26 April, 2002
Scarse notizuie sul mondo della scuola, oggi...
Su Il Gazzettino on line il documento conclusivo di un collegio docenti sulla
riforma Moratti:
(L. R.) La proposta del ministro Moratti di riforma della scuola stravolge
i principi basilari della gestione democratica ed è l'umiliazione dell'autonomia
professionale. Lo dicono docenti e personale Ata (tecnico-amministrativo)
nel documento approvato lo scorso 18 aprile, nel Collegio dei docenti dell'Istituto
comprensivo scolastico di Mel-Lentiai, riunitosi nell'aula magna delle Elementari
di Mel. E testo spedito, fra gli altri, allo stesso ministero della Pubblica
istruzione. Vi si esprimono osservazioni sui vari cicli scolastici e in particolare
sugli organi collegiali, tutti motivi di preoccupazione.
«L'esperienza positiva della scuola dell'infanzia - si legge - viene
disconosciuta dalla riforma che ne cambia l'identità, senza tener conto
delle opinioni formulate dagli operatori. L'anticipo dell'ingresso nel sistema
formativo, poi, rischia di ridurre la scuola materna a mero servizio assistenziale».
Si parla di possibile forte condizionamento dell'offerta formativa conseguente
all'anticipo dell'età per le Elementari, col pericolo di tornare a
modelli selettivi. La riduzione degli organici, inoltre, andrà a discapito
delle compresenze e delle flessibilità organizzative, penalizzando
i più deboli, cioè coloro che hanno bisogno dell'insegnante
di sostegno. Non piace che si ipotizzi di tornare all'«insegnante unico»
nel primo ciclo delle Elementari e che non si preveda un raccordo con le Medie.
Su queste ultime, non convincono le proposte quali la divisione fra materie
"forti" e altre "integrative" (creando una situazione
nella quale la frequenza ai secondi corsi è modulata a seconda di sensibilità,
cultura e possibilità economiche delle famiglie). Come pure appare
troppo precoce l'età in cui i ragazzi saranno chiamati a scegliere
l'indirizzo per le Superiori. Sugli organi collegiali che la Moratti vorrebbe
realizzare - nel documento - si rimarca che verrebbe a mancare in modo speciale
una separazione dei poteri, principio sul quale poggia una gestione democratica.
Qualora fosse approvata, prescrive che il dirigente scolastico avrà
la presidenza del Consiglio di scuola e la gestirà in ogni suo atto.
Così sarà contemporaneamente organo di controllo, di indirizzo
ed esecutivo. Saranno aboliti i Consigli di classe e le assemblee per genitori
e studenti.
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