Vita da cani

Qualcuno forse lo avrà notato! L'estate appena terminata è stata caratterizzata da due notizie che hanno occupato i notiziari televisivi, quasi ossessivamente. Una riguardava la siccità, le cause, gli effetti, gli incendi e la stima di quanti ettari di bosco se ne andavano in fumo o quante colture svanivano per mancanza d'acqua d'irrigazione. L'altra, non meno drammatica, si riferiva ai cani. Ogni giorno, con una puntualità quasi maniacale, venivano annunciate aggressioni a bambini, uomini e donne ad opera di cani. Sembrava che tutti i giornalisti fossero stati "sguinzagliati", è il caso di dire, alla ricerca di tutti quei fatti e fattarelli che avevano per protagonista un cane! Soprattutto uno di razza molto particolare: pitbull! Gli episodi di cronaca non erano certamente da sottovalutare. Essere aggrediti da un cane deve essere un'esperienza terribile, causa di traumi fisici e psicologici gravi e persistenti e, quindi, le vittime andavano comprese e sostenute, senza dubbio! Ma perché martellare ossessivamente e quotidianamente, l'opinione pubblica? Solo la guerra in Iraq, per considerare uno degli avvenimenti più recenti, aveva ricevuto gli onori di tanto spazio "informativo"! Forse, è necessario ricordare anche altri "fatti"! Il bombardamento informativo fu accompagnato da infiniti dibattiti televisivi nel corso dei quali "autorevoli" esponenti politici illustrarono ricette risolutive e spesso traculente sul "problema" cani, dove "esperti" del settore argomentarono su cause ed effetti della rivolta canina fino a risalire alle origini della razza, dove semplici cittadini strillavano e altri accusavano il ritorno dei comunisti che va di moda e non guasta mai... Infine, arrivò un'Ordinanza, urgente, emanata dal Ministro della Salute Sirchia “per la tutela dell’incolumità pubblica dal rischio di aggressioni da parte di cani potenzialmente pericolosi" (Ordinanza in formato .pdf). La soluzione, manco a dirlo, fu una serie di divieti e sanzioni. Il popolo "bue" fu contento e giustizia fu fatta! Oggi, telegiornali e quotidiani parlano d'altro! Problema risolto! Ma è stato veramente risolto? Sono veramente terminate le aggressioni? E poi, l'ordinanza, chi la rispetta? Chi si preoccupa di far rispettare quanto stabilito dal Ministro? C'è qualche emittente televisiva o quotidiano che avverte il "popolo bue" su quello che succede oggi? Vediamolo insieme cosa è successo! La prima conseguenza, prevedibile ma non contemplata in nessuna ordinanza ministeriale o dibattito televisivo, è stata l'abbandono di cani, anche pitbull, ad opera dei proprietari. La Lega Anti Vivisezione ha denunciato che, a seguito dell'ordinanza, si è assistito ad una crescente psicosi fra i padroni di cani inseriti nella lista di quelli pericolosi e, in numerosi casi, ha avuto come conseguenza l'abbandono indiscriminato degli animali. Ulteriore conseguenza è stato l'incremento delle aggressioni da parte di questi cani, verso inermi cittadini. Ma nessuno ne parla! Oggi, per i "telegiornali" non ci sono aggressioni! In pochi giorni si sono impennati gli abbandoni e, senza cibo e acqua, i pitbull possono davvero diventare un pericolo! Nessuno, ha detto come stanno veramente le cose in Italia, a proposito di cani. Secondo l’Ente nazionale cinofilia italiana, dove vengono registrati gli animali col pedigree, nel 2002 sono stati censiti 154.141 cani. Di questi, quelli potenzialmente aggressivi, sono 3.514 dobermann, 6.640 rottweiler, 3.406 cani corso, 1.005 mastini napoletani, 575 dogue de Bordeaux, 987 american staffordshire terrier, 245 bullmastiff, 143 mastiff. In totale, circa 16.500. Purtroppo però, questo numero non è indicativo del fenomeno perché al Nord un cane su due non viene registrato mentre al Sud soltanto il 30% di quelli in circolazione è registrato. Quindi, sostanzialmente, non si sa bene quanti siano e dove si trovino questi "cani pericolosi"! Tantomeno come vengono trattati! Domanda: come si fa questo controllo? Su quei cittadini che "onestamente" hanno denunciato la proprietà di un cane? Ma c'é di più! Un'ordinanza urgente del Ministro della Salute dovrebbe aver messo le cose a posto! Eppure, già c'era abbondante normativa che regolamentava l'allevamento e l'addestramento dei cani! E che, se rispettata e fatta rispettare, avrebbe di sicuro evitato il verificarsi di gran parte dei fatti di cronaca della scorsa estate. Nessuno ha detto che c'é una legge quadro che risale al 1991 e che istituisce l'anagrafe canina obbligatoria ed a carico delle Regioni. Le stesse, attraverso le A.s.l., avrebbero dovuto operare maggiori controlli