Il Ricettario
Guarda dove gli occhi non guardano
  del   
 

 

 

 

 

 

Le quantità degli ingredienti delle ricette, sono per due persone 

Il termine pranzo deriva dal latino "prandium", con il quale veniva indicato il pasto consumato nelle ore centrali della giornata e durante il quale si usava conversare e dibattere. Il termine cena, invece, si fa risalire al VI secolo d.C. e deriva da "coena", in affinità al termine greco "koinòs" che significa comune, in riferimento al fatto che veniva consumato in comune, essendo occasione per invitare altre persone. Fin dall'epoca romana, era il pasto principale della giornata e si poteva svolgere dal tardo pomeriggio fino a notte inoltrata. Ho sempre pensato che nel pranzo o nella cena il cibo sia l'espressione della creatività e del gusto di chi lo prepara ed un messaggio chiaro e forte della cultura e della sensibilità di chi cucina. Allo stesso tempo, siano espressione di gioia e partecipazione per chi li realizza e chi ne fruisce. Per realizzare la giusta atmosfera di convivialità, oltre al giusto assortimento di commensali, credo siano necessari cibi che diano piacere, ben cucinati, pensati e frutto di un atto creativo che può essere realizzato interpretando e adeguando le ricette alla propria sensibilità e gusto. Le ricette da me pubblicate, quindi, sono solo un suggerimento di quantità, ingredienti, tempi di preparazione e metodologie preparatorie ma vogliono essere lo stimolo, la tavolozza dei colori per quelle creazioni che solamente tu, vicino ai fornelli, con la tua sensibilità ed il tuo gusto potrai realizzare. 

Ti auguro, quindi, di preparare ottimi piatti e di poter vivere, con i tuoi commensali, la gioia di un perfetto momento conviviale.

Buon appetito!!

Primi

Secondi carne

Secondi pesce

 

 

 

Antipasti   Contorni Dolci

 

 

 

V 4.02.05