Introduzione
Conviene utilizzare GIMP? Questa è una delle tante domande
che mi viene posta frequentemente dai visitatori del sito, ed è
talmente frequente questa domanda che stanco di rispondere in privato
ho deciso, per questa volta, di rispondere pubblicamente.
Se si
è alla ricerca di un programma per la manipolazione delle
immagini digitali che si possa apprendere ed utilizzare proficuamente
in soli dieci minuti, allora GIMP non è il programma più
adatto. GIMP, come tutti i programmi di disegno non specifici per un
determinato settore, richiede un lungo periodo di apprendimento per
conoscerne a fondo la struttura, la filosofia di progettazione che è
alla base dell'interfaccia grafica, i diversi strumenti di base e gli
innumerevoli filtri, script e plug-in che lo rendono veramente
efficiente e poliedrico. Se non si è disposti a fare un po' di
serio apprendistato è bene rivolgersi altrove. Elencherò
adesso una serie di elementi che caratterizzano GIMP, ed alcune mie
valutazioni, poi ognuno di voi potrà fare le sue debite
considerazioni e decidere se vale la pena avventurarsi nel mondo
della grafica digitale con GIMP, oppure migrare verso altri lidi.
Breve elenco dei più rilevanti motivi per cui vale la pena utilizzare GIMP:
Modularità del programma.
GIMP è un
programma modulare, per questo motivo può essere
costantemente migliorato ed aggiornato nelle sue funzioni, tale
aggiornamento non ha alcun costo per l'utente finale perché
GIMP è un progetto Open Source.
Gimp viene utilizzato
quasi universalmente negli ambienti universitari e di ricerca di
tutto il mondo perché, oltre a non richiedere l'acquisto di
una licenza per il suo utilizzo, supporta diversi linguaggi di
programmazione con cui i ricercatori possono scrivere nuovi filtri e
funzioni per la gestione e la manipolazione delle immagini digitali.
Ed è proprio dal mondo dei ricercatori che provengono
importanti contributi alla crescita ed al miglioramento del
programma.
Supporto di differenti linguaggi di programmazione.
Elenco dei linguaggi di programmazione supportati da GIMP:
-
Linguaggio C;
- Linguaggio Perl, si possono
scrivere facilmente funzioni in Perl ed utilizzarle con GIMP;
-
Linguaggio Script-fu, che è un dialetto lisp, chi
utilizza questo linguaggio con autocad o intellicad può
facilmente trasferire o scrivere nuove funzioni da utilizzare con
GIMP;
- Linguaggio Python, si possono scrivere
facilmente Plug-in con Python ed utilizzarle in GIMP, oppure si
possono scrivere programmi esterni in grado di interfacciarsi e
governare GIMP, utilizzandone tutte le sue potenzialità.
Compatibilità con i plug-in di Photo Shop.
Vi
è piena compatibilità con i plug-in di Photo Shop, per
cui si possono usare tranquillamente con GIMP tutti plug-in scritti
per Photo Shop o con esso compatibili.
Ampia disponibilità di funzioni Perl, Script-fu e
Python.
Come si può vedere le potenzialità
insite nel programma sono tantissime, bisogna solo dedicare un po di
tempo all'apprendimento del programma ed alla conoscenza della
miriade di funzioni e plug-in disponibili. La distribuzione
ufficiale di GIMP contiene un nutrito numero di pug-in e funzioni
script-fu, ma questo può essere notevolmente ampliato con i
plug-in disponibili in rete, se ne trovano di tutti i tipi e di
tutte le categorie basta cercarli ed installarli per rendere GIMP lo
strumento ideale per il proprio lavoro di grafico o di ricercatore.
Disponibilità di GIMP su tutte le piattaforme ed i
sistemi operativi.
GIMP è' un programma poco
conosciuto in ambiente windows, ma è l'unico vero programma
di grafica e foto ritocco in ambiente Linux che è stato
portato e reso disponibile su quasi tutte le piattaforme, windows
compreso. Questo consente a chi opera nel campo della grafica di
lavorare tranquillamente senza doversi preoccupare della
compatibilità dei formati.
Formati grafici supportati sia in lettura che scrittura.
Gimp supporta quasi tutti i più noti formati grafici dei
diversi ambienti operativi, ciò garantisce la possibilità
di importare ed esportare immagini
I l grosso vantaggio che deriva dall'utilizzo di GIMP sta proprio nella sua modularità, e nella possibilità di adattarlo alle proprie esigenze con semplici programmi scritti in uno qualunque dei diversi linguaggi disponibili. Per chi non conosce il linguaggio C, non dovrebbe essere difficile apprendere e scrivere funzioni script-fu.
Utilizzo dello spazio colore in GIMP
Alcune delle attuali limitazioni di GIMP sono dovute alla modalità
di gestione interna del colore. Ritengo che uno degli aspetti
fondamentali da considerare nella scelta di un programma per
l'elaborazione delle immagini digitali sia proprio la modalità
di gestione del colore in relazione a quella che sarà la
destinazione finale dell'immagine: stampa su carta o visualizzazione
su monitor.
