Dal Messaggero Veneto un articolo sull'opposizione dura promessa dalla cgil scuola a proposito della riforma Moratti. E c'è l'invito a non fare della scuola un terreno di scontro per altri fini. Dice l'articolista che nella scuola bisognerebbe occuparsi di questioni didattiche ed educative e non portare ideologia. Vecchia storia, già senntita e strasentita.
La Cgil: faremo opposizione dura
Il sindacato teme 34 mila posti in meno in cinque anni nel settore istruzione
«La battaglia alla controriforma della scuola, appena approvata dal
consiglio dei ministri, è cominciata: attueremo unopposizione
forte perché vogliamo una scuola diversa, democratica, libera, pluralista
e non classista. Per quellidea vincente di scuola e per rivendicare
risorse al nuovo contratto di lavoro, scenderemo in piazza compatti il 15
febbraio». Requiem per la riforma della scuola al primo vagito: sotterra
il neonato disegno di legge di riforma del ministro Moratti Fabrizio Dacrema,
sindacalista della segreteria nazionale di Cgil scuola di passaggio a Pordenone
per tracciare la fenomenologia di un progetto educativo, che definisce «anacronistico»,
a una platea di studenti, docenti, Ata e operatori di altri comparti del pubblico
impiego. Curiosi, gli studenti del liceo Pujati di Sacile: Larry, Alberto
e Francesco sfatano il disimpegno giovanile cercando ragioni nella metamorfosi
della scuola, mentre sono attoniti e ragionevolmente critici docenti e Ata.
La dieta degli organici che la riforma imporrà sarà
un lutto di circa 34 mila posti di lavoro nel prossimo quinquennio, ma per
ora la preoccupazione forte è sullimpianto educativo che la controriforma
mette nella sfera del prossimo futuro a stupire il pianeta scuola provinciale,
di qualsiasi colore e bandiera.
«Si salvi chi può dalla controriforma Moratti esplode
il suo dissenso il cigiellino Fabrizio Dacrema . Perché riporta
lorologio della storia della nostra cultura e civiltà pedagogica
indietro di decenni, quando studiare era un privilegio per pochi e lavorare
precocemente una certezza per i figli delle classi meno abbienti. A colpi
di maggioranza e con lutilizzo della delega, il dibattito democratico
e pubblico sulla riforma della scuola è stato cancellato e, da ora
in poi, il mercato e il reddito familiare determineranno il livello di istruzione
delle prossime generazioni. Anziché aiutare tutti i cittadini a ottenere
unistruzione e un bagaglio culturale e di competenze spendibili nel
mercato del lavoro, la soluzione del governo Berlusconi al Paese è
drastica, un sistema duale: per gli eccellenti nei licei, e un canale di istruzione
professionale regionale di serie B per tutti gli altri. Siamo
di fronte a un liberismo cinico e sfrenato che riduce a cenere le grandi tradizioni
culturali e pedagogiche del pensiero laico e cattolico che hanno garantito,
a scuola, listruzione per tutti».
Limpianto della riforma Moratti prevede infatti un sistema duale di
istruzione dai 14 anni in poi, ma mette in conto anche un curricolo di 25
ore di lezione settimanali obbligatorie da integrare con laboratori facoltativi
a pagamento. Chi opterà per la corsia di istruzione professionale,
potrà sperimentare un percorso di alternanza scuola-lavoro triennale.
Se Cgil scuola promette battaglia, i docenti esprimono un disagio profondo:
chi è in cattedra nei professionali chiede chiarezza sul datore di
lavoro futuro (lo Stato o la Regione?) e si preannunciano domande di trasferimento
in massa dagli istituti Ipsia e Ipsc provinciali. Voci di altra caratura danno
fiato al dissenso che qualcuno esprime con accento diverso dalla riscossa
promessa da Cgil scuola: «Non fate della scuola un terreno di battaglia
per altri fini ha esortato i sindacalisti cigiellini un docente di
latino del Grigoletti . Rendete centrale il problema educativo, se volete
salvare la qualità della nostra scuola e abbandonate un armamentario
ideologico e un frasario di altri tempi. Ragioniamo insieme sul modello pedagogico
e abbandoniamo gli scontri politici e ideologici sul pianeta educativo».
Otterrà risposte dai molti fronti schierati sul terreno minato tra
banchi e cattedre?
Ch.Ben.
