7 April, 2002
La Moratti cerca di stornare una parte dei soldi per le scuole pubbliche a favore delle scuole private, una importante dichiarazione del segretario generale della cgil scuola Panini riportata su Il Manifesto di domenica 7 aprile..
Moratti pro-private
Il ministero "finanzia la scuola privata usando risorse che sono delle
scuole pubbliche: una direttiva ministeriale prevede infetti che dall'assegnazione
dei fondi per l'anno 2002 alle circa 10.800 scuole statali scompaiano ben
12 miliardi di lire (6.197.482 euro), da destinare alle scuole paritarie".
A denunciarlo è il segretario generale della Cgil Scuola Enrico Panini
Tale somma, afferma Panini, sarà destinata alle scuole paritarie "stravolgendo
un principio costituzionale, che impedisce il trasferimento di risorse alle
scuole private". La direttiva in questione, sottolinea il sindacalista,
"è attualmente all'esame delle Commissioni parlamentari della
Camera e del Senato e riguarda i fondi annualmente assegnati al sistema d'istruzione
statale, grazie alla Legge 440/97, e che dovrebbero essere finalizzati all'ampliamento
dell'offerta formativa". Una scelta che "si colloca dentro un quadro
pesantissimo per le scuole, perché le risorse complessive da destinare
all'offerta formativa nel 2002 sono già state ridotte con la Finanziaria
di 30 miliardi di lire".
E' uscita la nuova news letter di fuoriregistro, ecco il sommario:
Sommario
22 e 23 aprile: ancora fazzoletti bianchi
di Fuoriregistro
Proposta di legge sulla Riforma dei cicli scolastici
di Mauro Romanelli
Verticale...che passione
di Marisa Bracaloni
Da Trinidad di Galapagos...
di Federico Repetto
Classi o container?
di Fiorenzo Sona
Quel detestabile collega
di Giovanna Casapollo
Per riflettere insieme
di Giovanni Ruggiero
Babygang e Brigate Rosse
di Vincenzo Andraous
Razzismo e antisemitismo in Italia contro il razzismo
di Francesco Martino
Appello per la marcia di Barbiana
di Sandra
Network Nazionale Anti Mobbing
di Grazia Perrone
Dopo il successo precedente ancora l'iniziativa dei fazzoletti bianchi a scuola:
22 e 23 aprile: ancora fazzoletti bianchi
di Fuoriregistro - 06-04-2002
22 23 Aprile
FAZZOLETTI BIANCHI
per affermare che la scuola della Repubblica è di tutti i cittadini
- in un simbolo semplice la somma di tutti i colori -
Aprile sarà un mese decisivo per la scuola della Repubblica Italiana:
il disegno di Legge delega (già approvato dal Governo) sarà
confermato dal Parlamento a partire dal Senato e la base, come hanno denunciato
in molti, non è stata consultata.
La scelta della delega riduce lIstruzione ad espressione governativa:
crediamo invece spetti a tutto il Parlamento discutere sulla Riforma, perché
la scuola è della Repubblica ed è un diritto universale da garantire
a tutti, da realizzare con lapporto di tutti.
Come docenti, studenti, operatori scolastici, educatori e genitori, crediamo
che molti punti vadano discussi ed approfonditi, a fronte di un dibattito
serio ed ampio intorno ai processi del cambiamento.
Ne ricordiamo alcuni:
- l'anticipo delletà scolare nella Scuola d'Infanzia e Primaria
- la convivenza di alunni/e di età diverse
- le modifiche organiche e numeriche riguardanti tutte le componenti scolastiche
- le valutazioni biennali
- il passaggio alle regioni dell'istruzione professionale (alunni. docenti,
ata)
Sappiamo che innumerevoli movimenti spontanei di docenti si stanno convocando e stanno proponendo iniziative concrete di alternativa; sappiamo che in Parlamento proposte di minoranza verranno a breve presentate. Crediamo importante mantenere i contatti, diffondere comunicati e notizie, dar vita ad un movimento reticolare unico e poliedrico, ma soprattutto trovare occasioni comuni per rendere visibili le comuni ragioni del dissenso.
Per questo proponiamo ai colleghi di indossare
nei giorni 22 e 23 Aprile
IL FAZZOLETTO BIANCO
che ha accompagnato la protesta contro il rinnovo degli OO.CC.
