Rocco Buttiglione dice la sua sulla riforma della scuola... articolo su Il Giorno.it
Rocco in cattedra
MONZA La centralità della famiglia, prima di tutto. A cominciare
dalla parità scolastica. Il ministro delle Politiche comunitarie Rocco
Buttiglione ha scelto Monza e una sua storica scuola privata, il Collegio
San Giuseppe-Villoresi, per fare il punto sul futuro della scuola, dalla riforma
Moratti alla libertà per le famiglie di scegliere la scuola dei propri
figli.
Un incontro quasi in sordina, che ha visto l'onorevole del Cdu confrontarsi
con don Romano Crippa, rettore del Collegio San Giuseppe, e con alcuni docenti
dell'istituto di via Monti e Tognetti, ma anche con l'ex sindaco di Monza
e capolista dell'Udc Rossella Panzeri. Interrogato dallo stesso rettore del
San Giuseppe, Buttiglione ha subito messo in chiaro che «uno dei punti
forti del nostro programma è la centralità della famiglia, ma
che questa non è realizzabile se non c'è libertà di scelta
nella scuola».
«Purtroppo su questo tema c'è stato ritardo finora - ha ammesso
Buttiglione - anche nel nostro governo. Ma sono convinto che, almeno in forma
minore, lo si affronterà nel secondo anno di governo». Ha poi
proseguito scherzoso il ministro: «C'è una libertas maior e una
libertas minor: intanto anche stabilire che le regioni diano assegni uguali
per tutti, indipendentemente dalle scelte e dalle spese effettuate, sarebbe
un primo passo verso la parità scolastica. L'unico difetto è
che così la parità resterebbe in mano alle regioni, e se in
Lombardia va bene, in Emilia bisognerà vedere. Comunque la riforma
della scuola il prossimo anno arriverà e dovrà salvaguardare
le migliori tradizioni della scuola italiana, a cominciare dalle elementari,
e insieme rinnovarla, qualificando soprattutto la scuola media, ma anche le
scuole superiori e professionali. L'unico appunto è proprio quello
di aver accantonato per il momento il problema della parità scolastica,
ma ci torneremo».
«Cosa ne pensa della scelta di consentire ai genitori di anticipare
l'ingresso nella scuola elementare a 5 anni e mezzo?», ha poi chiesto
don Romano Crippa. «Sono andato a scuola a 5 anni e non mi è
piaciuto - ha raccontato Buttiglione -: sono convinto che se per le capacità
intellettive possa andare bene, si rischiano seri problemi per la maturazione
emotiva del bambino. Per questo si è giunti a un compromesso con i
5 anni e mezzo: sei mesi nella vita di un bambino sono una vita».
di Dario Crippa
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Sembra che non ci diano l'indennità per fare i commissari interni. Leggete attentamente l'articolo su La Gazzetta del Sud...
Esame di Stato Luigi Berlinguer «L'indennità dei commissari è a rischio»
ROMA «I docenti delle scuole secondarie superiori impegnati
nel prossimo Esame di Stato come commissari interni rischiano di non percepire
alcuna indennità di funzione»: è quanto afferma l'ex ministro
dell'Istruzione Luigi Berlinguer, precisando di averlo appreso da «numerose
segnalazioni che provengono da docenti commissari d'esame e da uffici amministrativi
di tutta Italia. La voce prosegue è insistente e sembra
confermata da vari ispettori in diverse città, che giustificano la
vicenda dicendo che i docenti svolgono la funzione di commissario nel loro
orario e periodo di servizio, presso la loro sede di servizio, dunque non
hanno diritto ad alcuna indennità aggiuntiva. Le necessità di
risparmio sarebbero determinate dai tagli imposti dalla Finanziaria alla scuola».
Berlinguer ricorda che «a partire dal varo della riforma dell'esame
di Stato, nel pieno delle politiche di risanamento delle finanze pubbliche,
tale indennità di funzione era stata riconosciuta anche ai docenti
interni. Non solo, la cifra dell'indennità era stata anche incrementata
anno dopo anno, passando dalle circa 400 mila lire del 1998 alle circa 700
mila lire del 2001». Secondo l'ex ministro, oggi senatore diessino,
«il malessere diffuso fra i docenti e la pressione esercitata dall'opposizione
sembra aver indotto il governo a riesaminare la questione nei prossimi giorni.
Mi auguro che il Ministero riconosca l'indennità di funzione e paghi
ai docenti il compenso aggiuntivo, così come ha fatto il centrosinistra
in ben più stringenti condizioni di bilancio. In caso contrario, come
Ds, siamo pronti a dare battaglia in sede parlamentare e a presentare una
serie di interrogazioni sulla materia». Intanto il segretario generale
dello Snals, Fedele Ricciato, chiede un incontro urgente con il ministro Moratti
per «il pieno funzionamento della scuola dell'autonomia». Ricciato
sottolinea che «i lavoratori della scuola non sono più disposti
ad accettare un ingiustificato rinvio delle nomine in ruolo, sui posti vacanti,
che il sindacato stima in circa 100 mila unità. Così come non
è accettabile il mancato avvio dei concorsi per il reclutamento dei
dirigenti scolastici». In mancanza di adeguate risposte lo Snals annuncia
la «mobilitazione della categoria in difesa della scuola dell'autonomia».
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Le trattative per il contratto inizieranno ai primi di giugno, articolo su Il Tempo-scuola...
Scuola: a giugno lavvio del confronto sul contratto
COMINCERANNO allinizio di giugno le trattative per il rinnovo del contratto
della scuola; il relativo atto di indirizzo per la contrattazione infatti
dovrebbe essere emesso dal ministero dellIstruzione entro la fine del
mese.
Questo è emerso nel corso di una riunione che si è svolta al
ministero cui hanno preso parte i leader dei sindacati della scuola Cgil,
Cisl, Uil, Snals e Gilda, e una delegazione guidata da dirigenti del dicastero
guidato da Letizia Moratti.
In pratica, i rappresentanti ministeriali hanno confermato gli impegni già
presi dal ministro nelle scorse settimane. Comunque si è parlato anche
di piano pluriennale di spesa per la scuola, e ulteriori dettagli saranno
oggetto di una nuova riunione già prevista lunedì prossimo.
Sostanzialmente positivi i primi giudizi dei sindacati. «Si è
dato seguito agli impegni assunti dal ministro Moratti ha detto Massimo
Di Menna, segretario generale della Uil scuola ma siamo ancora in una
fase preparatoria». Secondo Di Menna quindi «bisogna aspettare
di vedere i contenuti prima di esprimere un giudizio vero sul resto».
Enrico Panini, leader della Cgil Scuola, ha «apprezzato il fatto che
si conferma unapertura tempestiva delle trattative contrattuali per
la scuola, come noi avevamo richiesto. Ora, bisogna che latto di indirizzo
venga inviato rapidamente e che il piano pluriennale di investimenti aggiuntivi
per la contrattazione, condiviso con i sindacati, dia il quadro certo delle
risorse sulle quali il contratto può usufruire per valorizzare il lavoro
ata e docenti».
Il sindacato autonomo Snals ha comunque chiesto un incontro urgente al ministro
Moratti per discutere del problema delle nomine in ruolo del personale docente
ed «ata» (ausiliari, tecnici e amministrativi): lo Snals stima
a circa 100 mila unità il personale in attesa delle nomine in ruolo.
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