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Nel gioco delle apparenze e della apparente democrazia di riportare tutti
le voci (ma il trucco consiste nel non dire la consistenza delle singole voci
in termini numerici...) ecco un articolo sul Messaggero on line sulla discussione
in internet sulla riforma della scuola...
NAVIGANDO TRA I SITI DEDICATI ALLISTRUZIONE
Su internet le «voci di dentro»
danno i voti al ministro Moratti
SERENA MARTUCCI
La protesta scoppia in Internet. «Detto, fatto - interviene Isa sul
forum di Educazione e Scuola - e così abbiamo la riforma
nonostante
l'aperta contrarietà di alcuni suoi "compagni" ministri la
Moratti è arrivata all'obiettivo
Così si comporta il governo
dell'era berlusconiana. Di questa riforma, ne hanno discusso anche le mogli
dei ministri.. aspetto proprio di leggerla...Strano però che nessuno
parli di come saranno organizzati gli orari e gli insegnanti..lì sarà
la mazzata finale»
Ma cè chi dissente: «Il nodo principale della riforma è
la concorrenza e la competizione - risponde nello stesso forum Alessandro
- quindi professori più incentivati (anche economicamente) e un miglioramento
dell'offerta formativa. Non nascondiamoci dietro la demagogia della scuola
uguale per tutti, già oggi iscriviamo i nostri figli a seconda della
reputazione che hanno i vari istituti. Trovo che sia meglio avere delle scuole
d'eccellenza piuttosto che un marasma di istituti mediocri». C'è
anche chi, come Piero, pensa che era già tutto previsto: «Il
"discolo" Bertagna aveva fatto sollevare un polverone e gettato
scompiglio nel mondo della scuola - interviene sul sito della Cgil - ma la
ministra, da buona manager, aveva già pianificato tutto
far fuori
Bertagna per accontentare i più...e far passare una riforma che non
riforma proprio un bel niente ma serve solo a salvarle la faccia». E
chi ,come Stefano, invece non la trova poi tanto male: «Credo che contenga
più aspetti positivi che negativi! Io sono un elettore di sinistra
e mi costa dirlo: 1000 volte meglio la riforma Moratti di quella di Berlinguer.
Almeno porta un pò di serietà e di meritocrazia, mentre la sinistra
propone solo buonismo e irresponsabilità»
Corrado accusa : «Ma qualcuno si è reso conto che entro 90 giorni
ci sarà una riduzione drastica del personale come richiesto da Tremonti
e l'appalto dei servizi all'esterno?
questa è una riforma pericolosa
per la scuola pubblica... ».
I messaggi degli studenti nel web si riconoscono tutti dalla K. «In
questa riforma non c'è nulla che favorisca la skuola privata..anzi!
- sbotta Chiara su Studenti.it - eppoi, mi sembra abbastanza chiaro ke avere
in commissione d'esame dei prof ke konosci ti salva.. ». «Facciamo
qualcosa - replica allarmata Gloria - dobbiamo impedire alla Moratti di portare
a termine il suo folle disegno». Alessia ha le sue "certezze":
«Voi vi kiederete xkè iscriversi ad una scuola privata? Beh,
basta guardare come son conciate le pubbliche».
La lotta pubbliche - private agita gli animi anche sugli altri siti. «Non
voglio solo skuole private - si lamenta Marta su Zai.net - non siate egoisti,
pensate pure a quelli che non hanno tutto su un piatto d'argento! Rifletteteci
su! ». Le risponde Luca: «Non posso credere che non vi interessi
la libertà di scelta: i finanziamenti non vanno alle scuole private,
ma alle famiglie ke hanno un reddito inferiore ai 30.000.000 ma vogliono mandare
i figli nelle private; xkè togliere la libertà di decidere cosa
è meglio x loro?».
