CILENTO IN BICI

LA COSTA DEI MITI

  il Cilento/ il Parco/ siti d'interesse/ i monti/ la flora/ la fauna/ gli itinerari

Costa dei miti perché tra la foce del Sele e Capo Palinuro la tradizione antica localizza alcuni dei miti greci più noti: le Sirene, gli Argonauti, il viaggio di Enea, le imprese di Eracle. Questo territorio, oggi identificato come Cilento, ospita due colonie greche, Poseidonia-Paestum ed Elea-Velia. Palinuro, nocchiero di Enea, cade in mare in prossimità del promontorio che oggi prende il suo nome. Una leggenda  narra che Palinuro, nocchiero della nave di Enea, si fosse  innamorato di Kamaratòn, fanciulla bellissima ma dal cuore duro che non corrispondeva il suo amore. Il giovane, disperato, affogò seguendo l'immagine di Kamaratòn nel mare. Lei invece fu trasformata da Venere in rupe, quella su cui oggi sorge Camerota. 

APPROFONDIMENTO

Per alcuni studiosi Punta Licosa è il luogo dove Ulisse incontrò le creature ammaliatrici; secondo una tradizione più attendibile, qui sarebbe precipitata in mare una delle sirene, Leucosia. Essa, infatti, si sarebbe suicidata gettandosi in mare, per la rabbia di non essere riuscita a sedurre Odisseo. Un'altra sirena, Molpe, è stata messa in relazione con Molpa nota località nei pressi di Palinuro. Per conoscere le bellezze della "costa dei miti" prepariamoci a fare un viaggio immaginario. 

 

Imbarcati sulla barca della nostra fantasia partiamo da Paestum e lasciati alle spalle i templi più famosi della Magna Graecia, eccoci ad Agropoli, la cittadella della costiera Cilentana, con il suo austero castello che si staglia sul mare a testimoniare la sua antica origine. Dopo poche miglia siamo a Santa Maria Di Castellabate, sede di uno dei pochi parchi ittici nazionali, dove è vietata la pesca. Subito poco incontriamo San Marco di Castellabate con il suo porto  e con la sua tradizione di celebri maestri d'ascia. Entriamo  nel regno delle piante marine e dei pesci di grossa taglia e di raro pregio che qui vivono. Siamo a Punta Licosa. Poi Agnone e poi ancora Acciaroli la civettuola della costa, che vanta di aver ospitato Heminguey e di aver ispirato il romanzo "Il vecchio e il mare". Giungiamo a Pioppi, una sintesi inconsueta di incalliti pescatori e raffinati  villeggianti che, insieme, sanno fondersi e familiarizzare. Il viaggio continua , lo spettacolo si esalta, gli occhi si "riempiono", le fantasie si infiammano siamo  ad Elea-Velia, dove l'archeologia ti avvince mentre i porti velini, dopo i fasti del tempo che fu, preferiscono nascondersi sotto la sabbia di un lunga e accogliente spiaggia. Poi le cale di Ascea Marina. Una torre saracena, in alto, una roccia dall'effetto scenografico eccezionale al centro delle spiaggiette riservate al confine tra mare e terra. Quasi una sosta obbligata, quasi un punto di ristoro di altri tempi. Eccoci a Marina di Pisciotta, dove ancora oggi si può ammirare qualche "magazzeno": una sorta di antro scavato nella roccia che nell'antichità serviva  a custodire le derrate che giungevano dal mare e che dovevano essere inoltrate nell'entroterra. Qui ancora i pescatori praticano l'antica tecnica di pesca all'alici con la Menaica. Qualche miglio più avanti siamo a Palinuro, il centro più accorsato del turismo cilentano moderno. Qui si viaggia tra mito e storia, tra natura e leggenda ed eccoci nella Grotta Azzurra, sotto il "Capo Palinuro". In mezzo agli strapiombi troviamo la Grotta delle Ossa, lo scoglio del coniglio, la spiaggia del Buondormire, la Marinella, la foce del Mingardo, e poi le vestigia della Molpa. qui il mito, le bellezze naturali, la limpidità delle acque, la piacevolezza delle brezze la fanno da padroni e mettono in seria difficoltà chi cerca di descrivere. Tra sogno e realtà, tra esaltazioni e godimenti, guadagniamo Marina Di Camerota il più bel gioiello della collezione Cilentana con il suo isolotto, con la Calanca, con la bellezza selvaggia e mite al tempo stesso. Chi vi passa, chi ha la fortuna di ammirarla non può non comprendere quanto sia felice la denominazione di "Costa dei Miti". Intanto doppiamo Punta Infreschi, è la storia sembra fermarsi al passato. Aldilà della punta, il porto naturale. A Infreschi si arriva solo per mare, non un bar, non una costruzione moderna, non una strada ma soltanto natura, natura, natura. Di eccezionale bellezza! Ed eccolo , ora, il Golfo di Policastro, con Scario, Capitello e Sapri, altro scenario, altre meraviglie, una baia bellissima che sembra non finire mai. A Sapri il viaggio finisce, con la speranza di avervi fatto immaginare almeno una minima parte della bellezza della Costiera Cilentana.

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