LA TRASFORMAZIONE


Le olive raccolte vengono portate al frantoio, depositate in grosse casse di plastica aerate e pesate. Lo stoccaggio è di breve durata in quanto nell’ambito delle 24 ore, in impianti a ciclo continuativo, le olive vengono lavorate. Prima di tutto avviene la defoliazione e il lavaggio per togliere eventuali residui di terra. Quindi sono inviate alle macchine per la frangitura. Nei sistemi più tradizionali vengono “frante” con macine rotanti in pietra (come si faceva un tempo quando a muoverle era il povero asino) o lamine rotanti.

Si forma una pasta di colore marrone-violaceo che emana il caratteristico odore che si diffonde nei frantoi. Nei sistemi a pressione, la pasta viene depositata su “fiscoli” di materiale poroso i quali vengono, poi, impilati e condotti alla pressa idraulica. Sotto pressione l’olio misto all’acqua di vegetazione, gocciola e viene raccolto in apposite vasche poste accanto alla pressa. Da queste vasche il liquido viene pompato in contenitori di decantazione. Nei sistemi a ciclo continuo la pasta viene amalgamata con azione meccanica in vasche a livello termico costante (inferiore ai 30 gradi). Quando il personale addetto osserva che i parametri sono stati raggiunti, l’impasto viene inviato alla centrifuga.

Frantoio

Qui la parte liquida viene separata dalla parte solida. Anche questo liquido, contenente olio e acqua di vegetazione, viene pompato ai contenitori di decantazione. In verità non si aspetta la decantazione naturale, perchè ci vorrebbe troppo tempo. Il liquido, contenete acqua e olio, viene fatto affluire al “separatoio”: si tratta di una centrifuga che sfruttando il diverso peso specifico dei liquidi, spinge l’acqua verso la periferia e trattiene l’olio più verso l’interno. In questo modo l’olio, che si accumula, può fluire attraverso un apposito condotto ed essere riversato all’esterno, pronto per essere raccolto e anche gustato immediatamente.

Film frangitura

Imbottigliamento e commercializzazione

Riciclo degli scarti di lavorazione

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