sul territorio, avrebbero dovuto registrare i cani e poi, attraverso un microchip fissato dietro l'orecchio, sapere tutto quello che accadeva al cane stesso, dove e quando era nato e chi era il suo padrone! La normativa è del 1991 ma solo oggi (12 anni dopo) qualche Regione comincia a muoversi! Lentamente, si capisce! Però si è fatta una nuova ordinanza... e il "popolo bue" è contento! Nessuno dice che la normativa esisteva ma non veniva fatta rispettare! Che già c'é un regolamento di polizia veterinaria del 1954 (50 anni fa!!) che obbliga il proprietario di un cane a portare l'animale al guinzaglio. Se di taglia superiore ai 12 chili anche con la museruola! Comunque e sempre nei luoghi pubblici! La legge c'era ma chi la rispettava? E, soprattutto, chi controllava che venisse rispettata? Domanda: un'ordinanza dovrebbe aver risolto il problema? Perché nessuno spiega al "popolo bue" che senso ha questo apparente "giro di vite" nei confronti di onesti cittadini proprietari di cani, quando una legge sul "maltrattamento degli animali" giace in Parlamento da lunghissimo tempo rallentata da un iter tortuoso? Una legge che, al contrario della recente ordinanza, dovrebbe combattere ben più grave fenomeno: quello dell'allevamento di pitbull da parte della criminalità che organizza i combattimenti clandestini. Spettacoli nel corso dei quali, secondo la L.A.V., vengono uccisi migliaia di cani in un anno! Si è scritta un'ordinanza e tutto è a posto! Ordinanza criticata in molti passaggi come, per esempio, nell'individuazione delle razze "pericolose". Per individuarli, come indicato all'art. 1, si fa riferimento ai cani pitbull e alle razze canine appartenenti ai gruppo 1 e 2 della classificazione internazionale disponibile in Italia nel sito dell’Ente nazionale della cinofilia italiana e riconosciuta dalla Federazione cinologica internazionale. E' interessante andare a leggere questa famosa tabella perché si capirà una cosa: che non si capisce in base a quale criterio è stata operata la scelta delle razze, visto che a questi gruppi non appartengono i terrier (gruppo 3), compresi i terrieri di tipo bull che tanto hanno preoccupano televisione, stampa e politici, i cani nordici, gli spitz (gruppo 5), tutti i cani da caccia (gruppo 6, 7), i cani da riporto, cerca e acqua (gruppo 8), i cani da compagnia (gruppo 9) e i levrieri (gruppo 10). Non sono cani "potenzialmente pericolosi"? Qualcuno ha spiegato cosa vuol dire, in pratica, che è vietato l’addestramento “inteso ad esaltare la naturale aggressività o potenziale pericolosità”? Ad oggi, non esiste nessuna relazione dimostrata tra addestramento, quello vero, svolto da educatore cinofilo ed episodi di aggressività. E' comprovato, al contrario che i cani che aggrediscono sono nella totalità dei casi cani senza una corretta educazione! Qualsiasi cinofilo vi dirà che i cani sono aggressivi. L’aggressività è una delle componenti del loro comportamento, così come del nostro. Soggetti con una maggiore tendenza all’aggressività si trovano in tutte le razze, nei meticci, nei cuccioli, adulti e anziani. L‘aspetto non dice molto su come un cane si comporterà con noi o con il nostro vicino. Tanto più un cane può essere un pericolo, tanto più è importante educarlo e addestrarlo. Tanto più un cane può essere un pericolo, tanto più è importante educare il suo proprietario. Forse si parla dei cani da combattimento? Ma quelli mica li addestra un "onesto" cittadino che ha pure denunciato il cane! Per concludere, date un'occhiata all'articolo 4, dove si dice che i "detentori che non intendono mantenere il possesso dell'animale nel rispetto delle disposizioni di cui alla presente ordinanza debbono interessare le autorità veterinarie competenti nel territorio al fine di ricercare idonee soluzioni di affidamento del proprio cane". E' la ciliegina sulla torta! Di cui non hanno, naturalmente, calcolato le conseguenze: proprietari di cani "pericolosi" che hanno rinunciato all'animale, affidandolo ai canili; canili pieni di cani alla disperata ricerca di una famiglia. Le autorità veterinarie quali soluzioni troveranno per i cani con “una spiccata attitudine aggressiva”? L’isolamento a vita in un box? Costruiremo dei canili di "massima sicurezza" per detenere cani che hanno come unica responsabilità quella di appartenere a una certa razza? Chi si occuperà dell’eventuale gestione e recupero di cani aggressivi? Tutte domande senza risposta! L'estate è finita... e il "popolo bue" è contento! Però, qualcuno si è chiesto perché giornali e televisione ci hanno spaccato i maroni per un'estate intera?

(ottobre 2003)