La Costituzione europea
 
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Valéry Giscard d’Estaing ha consegnato, il 18/07/2003, al presidente Carlo Azeglio Ciampi e al Governo italiano la bozza del nuovo trattato costituzionale dell’Unione europea. La firma della Carta costituzionale, fra i 25 stati membri dell'Unione, è prevista a Roma il 9 maggio 2004. Ora la bozza passa alla discussione nella Conferenza intergovernativa degli Stati membri che potranno proporre degli emendamenti. Uno di questi, sarà la proposta di inserire nella Costituzione europea un riferimento alle radici cristiane dell'Europa. Hanno fatto questa richiesta solo quattro Paesi: l'Italia, la Spagna, la Polonia e l'Irlanda. Anche il Papa, con interventi iniziati fin dall’approvazione della Carta di Nizza di due anni fa e infittiti negli ultimi tre mesi, ha insistito ripetutamente sull'importanza che sia citato il cristianesimo fra le fonti della civiltà europea. Se per la Carta di Nizza il Papa lamentava che non contenesse neppure un riferimento a Dio, per la bozza della nuova Costituzione Giovanni Paolo ha detto espressamente che i suoi richiami al legame storico tra cristianesimo ed Europa vogliono essere un contributo in vista della nuova Costituzione, la cui versione definitiva sarà approvata dalla Conferenza intergovernativa a partire dal prossimo ottobre. L’Europa, a detta del Papa, è stata ampiamente e profondamente penetrata dal cristianesimo, tanto che esso costituisce nella complessa storia del continente, un elemento centrale e qualificante che è andato consolidandosi sul fondamento dell'eredità classica e dei diversi contributi offerti dai flussi etnico culturali succedutisi lungo i secoli. Inoltre, la fede cristiana ha plasmato la cultura dell'Europa facendo un tutt'uno con la sua storia e, nonostante la dolorosa divisione tra Oriente e Occidente, il cristianesimo è diventato la religione degli Europei stessi. La replica di chi sostiene che la Costituzione non dovrebbe nominare il cristianesimo e che, nel caso fosse citato, si dovrebbero nominare anche le altre fedi che pur si sono sviluppate e affermate in Europa. In sostanza, i passaggi principali della bozza di articoli nella sua versione finale, prevedono che le istituzioni dell'Unione saranno il Parlamento europeo; il Consiglio europeo; il Consiglio dei ministri; la Commissione europea; la Corte di giustizia dell'Unione europea; la Banca centrale europea; la Corte dei conti.
Il Parlamento europeo sarà l'organo che eserciterà, insieme al Consiglio, le funzioni legislative, di controllo e consultive. Eleggerà il presidente della Commissione ed avrà un numero massimo di 700 deputati eletti a suffragio universale con il sistema proporzionale progressivamente decrescente, con un mandato di cinque anni. Il Consiglio europeo trasmetterà all'Unione gli impulsi necessari al suo sviluppo e definirà orientamenti e priorità politiche generali. Sarà composto dai capi di Stato e di governo degli stati membri, dal suo Presidente e da quello della Commissione. Il ministro degli Esteri parteciperà ai lavori. Il Presidente del Consiglio europeo sarà eletto a maggioranza dal Consiglio con un mandato di due anni e mezzo, rinnovabile una volta. Dovrà essere membro del Consiglio od averne fatto parte per almeno due anni. Presiederà i lavori del Consiglio, ne assicurerà preparazione e continuità, rappresenterà l'Unione a livello internazionale. Il Consiglio dei Ministri, insieme all'Europarlamento svolgerà funzioni legislative, di definizione politica e coordinamento. Sarà composto da un rappresentante di ogni Stato membro a livello ministeriale per ciascuna delle sue formazioni. La Commissione europea tutelerà l'interesse generale europeo, veglierà sull'applicazione delle disposizioni della Costituzione e delle istituzioni, svolgerà funzioni di coordinamento ed esecuzione secondo le condizioni stabilite dalla Costituzione. Sarà composta da un massimo di 14 membri e potrà essere assistita da commissari delegati. Ogni Stato membro potrà proporre tre nomi, di cui almeno una donna. Il presidente della Commissione sceglierà tenendo conto anche degli equilibri politici e geografici. Il Presidente della Commissione sarà eletto a maggioranza dall'Europarlamento su proposta del Consiglio europeo che terrà conto dei risultati delle elezioni. Il Ministro degli Esteri contribuirà, con le sue proposte, all'elaborazione di una politica estera, di sicurezza e di difesa comune e le metterà in pratica, quale mandatario del Consiglio. Sarà Vicepresidente della Commissione e verrà eletto a maggioranza qualificata dal Consiglio europeo, d'accordo con il Presidente della Commissione. La Corte di Giustizia dell'Unione europea comprenderà anche il Tribunale di grande istanza ed assicurerà il rispetto della Costituzione e del diritto dell'Unione. Saranno entrambi formati da un giudice per ogni stato membro. La Banca Centrale europea avrà il compito di dirigere il sistema europeo delle banche centrali di cui farà parte insieme alle banche centrali nazionali, metterà in pratica la politica monetaria dell'Unione ed avrà personalità giuridica. La Corte dei Conti assicurerà il controllo dei conti e la buona gestione finanziaria dell'Unione. Sarà formata da un rappresentante di ogni stato membro. Gli Organi consultivi dell'Unione saranno l'Europarlamento, il Consiglio dei ministri e la Commissione, Saranno assistiti da un Comitato delle regioni e da un Comitato economico e sociale con funzioni consultive. Il Comitato delle regioni sarà composto da rappresentanti delle collettività regionali e locali, il Comitato economico e sociale, da rappresentanti di organizzazioni imprenditoriali, sindacali e sociali. Il Congresso dei Popoli d'Europa, invece, sarà un'istanza di incontro e riflessione della vita politica europea. Si riunirà almeno una volta all'anno e sarà presieduto e convocato dal presidente del Parlamento europeo. Sarà composto da un terzo dei membri dell'Europarlamento e due terzi di rappresentanti dei parlamenti nazionali per un massimo di 700 membri. (
20 luglio 2003)