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TOTALITARISMO DEMOCRATICO

uno studio "scientifico"

Gli studiosi "ufficiali" (usiamo le virgolette perché, per studiosi ufficiali, intendiamo quelli oggi considerati giusti, adeguati, cioè gli studiosi filo-democratici; ciò è da tenere presente, ma affronteremo questo argomento in altre occasioni) di Politica o "scienza politica" sono concordi nell'identificare un regime totalitario a seconda della presenza in una determinata società di particolari requisiti. Questi requisiti sono:

  • Presenza di un Partito unico
  • Polizia segreta notevolmente sviluppata
  • monopolio statale dei mezzi di comunicazione
  • controllo centralizzato di tutte le organizzazioni politiche, sociali, culturali fino alla creazione di un sistema di pianificazione economica
  • subordinazione forze armate al potere politico

Ora procedendo ad un'analisi di tali requisiti e mettendoli in relazione con il sistema democratico oggi vigente, si raggiungono conclusioni molto interessanti. Certo bisogna "forzare" qualche definizione, perchè si dovrebbero ammodernare alcuni punti, essendo, quelli che utilizziamo, formulati all'insegna del modello "guerra fredda" (in funzione anti sovietica e logicamente anti nazista); ma comunque anche usando questi, la questione risulta interessante.

Per quel che riguarda il primo punto, ossia il partito unico, tocca non attenerci alla definizione formale, ma analizzare i vari partiti dal punto di vista funzionale ed ideologico. Così ci apparirà subito chiaro che, anche sotto sigle e leaders diversi, le varie fazioni (riconosciute ed operanti) si rifanno tutte ad una tipologia di partito (partiti elettorali) e tutte hanno gli stessi scopi massimi (liberismo, democrazia rappresentativa). Per questo, come nei totalitarismi classici venivano tenuti in vita i partiti con diversi simboli per dare l'illusione della scelta, ma in realtà non c'era vera competizione, così risulta anche nella nostra società.

Per il secondo punto e cioè Polizia segreta molto sviluppata, non occorre nemmeno fare esempi storici, come il secondo dopoguerra (e le influenze di polizie segrete, straniere…), per capire che è una normalità dei sistemi di oggi. Molto (diciamo quasi tutto) della politica internazionale ed interna avviene oggi grazie a questo tipo di influenze

monopolio statale dei mezzi di comunicazione; Qui in Italia ci si lamenta (giustamente) di Berlusconi, ma anche nel resto d'occidente la situazione non è migliore. Anche se gli editori-produttori sono diversi, il modello culturale è lo stesso, si rifà ovunque agli stessi principi. Il monopolio non è però statale, ma di gruppi potenti e influenti. I messaggi sono comunque pilotati e strutturati. Si potrebbero citare innumerevoli ed eminenti studiosi su questi argomenti, ma non è ora il caso.

il quarto punto è il controllo centralizzato di tutte le organizzazioni politiche, sociali, culturali fino alla creazione di un sistema di pianificazione economica. Anche qui bisogna essere accorti a non cadere nel tranello liberista. Se non è evidente un sistema pianificato, come mai, i capitali che contano sono sempre in mano agli stessi poteri forti? Solo perchè non c'è nessuno che rivendichi la leadership (apertamente), ciò non significa che il sistema economico non sia pianificato. Lo stesso vale per politica e cultura ormai rami dell'ideale razionalista.

quinto punto subordinazione forze armate al potere politico; oggi, più di ieri, i poteri politici "governano" quelli militari sia per motivi economici che culturali (secondari). Tanto più che oggi si vanno sviluppando i cosiddetti eserciti privati, ma non privati nel senso che sono in contrapposizione agli interessi forti di cui sono espressione.

A questi punti si possono aggiungere (sempre in linea con gli studiosi "ufficiali"):

una ideologia rigida e strutturata; non dovrebbero esserci dubbi sulla disciplina imposta dall'odierna ideologia democratico-economicista. Chi si allontana da questa si pone fuori dalla civiltà, gli esempi sono talmente chiari e tanti che non c'è bisogno di specificare oltre. Un universo concentrazionario: risulta evidente, questo tipo di controllo sulla società, se pensiamo alle politiche del terrore messe in atto dai governi democratici (gli Usa ne sono i maestri), alle carceri fuori da ogni controllo e il terrore psicologico imposto a chi non si riconosce in determinati valori.

Fatto questo esercizio di analisi e critica, possiamo avanzare con più coraggio di prima, che l'odierna società democratica è in realtà un sistema totalitario repressivo? Pensiamoci.

Fronte Patriottico

 
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