net/fuoriregistro/newsletter.php
Ecco il sommario:
Primo traguardo per i "Fazzoletti bianchi"
di Emanuela Cerutti Carmelo Bene
di M.B. Appuntamenti per docenti muniti di sveglia
di Docenti del Liceo Scientifico G. Bruno Dove va la scuola italiana?
di Giovanna Federico Ma dove sono finite le tre I???
di Mauro Romanelli Riflessioni critiche sul passaggio alle Regioni dellIstruzione
Professionale
di Raffaele Ciarapica I 30 punti della discordia
di Giancarlo Fullin Esami di Stato
di Roberta Giacometti Obbligo scolastico nelle aree a rischio
di Enrica Salvioli Girotondo a difesa della scuola pubblica di qualità
di Giorgio Boni Docenti e genitori rivogliono la "loro" scuola
di Gianna Peruta La D che non c'è: riflessioni a caldo su TED 2002
di Giovanni Marcianò I minori e la giustizia in Italia
di Rolando Alberto Borzetti Più fuoriregistro di ........così!!!!
di Nadia Scardeoni ....e la legge italiana le condanna alla lapidazione
di Ettore Masina Re Carlo veniva dalla guerra
di Giuseppe Aragno Tana liberatutti
di Elena Duccillo Don Giuseppe
di Vincenzo Andraous
E' importante notare che la discussione sugli organi collegiali in programma
per il 13 marzo è sparita dall'ordine del giorno:
Segnaliamo che il Disegno di Legge sugli Organi Collegiali , gia' previsto
all'ordine del giorno della Camera per lo scorso mercoledì 13, e' SCOMPARSO
dal calendario dei lavori dell'Assemblea per tutto il mese di marzo 2002!!!
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Da il Corriere della Sera la notizia che ormai si va verso lo sciopero genrale di tutte e tre le confederazioni, ritrovando così l'unità sindacale:
«Lo sciopero generale sarà solo il primo passo»
Cgil, Cisl e Uil decideranno martedì sulla mobilitazione unitaria. Cofferati: il governo non reggerà limpatto
DAL NOSTRO INVIATO
GENOVA - Savino Pezzotta non ha dubbi: lo sciopero generale «va fatto»;
ma ricorda che tra i sindacati «le differenze esistono». Da parte
sua, Sergio Cofferati invita a «cercare insieme un obiettivo unitario»,
precisando però che «le soluzioni comuni saranno cercate aggiungendo
e integrando quelle che sono state già decise da noi». E mentre
a Genova allassemblea dei lavoratori ds i leader di Cisl e Cgil giocano
di fioretto, a Roma Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, non usa
mezzi termini. «Ho la certezza - dice - che lo sciopero generale unitario
ci sarà. La prossima settimana, probabilmente martedì, ci vedremo
per decidere quando». Poi, parlando al Pantheon durante il work-day
promosso dalla sua organizzazione, va anche oltre: «Questa sarà
soltanto la prima risposta. Se il Parlamento approverà le modifiche
allarticolo 18, proporremo il referendum abrogativo».
I toni, insomma, si alzano. Lo scontro con il governo sulla riforma del mercato
del lavoro riavvicina i sindacati, che giorno dopo giorno trovano nuovi elementi
di intesa. Ma lunità dintenti su questo tema non cancella
del tutto le diversità. In mattinata a Genova e nel pomeriggio a Fiuggi,
al congresso dellUdeur, Pezzotta ha insistito per esempio nel sottolineare
lautonomia del sindacato cattolico. «Noi - ha detto - non siamo
contenitori di consenso per i partiti politici. Noi abbiamo scelto lautonomia
e siamo disponibili a discutere con tutti». E ancora: «Lo sciopero
generale sarà puramente sindacale, non politico. Il governo non si
cambia con la piazza, ma con il voto». Poche ore dopo e proprio dalla
stessa platea, Cofferati ha sottolineato invece le «contraddizioni interne»
allesecutivo. Il governo, ha spiegato, «non può reggere
allimpatto di un fronte crescente che giudica sbagliate le sue politiche».
