Un articolo su La Stampa riporta il contrattacco mediatico della Letizia Brichetto. Dice che molte delle cose dette sono false e ne cita alcune. Ma le cose citate sono state effettivamente dette, solo che poi sono state ritirate. E dunque? Non conta, quello che conta è quello che rimane nell'impressione di chi ascolta (che non sono in maggioranza chi nella scuola ci lavora...)
NON SPARIRANNO EDUCAZIONE FISICA E MUSICALE, LINGUE STRANIERE ANCORA GRATIS
«Un sacco di bugie sulla riforma della scuola»
Letizia Moratti: in arrivo un «call center» con numero verde per
ogni chiarimento
ROMA
Non è vero che dalla scuola scomparirà l´educazione fisica,
e neppure l´educazione musicale. Non è vero che ci saranno materie
facoltative solo a pagamento, e non si dovrà pagare nulla neppure per
le lingue straniere aggiuntive. Infine non è vero che scomparirà
il tempo pieno né che Internet emarginerà le materie classiche.
E´ cominciata alle 16,28 di ieri, in diretta a «Domenica In»
la campagna di controinformazione del ministro dell´istruzione Letizia
Moratti che ha voluto ribattere alcune «notizie infondate» che
da mesi circolano nelle scuole. «Sono state dette molte cose sbagliate»
ha commentato sollevando un pacco di fogli. Si tratta di circa un centinaio
di volantini raccolti davanti ad altrettante scuole, attraverso i quali alcuni
gruppi di docenti e studenti, hanno diffuso fin dall´ottobre scorso,
una serie di informazioni allarmistiche sui contenuti della riforma in itinere.
In tutto - dicono i tecnici del ministero che stanno allestendo un gruppo
di lavoro proprio su questa «disinformazione» - sono state censite
quasi duecento affermazioni diffuse nelle scuole e tutte assolutamente false.
Il ministero, nelle prossime settimane, allestirà un «call center»
con numero verde, al quale ci si potrà rivolgere per avere ogni chiarimento
nel merito e nel metodo della riforma. Per intanto, alle scuole in cui sono
stati diffusi i volantini «sub judice» sono stati inviati chiarimenti
via Intranet. La signora Moratti, intervistata dallo staff di Domenica In
- Carlo Conti, Mara Venier, Antonella Clerici, Ela Weber, Jocelyn e Fabrizio
Del Noce - ha voluto soprattutto dare un messaggio rassicurante alle famiglie
e agli insegnanti. A questi ultimi - impegnati nel rinnovo contrattuale e
spesso critici sull´impianto della riforma - ha detto che la riforma
non è un processo chiuso e «che deve invece essere accompagnato,
verificato e, all´occorrenza, cambiato». Dunque, anche se è
comprensibile «la paura di fronte alla novità», bisogna
stare tranquilli perché nulla sarà fatto senza un consenso vasto
e condiviso.
Il ministro è tornato anche a parlare del voto di condotta: «Secondo
una rilevazione effettuata per conto del ministero - ha detto - il 97% di
chi opera nella scuola, e cioè insegnanti, famiglie e studenti, è
favorevole ad una valutazione del comportamento, in quanto i ragazzi vanno
anche educati ad un senso di responsabilità nei confronti dello studio
e di rispetto per le strutture e per il lavoro che nella scuola si svolge.
Il voto sul comportamento dunque è importante e farà media»
anche se «nessuno verrà bocciato in base a questa valutazione»
ha voluto aggiungere il ministro fugando così un´altra delle
«informazioni sbagliate» messe in giro. Mara Venier ha ricordato
l´episodio di quando gli studenti del liceo Tasso di Roma, dopo lo sciopero
della fame, furono ricevuti e lasciarono il ministero sconsolati, dicendo:
«ci ha trattato come una mamma». «Ho accolto questa espressione
positivamente - ha commentato Letizia Moratti - perché io sono al tempo
stesso una persona, una cittadina e una mamma. Poi sono anche ministro, ma
trovo sbagliato focalizzare troppo il ruolo istituzionale». Tornerebbe
a fare il presidente della Rai? Le ha chiesto Carlo Conti. «Posso risponderle
parlando di scuola?» ha replicato la Moratti, e poi, a conclusione della
risposta ha aggiunto «credo che la presidenza della Rai sia un argomento
per i presidenti della Camera e del Senato». Fabrizio Del Noce si è
spinto oltre: nel suo futuro vede la possibilità di fare il presidente
del Consiglio? «In ogni momento faccio quello che devo e mi metto in
quello che faccio. Al futuro non penso mai».
