...Ed ora facciamo un salto nella prima
metà degli anni ’80. Non ricordo se fosse il 1985. Eravamo a Donnafugata,
tanto per usare un termine gattopardiano, quando abbiamo saputo, mia moglie ed
io, che in piazza sarebbe venuta Mia Martini.
Abbiamo avuto uno scatto di rabbia: “Mia Martini
a Santa Margherita di Belice? Ma non è possibile!” No! Non era possibile che
una cantante che, per noi, era solo seconda a Mina,
potesse venire a cantare gratis in un paesino del Belice.
Ci precipitammo insieme a nostri amici
imminositi ed immartiniti. Ci piazzammo davanti al palco. Aspettammo con
ansia. Ad un tratto un vigile urbano salì sul palco e disse: “Signori ecco
a voi Mia Martini”. I nostri cuori si strinsero. Pensavamo ad uno
scherzo. “Ma come, Mia Martini presentata da un vigile?”. Nel vicino
Comune di Montevago (AG) la cara
Orietta Bertiera stata presentata in magna pompa,
mentre la nostra Diva in modo più che sobrio, direi anonimo. Eravamo
molto risentiti. Ma quando ci siamo accorti che non era uno scherzo e che
Mia era sul palco, ci siamo sciolti in un lungo
applauso. Anche se nella mia vita mi considero inutile, credo che, quella
sera, abbia avuto la funzione di claque. Mia
iniziò a cantare. Fu un’ovazione continua. Ininterrotta. Davanti al palco un
gruppo di giovinastri continuavano a urlare sciocchezze. Noi avremmo voluto
pestarli. C’erano richieste banali di canzoni magari non sue. Ma fu il mio
urlo, e fu così forte, che giunse alle sue orecchie:
“Padre davvero”. Mia me l’ha cantata. La
piazza era impazzita. Moltissima gente. Da noi, in Sicilia, è sempre così. Non
c’è la frigidità padana. Per fortuna che non c’è. E mi venga in soccorso Rita
o gli altri amici meridionali. Io non sapevo… giuro io non sapevo.
Mia, rivolgendosi al pubblico, parlava di
ostracismo. Ci disse che aveva fatto un nuovo album. Ci disse che amava la
natura. Che il suo album era controcorrente. Ci anticipò qualche canzone.
Essendo a tematiche impegnate, raggiunsi l’orgasmo. Finito lo spettacolo,
Mia si riparò in una macchina alzando persino il
finestrino. Ma io e i miei amici ci siamo avvicinati. Feci riemergere (ma
quanto ero ignaro e quanto inconsapevole di ciò che un decennio dopo sarebbe
successo!) la mia rabbia e le dissi: “Ricordatiche tu hai
cantato all’Olympia di Parigi! Ricordati chetu sei seconda
solo a Mina! Non dovevi venire qui”!
Ora non ricordo le sue precise parole. Il
significato è questo: “Sono qui anche per voi ed io non sono una
diva”.
Con il ragionamento postumo del 1995,
ricostruii tutta quella serata. Mimì era una
persona molto solare sul palco. Sulla macchina, la trovai schiva. Timidissima.
Anch’io vi ri-lessi (nel 1995) tristezza che, all’epoca, scambiai per
stanchezza.E il mio amore per Mia da allora in
poi si fortificò. Divenni incrollabile. E quando a Sanremo annunciarono la sua
partecipazione, io mi inchiodai lì, davanti al televisore e bevvi fino
all’ultima nota la sua “Almeno tu nell’universo"...