E ha aggiunto: «Il pronunciamento del rappresentante della Conferenza
episcopale italiana a proposito di diritti, Mezzogiorno e articolo 18 mi pare
importante...».
Due punti di vista differenti. Che Piero Fassino, segretario ds, tende però
a minimizzare. A chi gli ha fatto notare queste diversità, ha risposto:
«Il nostro partito ritiene lunità sindacale una priorità.
Fra i nostri elettori ci sono iscritti alla Cgil ma anche a Cisl e Uil».
Fassino ha concluso lassemblea di Genova accusando il nemico comune,
il premier Berlusconi, di dividere i sindacati: «Cerca di seminare zizzania,
che certamente non crescerà». Quanto alla proposta di Bertinotti
di ricorrere allostruzionismo in Parlamento, si è limitato a
osservare che, pur dubitando della sua efficacia, lidea «va discussa»
insieme con tutte le altre componenti dellUlivo. Certo, ha detto, quella
di Bertinotti è unipotesi che «ha valore politico».
Il segretario dei Ds ha diviso con Cofferati il ruolo di protagonista dellassemblea
di Genova. Quando il leader della Cgil ha concluso il suo intervento nel salone
di Palazzo San Giorgio, Fassino lo ha abbracciato suscitando lovazione
di una platea fino a quel momento attenta e silenziosa. «Chiediamo ai
padri - ha concluso Cofferati parafrasando le parole di Berlusconi - di farsi
carico dei diritti che le generazioni precedenti hanno conquistato e di battersi
per estendere queste tutele ai propri figli».
Non è ovviamente daccordo il governo e Umberto Bossi ha risposto
da Cuneo in serata. «Il Paese ha bisogno di flessibilità - ha
detto il ministro per le Riforme - ma i sindacati si oppongono perché
temono di perdere la loro michetta». E ancora: «La riforma dellarticolo
18 è una forma spinta di flessibilità. Grazie a essa si potranno
creare 300-400 mila nuovi posti di lavoro».
Giacomo Ferrari
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A Parma manifestazione pubblica della cgil, articolo su La Gazzetta di
Parma:
Scuola: la Cgil si oppone alla riforma del ministro Moratti No alla riforma
della scuola: anche la Cgil di Parma conferma la propria bocciatura della
proposta firmata Moratti, e si prepara ad aderire alla manifestazione nazionale
di Roma in programma per il 23 marzo. E a quasi una settimana dall'appuntamento
nella capitale, la Cgil della nostra città ribadisce i perché
della decisa contrapposizione alla legge delega.
Proprio ieri, il segretario generale della Cgil di Parma, Paolo Lanna, ha
aperto alla scuola elementare «Cocconi» i lavori di un convegno
dal titolo «Per una scuola pubblica per tutti». Secondo il sindacato,
la legge delega sulla scuola «è un errore, perché smantella
i servizi e le risorse del pubblico, riporta la situazione indietro di decenni
e divide i giovani destinati a dirigere il paese da quelli destinati ad eseguire».
Paolo Bertoletti, responsabile del mercato del lavoro e della formazione della
Cgil, spiega che il sindacato «vuole una scuola laica e di qualità
per tutti e non accetta che un bambino di 13 anni sia costretto a scegliere
del proprio futuro professionale: il figlio di una famiglia di operai sarà
costretto verso una strada a senso unico perché non potranno essere
valutate le sue capacità. La riforma vuole fare una divisione stabile
e classista all'interno della società».
Claudio Schiaretti, segretario generale del sindacato scuola Cgil di Parma,
chiama in causa la città e riporta dati che «sono davvero allarmanti.
Se il progetto di legge proseguirà come è stato presentato,
per le scuole materne della provincia si prevede un aumento nelle richieste
di iscrizioni, ma la riforma non annuncia nuove assunzioni di insegnanti,
così come per le superiori, che l'anno prossimo dovranno contrastare
l'arrivo di 500 iscritti in più rispetto a quest'anno. Per la scuola
elementare si prevedono addirittura dei tagli sul personale. Più studenti,
meno insegnanti, meno qualità. Ma si taglieranno anche i tempi pieni
e i progetti, e si andrà verso un'erogazione dei servizi essenziali.
