23 May, 2002

Rocco Buttiglione dice la sua sulla riforma della scuola... articolo su Il Giorno.it

Rocco in cattedra

MONZA — La centralità della famiglia, prima di tutto. A cominciare dalla parità scolastica. Il ministro delle Politiche comunitarie Rocco Buttiglione ha scelto Monza e una sua storica scuola privata, il Collegio San Giuseppe-Villoresi, per fare il punto sul futuro della scuola, dalla riforma Moratti alla libertà per le famiglie di scegliere la scuola dei propri figli.
Un incontro quasi in sordina, che ha visto l'onorevole del Cdu confrontarsi con don Romano Crippa, rettore del Collegio San Giuseppe, e con alcuni docenti dell'istituto di via Monti e Tognetti, ma anche con l'ex sindaco di Monza e capolista dell'Udc Rossella Panzeri. Interrogato dallo stesso rettore del San Giuseppe, Buttiglione ha subito messo in chiaro che «uno dei punti forti del nostro programma è la centralità della famiglia, ma che questa non è realizzabile se non c'è libertà di scelta nella scuola».
«Purtroppo su questo tema c'è stato ritardo finora - ha ammesso Buttiglione - anche nel nostro governo. Ma sono convinto che, almeno in forma minore, lo si affronterà nel secondo anno di governo». Ha poi proseguito scherzoso il ministro: «C'è una libertas maior e una libertas minor: intanto anche stabilire che le regioni diano assegni uguali per tutti, indipendentemente dalle scelte e dalle spese effettuate, sarebbe un primo passo verso la parità scolastica. L'unico difetto è che così la parità resterebbe in mano alle regioni, e se in Lombardia va bene, in Emilia bisognerà vedere. Comunque la riforma della scuola il prossimo anno arriverà e dovrà salvaguardare le migliori tradizioni della scuola italiana, a cominciare dalle elementari, e insieme rinnovarla, qualificando soprattutto la scuola media, ma anche le scuole superiori e professionali. L'unico appunto è proprio quello di aver accantonato per il momento il problema della parità scolastica, ma ci torneremo».
«Cosa ne pensa della scelta di consentire ai genitori di anticipare l'ingresso nella scuola elementare a 5 anni e mezzo?», ha poi chiesto don Romano Crippa. «Sono andato a scuola a 5 anni e non mi è piaciuto - ha raccontato Buttiglione -: sono convinto che se per le capacità intellettive possa andare bene, si rischiano seri problemi per la maturazione emotiva del bambino. Per questo si è giunti a un compromesso con i 5 anni e mezzo: sei mesi nella vita di un bambino sono una vita».
di Dario Crippa

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Sembra che non ci diano l'indennità per fare i commissari interni. Leggete attentamente l'articolo su La Gazzetta del Sud...

Esame di Stato Luigi Berlinguer «L'indennità dei commissari è a rischio»

ROMA – «I docenti delle scuole secondarie superiori impegnati nel prossimo Esame di Stato come commissari interni rischiano di non percepire alcuna indennità di funzione»: è quanto afferma l'ex ministro dell'Istruzione Luigi Berlinguer, precisando di averlo appreso da «numerose segnalazioni che provengono da docenti commissari d'esame e da uffici amministrativi di tutta Italia. La voce – prosegue – è insistente e sembra confermata da vari ispettori in diverse città, che giustificano la vicenda dicendo che i docenti svolgono la funzione di commissario nel loro orario e periodo di servizio, presso la loro sede di servizio, dunque non hanno diritto ad alcuna indennità aggiuntiva. Le necessità di risparmio sarebbero determinate dai tagli imposti dalla Finanziaria alla scuola». Berlinguer ricorda che «a partire dal varo della riforma dell'esame di Stato, nel pieno delle politiche di risanamento delle finanze pubbliche, tale indennità di funzione era stata riconosciuta anche ai docenti interni. Non solo, la cifra dell'indennità era stata anche incrementata anno dopo anno, passando dalle circa 400 mila lire del 1998 alle circa 700 mila lire del 2001». Secondo l'ex ministro, oggi senatore diessino, «il malessere diffuso fra i docenti e la pressione esercitata dall'opposizione sembra aver indotto il governo a riesaminare la questione nei prossimi giorni. Mi auguro che il Ministero riconosca l'indennità di funzione e paghi ai docenti il compenso aggiuntivo, così come ha fatto il centrosinistra in ben più stringenti condizioni di bilancio. In caso contrario, come Ds, siamo pronti a dare battaglia in sede parlamentare e a presentare una serie di interrogazioni sulla materia». Intanto il segretario generale dello Snals, Fedele Ricciato, chiede un incontro urgente con il ministro Moratti per «il pieno funzionamento della scuola dell'autonomia». Ricciato sottolinea che «i lavoratori della scuola non sono più disposti ad accettare un ingiustificato rinvio delle nomine in ruolo, sui posti vacanti, che il sindacato stima in circa 100 mila unità. Così come non è accettabile il mancato avvio dei concorsi per il reclutamento dei dirigenti scolastici». In mancanza di adeguate risposte lo Snals annuncia la «mobilitazione della categoria in difesa della scuola dell'autonomia».
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Le trattative per il contratto inizieranno ai primi di giugno, articolo su Il Tempo-scuola...

Scuola: a giugno l’avvio del confronto sul contratto


COMINCERANNO all’inizio di giugno le trattative per il rinnovo del contratto della scuola; il relativo atto di indirizzo per la contrattazione infatti dovrebbe essere emesso dal ministero dell’Istruzione entro la fine del mese.
Questo è emerso nel corso di una riunione che si è svolta al ministero cui hanno preso parte i leader dei sindacati della scuola Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, e una delegazione guidata da dirigenti del dicastero guidato da Letizia Moratti.
In pratica, i rappresentanti ministeriali hanno confermato gli impegni già presi dal ministro nelle scorse settimane. Comunque si è parlato anche di piano pluriennale di spesa per la scuola, e ulteriori dettagli saranno oggetto di una nuova riunione già prevista lunedì prossimo.
Sostanzialmente positivi i primi giudizi dei sindacati. «Si è dato seguito agli impegni assunti dal ministro Moratti — ha detto Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola — ma siamo ancora in una fase preparatoria». Secondo Di Menna quindi «bisogna aspettare di vedere i contenuti prima di esprimere un giudizio vero sul resto». Enrico Panini, leader della Cgil Scuola, ha «apprezzato il fatto che si conferma un’apertura tempestiva delle trattative contrattuali per la scuola, come noi avevamo richiesto. Ora, bisogna che l’atto di indirizzo venga inviato rapidamente e che il piano pluriennale di investimenti aggiuntivi per la contrattazione, condiviso con i sindacati, dia il quadro certo delle risorse sulle quali il contratto può usufruire per valorizzare il lavoro ata e docenti».
Il sindacato autonomo Snals ha comunque chiesto un incontro urgente al ministro Moratti per discutere del problema delle nomine in ruolo del personale docente ed «ata» (ausiliari, tecnici e amministrativi): lo Snals stima a circa 100 mila unità il personale in attesa delle nomine in ruolo.

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