per chiedere al Governo, al Senato e alla Camera di fermarsi,
di consultare i docenti
e di trasformare la legge delega in una legge ordinaria
per permettere a tutto il Parlamento e ai cittadini
di riconoscere la Riforma che verrà come la Riforma di tutti
nella scuola di tutti
Omer Bonezzi , responsabile Proteofaresaperenews
Dario Cillo, responsabile Educazione&Scuola
Emanuela Cerutti , responsabile Fuoriregistro
Antonio Limonciello, responsabile Didaweb
Istruzioni
Manda questo appello alla tua lista personale di posta elettronica, stampalo
e portalo a scuola, diffondilo, rendi partecipi i colleghi. Inoltre:
- se aderisci individualmente alliniziativa manda una e-mail ad uno
solo dei tre indirizzi di posta elettronica (ci serve per dare il numero di
adesioni alla stampa)
fazzolettibianchi@proteofaresapere.it
fazzolettibianchi@edscuola.com
fazzolettibianchi@idaweb.net
- se aderisci come scuola, collegio, gruppo od associazione invia a tutte
e tre le seguenti e-mail ladesione (saranno messe sui tre siti) Ricordati
di avvertire la stampa locale delliniziativa (è semplicissimo
i fax sono scritti sulla testata)
mail@proteofaresapere.it
mail@edscuola.com
info@didaweb.net
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Parte a cura del CIDIuna raccolta di firme contro l'attuale organizzazione
degli esami di stato...
Da Edscuola -
CIDI
Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti
Raccolta di firme
Ai Presidenti di Camera e Senato
Al Ministro dellIstruzione Università e Ricerca
Esame di Stato: ripristinare le commissioni miste
La scuola è stata impegnata in questi anni in una complessa operazione
per
applicare le innovazioni introdotte con la riforma dellesame di Stato.
Si
era giunti perciò nel momento più opportuno per ragionare sui
risultati
raggiunti, per valutare gli elementi positivi e negativi del nuovo esame e
per individuare, eventualmente, i necessari interventi migliorativi.
Questa opportunità è stata ignorata e, senza alcuna argomentazione
culturale
e didattica, è stato modificato un aspetto significativo dellesame
di
Stato: attraverso la legge finanziaria, e le successive norme applicative,
viene stabilito che le commissioni desame siano composte unicamente
da
docenti interni alla classe.
Un danno grave per la credibilità della scuola pubblica, una mortificazione
per tutti coloro -docenti, studenti, genitori- che hanno sempre considerato
lesame di Stato un passaggio, anche simbolico, significativo di un impegno
assolto, di una maturazione raggiunta, di una responsabilità condivisa.
Riteniamo che le commissione desame con commissari interni
alteri il
principio essenziale dellesame stesso: quello di garantire la
certificazione e la validazione della prova finale e dellintero percorso
formativo.
In tal modo si toglie attendibilità ai risultati raggiunti, si dequalifica
il sistema pubblico dellistruzione, si creano le premesse per labolizione
del valore legale del titolo di studio.
Per questi motivi chiediamo che siano nuovamente ripristinate commissioni
di
esame miste, a garanzia della qualità della scuola pubblica e della
credibilità dei titoli di studio.
Prime adesioni:
Domenico Chiesa, Giancarlo Cerini, Sofia Toselli, Caterina Amadio, Franco
Baratta, Paolo Citran, Emma Colonna, Emanuela Coniglione, Daniela de
Scisciolo, Carlo Fiorentini, Caterina Gammaldi, Angioletta Iavasile, Alfredo
Mazzoni, Beatrice Mezzana Walter Moro, Cristina Morrocchi, Carla Olivari,
Mena Pipicelli, Ivana Summa, Ermanno Testa, Adriana Tocco.
e-mail: mail@cidi.it
fax: 06-5894077
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E sempre il CIDI fa partire anche una raccolta di firme sulla spinosa
questione degli organi collegiali...
CIDI
Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti
Raccolta di firme
Ai Presidenti di Camera e Senato
Al Ministro dellIstruzione Università e Ricerca
Organi di governo della scuola rispettosi dellautonomia delle istituzioni
scolastiche
Una scuola che sia davvero luogo di crescita culturale e di formazione alla
democrazia deve avere una organizzazione interna e modalità di autogoverno
coerenti con tali funzioni.
Lefficientismo autoritario e la logica aziendalistica non migliorano
la
qualità della scuola.
Il buon governo di un sistema complesso come la scuola nasce dalla
piena
partecipazione di tutti i soggetti: studenti, genitori, insegnanti, non
docenti; cresce con la capacità di darsi valide rappresentanze; produce
autonomia e costruisce responsabilità nel rispetto delle specificità
dei
ruoli.
Un processo di gerarchizzazione e di accentramento, che non riconosca le
diverse funzioni, rende difficile il lavoro collaborativo, snatura il ruolo
dei vari soggetti, mortifica la professionalità degli insegnanti, riduce
la
capacità progettuale del sistema scuola.
Dar vita a una scuola democratica e autonoma, in grado di gestire la
complessità dei compiti cui è preposta, richiede organi di governo
e regole
coerenti con quanto in questi anni, nelle scuole stesse, è stato realizzato
sotto il profilo dellorganizzazione, delle relazioni scolastiche, della
ricerca didattica e delle buone pratiche educative.
Esprimiamo pertanto il nostro dissenso sulla proposta di legge sugli Organi
collegiali, in corso di approvazione alla Camera dei Deputati e ne chiediamo
una sostanziale riscrittura.