Questa legge delega indebolisce l'offerta pubblica e ha pronto un nuovo prodotto:
il privato. Così si chiude il cerchio». Il sindacato sta raccogliendo
anche a Parma le firme per far ritirare la proposta di riforma.
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Mobilitazione ad Imperia, articolo su La Stampa:
RACCOLTA DI FIRME CONTRO LA REGIONE, 600 IMPERIESI A ROMA PER IL CORTEO DEL 23 Sindacati, settimana calda Ticket, scuole in sciopero e art.18
IMPERIA
E´ cominciata la «primavera calda» sindacale contro il
governo Berlusconi, ma non solo: anche contro la Regione. Ieri mattina si
sono svolte alcune manifestazioni da parte di Cgil, Uil, Rifondazione e Ds.
Sono stati allestiti alcuni tavolini per una raccolta di firme oppure semplicemente
per denunciare alcune situazioni giudicate dalle organizzazioni sindacali
ingiuste. Inoltre la Uil ha riunito il proprio direttivo che ha discusso sul
tema del lavoro e la Cgil ha effettuato un volantinaggio nel centro di Oneglia
contro la riforma della scuola in previsione dello sciopero in programma mercoledì
20. I sindacati, in questa mobilitazione generale, che culminerà con
uno sciopero nazionale ad aprile, hanno l´appoggio anche di alcune forze
politiche come Rikfondazione comunista, Ds, Margherita. Ma procediamo con
ordine.
ARTICOLO 18. E´ il tema principale delle battaglie sindacali di questi
giorni. La Cgil imperiese si sta organizzando per la manifestazione in programma
a Roma sabato prossimo. Da Imperia partiranno 13 pullman e un treno. In totale
i manifestanti imperiesi nella capitale saranno 600. La Cgil informa che non
ci sono più posti disponibili. Ieri la Uil ha riunito il proprio direttivo
alla Scuola edile. Il segretario Luciano Gullone ha ribadito la linea del
sindacato: «Condividiamo la linea adottata dalla segreteria nazionale
e riteniamo che prioritaria sia l´unità del movimento dei lavoratori».
La Uil non aderisce alla manifestazione di sabato a Roma promossa dalla Cgil,
ma condivide l´idea di uno sciopero generale che verrà fissato
probabilmente per metà aprile contro la modifica dell´articolo
18 dello Statuto dei lavoratori. Rifondazione, dal canto suo, oltre ad aderire
alla campagna contro il governo Berlusconi ha annunciato per mercoledì
sera un´assemblea provinciale con la partecipazione di Bruno Manganaro,
della Cgil nazionale.
TICKET. Sono oltre duemila le firme raccolte dalla Cgil di Imperia contro
la reintroduzione dei ticket sui farmaci. La raccolta è proseguita
ieri a Oneglia: «Ti hanno ingannato - è scritto nel volantino
del sindacato - Hanno promesso meno tasse, libertà di scelta del cittadino
e ti hanno dato i ticket. La giunta regionale ha deciso di far pagare pesanti
ticket sui farmaci; è nell'aria anche il blocco delle sostituzioni
di personale, il taglio di posti letto senza l'indicazione di quali servizi
alternativi saranno disponibili per le persone malate. Tutto questo, naturalmente,
senza un confronto preventivo con il sindacato. Noi siamo contrari alla introduzione
dei ticket. Nel caso della Liguria essi sono particolarmente pesanti; per
il ticket sulla ricetta (da 2 a 4 euro) non si prevede neppure l'esenzione
per i redditi più bassi». La raccolta di firme proseguirà
anche nei nprossimi giorni.
