Il 6 agosto 2003 è stato commemorato il 58esimo anniversario dell'esplosione della bomba atomica su Hiroshima. Era l'alba del 6 agosto del 1945 quando il bombardiere "Enola Gay" sganciò il primo ordigno nucleare sul Giappone che diede l'avvio al passaggio dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda. Una transazione che si sarebbe definitivamente completata con la realizzazione della bomba atomica anche da parte dell'Unione Sovietica, nel 1949. Da allora l’umanità ha vissuto con la minaccia che ogni focolaio di conflitto potesse innescare reazioni apocalittiche e con la certezza che la potenza distruttiva delle armi fosse tale da renderle praticamente inutilizzabili, pena la scomparsa definitiva della razza umana. Sotto il minaccioso ombrello dei missili intercontinentali, il mondo occidentale ha goduto di mezzo secolo di relativa pace e di considerevole sviluppo. Nonostante queste certezze, in contemporanea con le commemorazioni giapponesi, i comandi militari americani in Nebraska si preparavano a discutere la strategia nucleare per il nuovo secolo. Infatti, sparita l'Unione Sovietica e cambiata la tipologia di nemici da fronteggiare, gli Stati Uniti stanno pensando di riproporre una versione aggiornata della strategia nucleare, partendo dalle linee tracciate dal segretario alla Difesa Rumsfeld già nel gennaio dello scorso anno. Questa, prevede non più grandi bombe da olocausto atomico bensì ordigni più piccoli, le cosiddette mini-nukes, dotate di basso potenziale ma comunque in grado di penetrare in profondità e, per esempio, distruggere bunker scavati nella roccia. Questo "restauro" dell'uso strategico di armi nucleari ha provocato forti dissensi: la principale critica che viene mossa agli Stati Uniti è quella di favorire la proliferazione della minaccia nucleare proprio nel momento in cui la comunità internazionale deve fronteggiare le ambizioni atomiche di Corea del Nord e Iran. E' certo, comunque, che il tabù sull'uso di queste armi sembra essere venuto meno e le mini-nukes sembrerebbero, a tutti gli effetti, armi da poter usare in battaglia e non solo da sventolare come uno spauracchio. Tutto questo, nel giorno dell'anniversario di Hiroshima. (agosto 2003)