Una delle attuali carenze di GIMP è dovuta al
limitato supporto dello spazio colore CMYK in quanto GIMP non usa
internamente questo spazio colore, anche se si può accedere
allo spazio colore CMYK da alcune finestre. Un'altra carenza di GIMP
è dovuta al limitato numero dei canali dei colori che,
attualmente, sono limitati a 8 bit. Sono questi due problemi che
combinati insieme rendono GIMP poco adatto per lavori di stampa
altamente professionale.
Gimp, internamente, per la gestione del
colore usa il modello RGBA (RGB), modello questo che corrisponde alla
composizione dei colori utilizzata per la visualizzazione delle
immagini sul monitor del computer. Se la destinazione finale
dell'immagine è la visualizzazione su monitor GIMP è il
programma ideale in quanto la corrispondenza dei colori sarà
sempre perfetta.
Oltre allo spazio colore RGB GIMP gestisce
egregiamente anche lo spazio HSV, modello questo che descrive i
colori in termini di tonalità, saturazione ed intensità.
I vantaggi che derivano dall'utilizzo di questo modello stanno nella
possibilità di modificare la tonalità di un colore
senza modificarne l'intensità e viceversa.
Anche per
quanto riguarda la gestione delle immagini a scala di colore GIMP
presenta qualche lacuna, infatti il supporto per questo tipo di
immagini è ancora limitato. Si può comunque facilmente
ovviare a questo inconveniente lavorando nello spazio RGBA e
convertire successivamente l'immagine in scala di colore.
A chi conviene utilizzare GIMP.
Gimp si presta bene ad essere utilizzato da tutti coloro che intendono fare ricerca nel campo della grafica e dell'elaborazione delle immagini digitali. I motivi che giustificano tale scelta li abbiamo esaminati precedentemente ed in sintesi sono: la modularità del programma, il supporto ai diversi linguaggi di programmazione, la semplicità di divulgazione dei risultati delle proprie ricerche in virtu della disponibilità del programma su quasi tutte le piattaforme. Inoltre l'ampia disponibilità di filtri per l'importazione e l'esportazione delle immagini facilita enormemente la diffusione e lo scambio delle immagini digitali.
A chi non conviene utilizzare GIMP
Come abbiamo già visto una delle carenze maggiori di GIMP sta proprio nel limitato supporto dello spazio colore CMYK e nel limitato numero dei canali che attualmente è di 8 bit. Chi ha quindi necessità di lavorare prevalentemente nello spazio colore CMYK per la produzione di stampe ad alta definizione, che richiedono un numero di canali superiore ad 8 bit, secondo me, dovrebbe rivolgersi verso altri programmi in quanto GIMP non è adatto per questi scopi..
Perché ritengo che valga comunque la pena provare GIMP.
Non è mio intendimento fare proseliti, o convincere chicchessia ad utilizzare GIMP, ma consiglio di pensarci bene prima di scartarlo. GIMP rispetto a tanti altri programmi, di cui non discuto minimamente le potenzialità, a mio giudizio ha una marcia in più, che è data dalla possibilità di poterlo modellare ed adattare perfettamente alle proprie esigenze lavorative, attraverso l'espansione delle funzionalità operative, con uno qualunque dei linguaggi di programmazione supportati. Ritengo che GIMP sia un ottimo strumento di lavoro che consente di esprimere al massimo la propria creatività proprio perché ha sempre una porta aperta per accogliere subito nuove funzioni, semplici o complicate che siano, che risolvono immediatamente i problemi della propria realtà produttiva. Con i programmi proprietari, molto spesso, occorre aspettare anni prima di vedere incluse funzionalità necessarie alla propria realtà produttiva; è questo il lato negativo dei programmi proprietari, chiusi per principio di progettazione e di sviluppo in modo da poter creare utenti-dipendenti, è l'utente che si deve adattare al programma e intanto sperare che il produttore inserisca nella prossima versione a pagamento quelle funzionalità tanto agognate. Sono stati proprio questi aspetti negativi del software proprietario che hanno dato vita al mondo Open Source.
A chi consiglio di utilizzare GIMP
Non è mio costume consigliare gli altri, questa volta però mi sento di farlo dicendo ai miei colleghi architetti “Utilizzate GIMP” ne trarrete enormi benefici. Chi ha una buona familiarità con autocad imparerà presto a lavorare sullo stesso progetto passando da autocad a GIMP e viceversa. Chi ha poi esperienza di programmazione con autolisp non dovrebbe incontrare nessuna difficoltà a scrivere funzioni Script-fu, questo perché il linguaggio di base è un dialetto lisp. Io non ho incontrato grosse difficoltà per portare in gimp funzioni autolisp che avevo scritto per autocad, anzi in gimp la gestione e la creazione delle finestre di dialogo si è rivelata molto più semplice del linguaggio DCL adottato da autocad.
Conclusioni
Concludo riportando quella che è la mia esperienza, con gimp sono riuscito ad entrare in simbiosi col programma in quanto lo strumento di lavoro si adatta perfettamente alle mie esigenze lavorative. Questo programma mi consente di realizzare velocemente quelle che sono le mie idee, ma non saprei dire se la maggior parte del tempo la impiego nel programmare o nel disegnare, una cosa però è certa che i risultati sono pienamente soddisfacenti e gratificanti soprattutto quando si tratta di automatizzare la creazione di determinate categorie di immagini.
Autore: Arch. Giuseppe Conte