SCUOLA. Mercoledì ci sarà lo sciopero degli insegnanti contro
la riforma del ministro Letizia Moratti. All´agitazione aderiscono i
sindacati di categoria Cgil e Cisl e il sindacato autonomo Snals. A Imperia
si svolgerà un corteo che partirà da piazza Calvi e terminerà
sotto la sede del Provveditorato a cui hanno dato la loro adesione gli studenti
del Comitato per la difesa della scuola pubblica. Secondo la Cgil, per Imperia
sono in programma consistenti riduzioni di personale nell´ambito della
scuola, si parla di un esubero di 80 posti di lavoro. Queste manifestazioni
- affermano le organizzazioni sindacali - non sono che l´inizio di un´offensiva
contro la politica del governo Berlusconi su tre grandi temi: lavoro, sanità
e scuola. Enzo Bacarani
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A Modena, sabato 16, si è svolta una manifestazione, notizia su La Gazzetta di Modena:
Riforma Moratti. Alle 16 protesta degli insegnanti
Il «serpentone» dei professori
oggi invaderà le vie del centro
Girotondo sui temi della scuola oggi, a partire dalle 16, da piazzale Muratori
a piazza Grande. L'iniziativa è organizzata dagli "Autoconvocati
della scuola 15 febbraio", a cui ha aderito la Cgil scuola. La Preda
Ringadora diventerà così il simbolo della protesta degli insegnanti.
«Le recenti proposte di modifica della scuola - si legge nel volantino
che verrà distribuito oggi - sono state divulgate dai mass-media in
modo parziale per cui riteniamo indispensabile informare che i provvedimenti
essenziali verranno decisi solo dal governo, con ricorso ai decreti legislativi;
la ripartizione in due sistemi, liceale e professionale (scuole di serie A
e B) ci porta indietro di cinquant'anni; le scuole dell'infanzia e le elementari
a tempo pieno, invidiateci da tutto il mondo, rischiano pesantemente di peggiorare
la qualità del servizio offerto. Inoltre, verranno eliminati 30mila
posti tra bidelli, tecnici e impiegati, da aggiungere ai 20mila già
tagliati mentre nei prossimi tre anni verranno soppressi più di 50mila
posti di lavoro dei docenti. Infine, sono previsti accorpamenti e classi di
oltre 30 alunni diventeranno cosa normale». Interverranno Maurizia Pellegrini
per le materne, Gianna Ferretti per le elementari, Susanna Corradi per le
medie e Federica Ansaloni per le superiori. Pieno sostegno dei Ds al girotondo.
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Da Conegliano in 800 scendono a Roma, notizia su La Tribuna di Treviso:
La carica degli 800 a Roma
Treno speciale e 10 corriere in difesa dell'articolo 18
p.d.a.
CONEGLIANO. «Il lavoro non è una merce, la dignità non
ha prezzo», «Senza diritti non c'è libertà».
Queste le scritte che apparivano ieri sui volantini distribuiti al mercato
di Conegliano da alcuni esponenti della Cgil.
Saranno quasi 800 i coneglianesi che scenderanno in piazza a Roma sabato 23
marzo. Centocinquanta i posti prenotati in treno e ormai tutti esauriti e
dieci i pullman riservati. Per avere i dati definitivi si dovrà comunque
attendere giovedì, giorno in cui è prevista la chiusura delle
iscrizioni. I manifestanti partiranno venerdì sera, intorno alle 22,30,
per giungere il mattino successivo nella capitale. Tra i partecipanti ci saranno
oltre 150 pensionati e moltissimi extracomunitari. Soddisfatto il segretario
provinciale della Cgil Claudio Niero: «Le adesioni stanno procedendo
molto bene e a manifestare non ci saranno soltanto lavoratori, ma anche semplici
cittadini». Scopo della manifestazione, la protesta contro la modifica
dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori e contro la «controriforma»
della scuola voluta dal ministro Moratti. «Protesteremo inoltre contro
la legge sull'immigrazione, che apre a una nuova clandestinità e al
lavoro nero - dice Niero - e contro la riforma delle pensioni, che creerà
disagio ai giovani e mancanza di fondi per gli attuali pensionati. E anche
contro la riforma fiscale che costringerà i poveri a pagare di più
e i ricchi di meno». Il sindacato, in questi giorni, si è dato
da fare per sensibilizzare i lavoratori organizzando assemblee nelle aziende.
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