You Can Stop It
 

 

Quello che meraviglia è che il 22 aprile 2004 il Governo Italiano, in sede di Commissione Esteri della Camera dei Deputati, approvò la Risoluzione 8-00080 che impegnava il Governo " a promuovere in tutte le sedi internazionali e comunitarie, iniziative dirette a vietare l’utilizzo di foche o parti di foca nonché l’importazione e la detenzione di pelli, pellicce, oggetti ottenuti dalle foche". Quello che, invece, non lascia affatto meravigliati è che queste buone "intenzioni" siano rimaste solo vuoti proponimenti perché, nella realtà, l’Italia rimane il secondo Paese europeo coinvolto nel commercio di prodotti di foca, preceduto solamente dalla Danimarca. L’Italia commercia legalmente olio e grasso, pelli grezze, conciate, articoli e accessori di abbigliamento. Secondo alcune stime, nel 2003 l'Italia ha importato 15.659 pelli di foca e ne ha esportate 7.688 mentre, nel triennio 2000 - 2003, il fatturato italiano delle importazioni di pelli, pellicce grezze e derivati di foca è stato di 8,4 milioni di euro e quello delle esportazioni ha raggiunto i 16,2 milioni di euro. Gli Stati che finora hanno assunto ufficialmente una posizione contraria al commercio di prodotti derivati dalla foca sono gli Stati Uniti che hanno proibito importazione, esportazione, vendita e possesso di ogni prodotto derivante da mammiferi marini; il Belgio che ha stabilito un bando sull’importazione e la vendita di pelli di foca; la Gran Bretagna che ha espresso una condanna formale. Proprio recentemente, il Governo canadese ha autorizzato la caccia, nei prossimi tre anni, di circa un milione di foche, il 97% delle quali sono cuccioli di età compresa fra i 12 giorni e i 3 mesi. Il periodo di caccia si concentra dall’inizio di marzo fino a maggio: quella che si compie sulle coste canadesi è la maggiore mattanza di mammiferi marini al mondo e certamente una delle più sanguinarie. Il Canada afferma di sostenere una politica d’abbattimento in "maniera umanamente accettabile” che poi, sostanzialmente, si traduce in animali scuoiati vivi, feriti a fucilate, trascinati nel ghiaccio con uncini d’acciaio e lasciati agonizzanti per diversi minuti prima di essere uccisi. Si stima che circa 320.000 cuccioli di appena due settimane di vita saranno orribilmente sterminati, proprio in questi giorni. Tutto questo, per ricavare pelli e pellicce, destinati in parte anche al mercato italiano. La LAV - Lega anti vivisezione, in cooperazione con l’IFAW, sta conducendo una campagna di pressione nei confronti delle autorità canadesi, per convincerle a vietare la caccia. Negli ultimi 12 mesi ha raccolto circa 100.000 firme, in tutta Italia, attraverso una petizione popolare con la quale chiede al Governo italiano di vietare, per legge, ogni forma di commercio di pelli, pellicce e derivati di foca. Il modulo cartaceo della petizione si può scaricare da un'apposita pagina del sito internet della Lega Anti Vivisezione in modo da aiutare l’Associazione a raccogliere quante più firme possibili entro il 31 maggio 2005. Inoltre, si può firmare direttamente nella pagina on line. La LAV sollecita così il Governo italiano ad attivarsi per attuare la Risoluzione 8-00080, approvata il 22 aprile 2004. Infine, sempre la LAV invita ad inviare una lettera di protesta all'Ambasciata Canadese in Italia, tramite un'iniziativa chiamata "You Can Stop It". (aprile 2005)