Videogiochi
 

 

Anche la scienza, con uno studio destinato a suscitare non poche polemiche. ha cercato di rispondere alla domanda che si pongono molti genitori oggi: i videogiochi fanno bene o male ai ragazzi? E, purtroppo, le risposte che ha fornito non tranquillizzano: quando si spara in un videogioco, il nostro cervello sembrerebbe reagire allo stesso modo in cui reagirebbe affrontando episodi di violenza nella vita reale. Allargando il concetto al contesto molto più ampio che è la vita quotidiana, non è azzardato pensare che sangue e scontri virtuali possano essere dannosi per la salute e la convivenza civile. Come non sembra assurdo pensare che possa essere un grave segno di decadenza il fatto che molti giovani e anche adulti passino gran parte del loro tempo libero giocando in ambienti in cui l’unico obiettivo è uccidere tutto ciò che si muove. Gli scienziati, per effettuare la loro ricerca, hanno fatto ricorso alle immagini tratte da risonanza magnetica ed hanno studiato il cervello di persone intente a giocare a Tactical Ops, uno sparatutto molto violento. In base ai risultati degli esperimenti, il cervello dei giocatori è apparso molto simile alle immagini tratte da persone sottoposte ad altre simulazioni di violenza. Poiché non è possibile studiare le reazioni del cervello di fronte ad atti di violenza reali, si tratta del paragone più efficace raggiungibile in laboratorio. In particolare, quando nel gioco si affrontano situazioni violente, è stato notato che si attiva la parte cognitiva del cervello e si spegne quella emotiva. Ciò potrebbe significare che l’esposizione continua ai videogame violenti comporterebbe il rischio di caricare il cervello in vista di reazioni aggressive. In altre parole, la violenza nei videogiochi determinerebbe un incremento dei comportamenti aggressivi di bambini e adolescenti. Ricerche condotte negli ultimi anni fornirebbero risposte inquietanti, come quella che evidenzia come siano sufficienti dieci minuti di esposizione a un gioco violento per aumentare il tasso di aggressività di un bambino. Secondo alcuni psicologi, la negatività dei videogiochi è dovuta soprattutto al fatto che spesso i ragazzi si trovano a ricoprire il ruolo di eroi violenti se non addirittura degli stessi cattivi. La stragrande maggioranza delle scene contenute nei videogame, riguarda atti di prevaricazione che restano impuniti e questo può spingere un adolescente a pensare che la violenza rappresenti il modo migliore per risolvere i conflitti. Importante, per scongiurare il pericolo di un allontanamento dalla realtà del fanciullo, è il modo in cui un genitore si relaziona con i propri figli e li aiuta a comprendere la differenza fra mondo reale e virtuale. I genitori sono avvertiti! (settembre 2005)