OSTELLO LA ROCCHETTA

                               

Corso Cavour, 19 - 42015 Correggio (RE) - ( 0522/632361

orario di apertura: 7.00-10.00/17.00-23.30

Periodo di apertura: 1/4 - 31/10 (tutto l'anno per prenotazioni di gruppi)

Posti letto: 25 - Categoria DD

C’era una volta una roccaforte di pianura che ebbe il torto di trovarsi troppo vicina al cuore della città e finì per essere prima sorpassata da una cerchia di mura più esterna, poi addirittura sventrata per metà senza troppi complimenti.

Stiamo parlando della rocca medievale di Correggio, che a fine Ottocento ingombrava l’asse tra la nuova sbuffante stazione ferroviaria e corso Cavour, il verde salotto buono della “piccola capitale” su cui s’affacciano anche lo stupefacente ed ancora troppo poco conosciuto Palazzo dei Principi e il neoclassico teatro Asioli. Che fare, dunque? Il dibattito tra i fautori di un gran volto a forare le mura e i “modernisti” demolitori si risolse ben presto a favore di questi ultimi e fu così che la rocca cambiò aspetto e si rifece il trucco posizionandosi nelle forme di un tranquillo palazzotto tardo ottocentesco,la Rocchetta, appunto. L’edificio nei decenni successivi doveva ospitare prima la caserma dei Reali Carabinieri, poi il carcere mandamentale, il cui decreto di annullamento è solo degli ultimi anni Ottanta.Passeggiando lungo l’elegante viale acciottolato del corso, con occhio attento anche oggi è possibile leggere l’antico impianto della struttura difensiva medievale. Si noteranno così all’esterno e all’interno della Rocchetta i segni inequivocabili del passato, come ad esempio l’epigrafe “1372” posta da Guido VII da Correggio nelle vecchie mura, le merlature medievali, le finestre tamponate, le monofore e il portale, che richiamano quelli dei palazzi vicini. Il restauro giubilare ha poi messo in luce autentiche “sorprese”, che potrà ammirare chi sceglie questa raffinata locanda nelle fattezze di carcere.

Il Giubileo ci restituisce una Rocchetta inedita per gli stessi Correggesi, un carcere polveroso e ormai sorpassato che diviene d’un tratto una bella e accogliente struttura ricettiva a due passi dal centro. Un anno di lavori e poco meno di un miliardo di investimento hanno consentito il completo recupero dell’edificio di fondazione medievale, con la funzione di ostello.

Nel sottotetto il felice ritrovamento delle merlature originali e dei bastioni d’angolo, con evidenti tracce dell’antico camminamento di ronda con gli speroni che salivano, e all’angolo di nord est una torretta con foro centrale per la salita a chiocciola degli armigeri. Tre i piani dell’ex carcere rimesso a nuovo, un piano rialzato sul livello stradale di Corso Cavour, un ammezzato con i servizi ed un primo piano nobile con le camere e sale di soggiorno e il sottotetto.

Nel “misterioso” seminterrato dove si appunta per ogni castello che si rispetti, l’immaginazione popolare che racconta di passaggi segreti, cunicoli di fuga, e pozzi senza fine, ha trovato spazio un locale aperto al pubblico che fungerà anche da piccola ristorazione per gli ospiti dell’ostello.

Ad ogni buon conto numerose sono le nicchie tamponate e rimaste ancora inesplorate che possono alimentare la fantasia correggesca.

La lettura delle caratteristiche architettoniche dell’edificio dopo il restauro risulta senz’altro facilitata. All’esterno una leggera velatura fa risaltare le differenti parti, quella medievale originaria e quella ottocentesca, mentre le murature faccia a vista presentano una stilatura da mattone a mattone rifatta con la tecnica di cento anni fa, con calce, polvere di cotto e sabbia. Per altri interventi sono stati poi rigorosamente impiegati i materiali originari, come ad esempio la pietra rustica di Bedonia o l’acciottolato per il cortile interno.

Fra i particolari più interessanti della Rocchetta, chiamata Rocca Nuova forse perché edificata nel Trecento a fianco di un castello precedente, è la monofora sulla parete nord, decorata con un originale fregio medievale in bassorilievo di laterizio.