Tanaro e Bormida sono elementi fondanti, nel bene e nel male, oltre che del territorio, anche della storia di Alessandria. Una storia costruita sia con il lavoro - mulini, traghetti, pescatori - che con il piacere concesso da pochi e semplici momenti di svago e distacco dalla durezza della quotidianità - i bagni, le passeggiate, le “mangiate”. Una storia segnata anche dalle ricorrenti calamità - inondazioni e siccità.

Oggi, tranne che per pochi, i nostri fiumi sono completamente staccati dalla vita della città: rappresentano per i più un ostacolo per la viabilità, un luogo di sporcizia, un pericolo. Di questo distacco è testimone la condizione delle rive.

Ecco perché crediamo che il recupero delle sponde attraverso un percorso continuo, che renda possibile la percorribilità a piedi o in bicicletta e la fruibilità del lungofiume attraverso la disponibilità di luoghi di sosta, di osservazione e di pratica sportiva compatibile, sia anche un momento importante di recupero della memoria collettiva e dell’identità alessandrina.