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Viene ribadito lo stesso concetto in un altro articolo sostanzialmente simile, su Il Corriere...
Letizia Moratti allattacco. In arrivo un call center per informare correttamente
«Scuola, troppe falsità sulla riforma»
ROMA - «Sulla riforma della scuola sono state dette molte cose false».
Dom & Nika In, ore 16.30, Rai 1. Dagli studi della Dear di Roma inizia,
in diretta, la campagna di controinformazione del ministro Letizia Moratti.
E lora e il posto giusto per parlare agli utenti del servizio
scolastico: in quel momento davanti al video ci sono 6 milioni di persone,
con unalta percentuale di genitori. Il ministro risponde alle domande
di Mara Venier, Antonella Clerici, Ela Weber, Fabrizio del Noce, Jocelyn e
Carlo Conti. Dice come sarà la riforma della scuola alla quale sta
lavorando. Ma soprattutto chiarisce, puntualizza, smentisce. Ha con sé
una piccola raccolta di volantini diffusi nelle scuole del Nord. Sono documenti
con le sigle di partiti, sindacati, associazioni di insegnanti e comitati
studenteschi. Molti passi sono evidenziati. Riguardano argomenti come il tempo
pieno, gli organici, la formazione professionale e altro ancora. Per il ministro
cè qualcosa che va oltre la critica o il dubbio legittimo nei
confronti di una proposta nuova. E in corso, a suo giudizio, una vera
campagna di disinformazione. Lintervista a Dom & Nika In è
la prima risposta. Nei prossimi giorni, attraverso la rete Intranet, le scuole
riceveranno dei documenti ufficiali da esporre nelle bacheche per fare chiarezza
sui punti della riforma «contraffatti» attraverso le interpretazioni
riportate sui volantini. Poi, ci vorrà un po di tempo per organizzare
il servizio, sarà attivato un call center che dispenserà a tutte
le ore informazioni e chiarimenti sul nuovo ordinamento della scuola.
Perché la riforma incontra tanta ostilità? Quando arriva la
domanda Letizia Moratti mostra i volantini che ha portato con sé. «Credo
che sia da mettere in conto il timore che ciascuno ha verso i cambiamenti
- dice -. Per questo dovrà essere applicata con gradualità,
per vedere se va bene oppure dobbiamo cambiare qualcosa». «Ma
su questa riforma cè anche disinformazione - aggiunge subito
dopo, attirando lattenzione sui quei fogli di carta -. Ho letto alcune
cose che girano nelle classi. Sono cose false. Ci accusano di voler abolire
il tempo pieno e il tempo prolungato. Si parla di trecento ore che le scuole
offrirebbero a pagamento. Tutte falsità». «Mi dispiace
- dice ancora Letizia Moratti - per chi le mette in giro ma soprattutto per
le famiglie, gli studenti e i docenti che non hanno modo di capire la verità».
Lo sforzo di controinformazione del ministro continua. Ora tocca allo slogan
«più Internet, meno latino». «Non è assolutamente
vero - precisa -. Latino, matematica, greco sono e resteranno materie essenziali.
Questa è unaltra delle falsità diffuse sulla nostra riforma.
Hanno anche detto che avremmo fatto sparire leducazione fisica e leducazione
musicale». Il messaggio è chiaro. Letizia Moratti difenderà
fino allultimo il progetto di scuola al quale sta lavorando: «Nella
mia vita non ho mai iniziato una cosa senza cercare di finirla. Al meglio,
se possibile».
Giulio Benedetti
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A Treviso è stata indetta una manifestazione dall'UDS, che però farà parlare nei comizi conclusivi anche AN. Vibrato sdegno dei giovani comunisti, nel loro comunicato. Perché in effetti fare parlare AN nei comizi conclusivi?...