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Mentre un articolo su Repubblica di ieri riporta una interessante mobilitazione
promossa dalle RSU e dal forum per la scuola pubblica:
Si moltiplicano le riunioni in preparazione del corteo contro la riforma della scuola varata dal governo. E il forum conta adepti anche su Internet Studenti e prof, oggi inizia la mobilitazione Sindacati in assemblea in dieci istituti. 'Socrate' e 'Scacchi' contro la Moratti Allarme per i tagli contenuti nella finanziaria ELENA LATERZA
Cresce il fermento nelle scuole baresi, in attesa del corteo provinciale
di domani, che vedrà scendere in piazza lavoratori della scuola, studenti,
famiglie e cittadini, uniti sotto lo slogan comune "Insieme per la difesa
della scuola pubblica", per manifestare contro l'idea di scuolaazienda
e contro i tagli della finanziaria. Questa mattina, in oltre dieci scuole
e circoli didattici, si svolgerà un'assemblea indetta dalle Rappresentanze
sindacali unitarie, sia per discutere intorno al documento sottoscritto lo
scorso 24 gennaio, alla luce dell'approvazione della delega del governo, sia
per promuovere la partecipazione al corteo di domani e allo sciopero del 15
febbraio, definendone le modalità. Sul documento delle Rsu è
ribadita "la denuncia delle linee di politica scolastica messe in atto
dall'attuale Governo, in particolare nella legge finanziaria e nel disegno
di legge Moratti, con l'abolizione della democrazia scolastica e la definitiva
aziendalizzazione della scuola, la cui gestione è affidata a un consiglio
di amministrazione, vanificando partecipazione, poteri e competenze di insegnanti,
studenti e genitori. Tale attacco s'inquadra in un disegno più generale,
di abrogazione di fatto dei principi fondamentali della Costituzione, realizzati
in nome del liberismo assai poco liberale, che tende a colpire, con la scuola
pubblica, la sanità, la giustizia e i diritti dei lavoratori".
Una delle questioni più spinose riguarda i tagli operati dalla Finanziaria,
e al contraccolpo che in questo caso subirebbe la categoria più debole,
composta in massima parte dai precari.
"Esprimiamo preoccupazione per i tagli della finanziaria commenta
Lea Borrelli, portavoce del 'Forum per la scuola pubblica' che riducono il
numero di ore e quindi il numero degli insegnanti di sostegno. Molto spesso
si tratta di docenti precari o 'perdenti cattedra', la cui riduzione comporterebbe
un danno non solo ai diretti interessati, ma anche agli studenti portatori
di handicap da loro assistiti. Inoltre si prevede di abolire tempo pieno e
tempo prolungato: un ulteriore danno per le famiglie ma anche per i lavoratori.
C'è la questione delle supplenze, che da un lato devono essere affidate
possibilmente a docenti interni, e dall'altro vede aumentare il numero di
giorni necessari per chiamare un supplente: ancora una volta riduzione di
ore per i precari". Intanto crescono di ora in ora le adesioni al Forum,
anche da parte di associazioni e partiti, grazie al sito internet http://it.groups.yahoo.com/forumperlascuolapubblica
e all'apposita mailinglist. Continua anche l'impegno degli studenti. Al liceo
"Socrate" ieri pomeriggio c'è stata un'assemblea per discutere
sui contenuti e sull'organizzazione del corteo. Allo "Scacchi" sta
avendo un riscontro più che positivo l'idea di confrontarsi su questi
temi attraverso messaggi lasciati in bacheca. "E' un'iniziativa che consente
a tutti i ragazzi di dire la propria opinione spiega Giovanni Memola,
rappresentante d'istituto avendo un confronto libero e aperto su ogni tematica.
E' lo spazio ideale per chi vuole fare domande e ricevere risposte".
Oggi, in tutte le scuole superiori della città, sarà distribuito
il volantino sottoscritto da Collettivo d'iniziativa studentesca, Coordinamento
studenti medi antifascistiUds e Studentipuntonet, in cui sono riassunti i
punti più contestati della riforma, come "i 2500 miliardi di tagli
all'istruzione contenuti nella finanziaria, la separazione classista tra formazione
professionale e licei, la proposta di alcune regioni di finanziare indirettamente
le scuole private attraverso i buoniscuola e l'ipotesi di commissioni di soli
docenti interni agli esami di stato che toglierebbe il valore legale al titolo
di studio". Nel pomeriggio, alle 18, i rappresentanti di tutte le scuole
si riuniranno nella sede dell'Udu al Politecnico, per preparare striscioni
e cartelloni per il corteo. C'è anche l'intenzione di far indossare
a coloro che domani scenderanno in piazza un cartello con su scritto 'vendesi',
proprio come accadde durante gli 'Stati generali'. "In questi giorni
dice Roberto Angelini, del movimento 'Studenti contro la Moratti' bisogna
tenere alta la tensione. Dopo il fallimento degli Stati generali, tutto il
movimento è chiamato a una nuova fase di elaborazione e non solo di
lotta. Il lavoro nelle scuole, quindi, continua con assemblee e dibattiti,
e ovviamente con la presenza agli appuntamenti in piazza".
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