Prime adesioni:
Domenico Chiesa, Giancarlo Cerini, Sofia Toselli, Caterina Amadio, Franco
Baratta, Paolo Citran, Emma Colonna, Emanuela Coniglione, Daniela de
Scisciolo, Carlo Fiorentini, Caterina Gammaldi, Angioletta Iavasile, Alfredo
Mazzoni, Bice Mezzina, Walter Moro, Cristina Morrocchi, Carla Olivari,
Mena Pipicelli, Ivana Summa, Ermanno Testa, Adriana Tocco.
e-mail: mail@cidi.it
fax: 06-5894077
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Su Il Resto del Carlino viene pubblicato un articolo sull'assemblea che si è tenuta a Parma degli amministratori locali dei DS, sull'altro spinoso problema: il rapporto tra stato e regioni rispetto alla scuola e alla sanità...
Emilia, Errani sfida Berlusconi
'Su scuola e sanità farò da solo' PARMA «La devoluzione
è la foglia di fico di questo governo. Viene rovesciata la riforma
del titolo V della costituzione a favore di un federalismo self-service».
Vasco Errani, presidente della Regione Emilia-Romagna, sprona l'assemblea
degli amministratori locali dei Ds, riunita a Parma, a dare battaglia al governo
Berlusconi sul terreno federalista e strappa più volte applausi convinti
alla platea. Indica alcuni punti su cui «possiamo essere maggioritari»,
e promette interventi legislativi regionali sul fronte della Sanità
e della Scuola se dovessero passare le riforme dei ministri Sirchia e Moratti.
Le Regioni, infatti, ricorda il presidente dell'Emilia-Romagna, grazie alla
riforma del titolo V possono legiferare in proprio su sanità, scuola,
lavoro, ambiente, territorio. Due, quindi, gli avvertimenti di Errani all'esecutivo
nazionale: sulla sanità, «se il ministro Girolamo Sirchia va
avanti sull'esclusività della professione medica (modificando la riforma
Bindi, ndr), le Regioni potranno legiferare sulla dirigenza per garantire
la qualità del sistema pubblico».
Sulla scuola, invece, «la riforma Moratti, di fatto, propone che già
a 13 anni e mezzo vi sia la possibilità di utilizzare la formazione
professionale». «Noi spiega Errani potremmo lavorare
su un impianto che stabilisce l'obbligo scolastico fino a 15 anni»,
stessa soglia minima per cui «si entra nella formazione professionale».
L'Emilia-Romagna punta decisamente contro il governo Berlusconi. «Noi
dice Errani agli amministratori Ds dobbiamo affrontare la riforma
come una grande opportunità», perchè sul federalismo «l'insofferenza
del centro-destra non è un approccio superficiale, ma una questione
sostanziale». La riforma del titolo V della Costituzione voluta dai
governi dell'Ulivo, secondo Errani «mette in discussione un punto sostanziale
del centro-destra, convinto, dopo aver avuto i voti degli elettori, di fare
le cose da solo, adesso».
Errani attacca il patto Tremonti-Bossi, ovvero «l'idea di poter utilizzare
la leva della devoluzione per scardinare il sistema sociale. Su questo assicura
noi possiamo essere maggioritari nel paese».
Sotto accusa, infine, l'impianto della Finanziaria: «questo è
un federalismo che decentra le funzioni non le risorse. Quando va bene, si
raddoppiano i costi, quando va male non ci sono più le funzioni».
Il presidente dell'Emilia-Romagna cita l'esempio della casa: «Le Regioni
lamenta non hanno una lira per affrontare questa emergenza».
Errani indica alcuni punti su cui lavorare: completamento delle riforme costituzionali,
progetto di applicazione del federalismo fiscale, principi fondamentali che
assicurano l'unità del paese. Anche qui, ribadisce, «possiamo
essere maggioritari».
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A Torino assemblea dei genitori e iniziative del coordinamento dei genitori.
RIFORMA DELLA SCUOLA I coordinamenti dei genitori: «no» alla
Moratti
Hanno raccolto migliaia di firme, organizzano settimanalmente assemblee ed
incontri: i coordinamenti dei genitori, nati in gran parte sull´onda
delle novità introdotte dalla riforma Moratti - giudicate preoccupanti
per una scuola come quella torinese per molti aspetti all´avanguardia
-, erano presenti in forze ieri mattina al Cinema Lux per la Conferenza della
scuola dell´infanzia e dell´obbligo promossa dall´assessore
al Sistema Educativo della Provincia, Gianni Oliva. I rappresentanti dei coordinamenti
di Torino, Chieri, Moncalieri, Nichelino, Grugliasco, Collegno, Pinerolo e
altri ancora, con il Manifesto dei 500 e il Movimento per la Scuola dell´infanzia
(che sta raccogliendo anche adesioni tra le educatrici di nidi, a Pinerolo
ed Alpignano, per esempio), hanno chiesto a Oliva un aiuto per creare una
vera e propria rete di collegamento.
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