Il ciclo di film ha intenso ripercorre, anche se in modo indiziario, alcune tracce alla ricerca di un terreno sul quale confrontare i modelli dell'organizzazione urbana e i mondi immaginari, paralleli che il cinema ci ha offerto e ci propone come altri universi di senso.
L'occhio della mdp guarda, infatti, la città attraverso un'angolazione che non è presente nel modo di rappresentazione classico a cui l'urbanistica e l'architettura si riferiscono: la mappa, la cartografia o il disegno di architettura sono ancora visioni che incorporano solo alcuni aspetti dell'universo urbano, in particolare quelli suscettibili di misurazione nonché quantificazione.
Il cinema, invece, mette assieme la città fisica e la città delle relazioni, la città soggettiva e la città sociale, la città della memoria e la città del futuro, la microfisica dello spazio e le grandi dimensioni territoriali, sia quando esso è ossequioso dell'ordine della realtà, sia quando osa al limite dell'impossibile.
La rassegna si è proposto, quindi, di studiare la soglia in cui realtà e immaginario si incontrano, attraverso le immagini, costituendo un interessante approccio metodologico, in particolare alla conoscenza dei fenomeni urbani, oggetto privilegiato dell'indagine cinematografica.