I giovani comunisti e la manifestazione del 22 febbraio
Contro la riforma Moratti
L'Unione degli studenti ha indetto una manifestazione regionale contro la
riforma Moratti e contro la legge dei buoni scuola. «La riforma Moratti
e la legge sui buoni - si legge in una nota dei Giovani Comunisti - non fanno
che accentuare le differenze tra ricchi e poveri, tra chi frequenta la scuola
privata e chi la scuola pubblica. L'Uds ha, purtroppo, deciso di invitare
alla manifestazione esponenti di Forza Italia e An che terranno il discorso
conclusivo: questa è una vergogna».
E ancora: «Che cosa abbiamo da ascoltare, noi studenti della scuola
pubblica, da gente che la scuola pubblica la vuole smantellare? Noi Giovani
Comunisti, del Partito della Rifondazione Comunista, da mesi siamo impegnati
nella raccolta di firme per promuovere un referendum che abolisca la legge
truffa sui buoni scuola. Siamo riusciti, assieme ad altre forze politiche,
a raggiungere il quorum necessario per indire il referendum». Frattanto
gli studenti trevigiani lavorano alacremente in vista della manifestazione
del 22. Per dire «no» alla riforma della Moratti ed ai buoni scuola,
sono in corso assemblee in tutta la provincia.
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Continua il pressing sulla stampa: anche sul Resto del Carlino di Reggio Emilia appare un articoletto firmato da un ex preside ora nel comitato provinciale del PPI, da cui peraltro traspare che non era poi peregrina o falsa una certa informazione, sono solo cambiate le carte in tavola dopo. E chi cita è nientemeno che un gesuita di "agiornamenti sociali", non un volantino del mazzetto di fogli che aveva in mano la Letizia...
Con l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri del disegno di legge
presentato dalla Moratti la riforma del sistema scolastico ha iniziato il
suo cammino. Ogni giudizio definitivo è ancora prematuro, non solo
perché il disegno di legge dovrà essere discusso e approvato
dal Parlamento ma anche perchè la riforma dovrà essere attuata
attraverso una serie di deleghe su aspetti molto delicati quali, ad esempio,
i piani di studio. In base al disegno di legge pubblicato recentemente si
possono però intravedere alcuni aspetti positivi. E' auspicabile che
la minoranza politica, alla quale appartengo, non colga l'occasione per esasperare
i toni, per dichiarare berlusconiano chi non è in sintonia con il segretario
nazionale della Cgil-scuola, che ha avuto parole durissime, ma collabori piuttosto
per migliorare la riforma perché la Scuola è una risorsa fondamentale
per tutto il Paese e per il suo futuro. Tra gli elementi positivi vi è
l'accesso a cinque anni e mezzo alla scuola primaria: per il prossimo anno
scolastico potranno iscriversi alla prima elementare le bambine e i bambini
che abbiano compiuto cinque anni entro il 28 febbraio (art. 6 del disegno
di legge). Un altro aspetto positivo riguarda la durata del ciclo primario
che resta di cinque anni come resta di tre anni la durata della scuola secondaria
di primo grado. La soluzione adottata consente di eliminare tutti quei problemi
didattici, relazionali, logistici che sarebbero scaturiti dall'onda anomala.
Corretto anche lo studio di lingue straniere e l'estensione del numero dei
licei. Sia detto per inciso ma gli insegnanti che fondarono il Bus-Tcs 'Pascal'
già un quarto di secolo fa avevano intuito l'esigenza di istituire,
tra gli altri, un indirizzo linguistico e un indirizzo informatico di tipo
liceale (ma con una valenza professionalizzante) che ancora oggi funzionano
egregiamente.
Reguzzoni, gesuita, redattore emerito di Aggiornamenti Sociali, sull'ultimo
numero della rivista è stato piuttosto critico perché la riforma
avrebbe previsto una quota di insegnamento facoltativo fino a 300 ore a spese
delle famiglie. La critica sarebbe più che fondata, ma tale ipotesi,
contenuta in rapporto di alcuni mesi fa, è scomparsa dal disegno di
legge e anche questo è un aspetto positivo.
*Ex preside, membro del comitato provinciale Ppi
di Carlo Bortolani*
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