Se questo è un uomo
 
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"Se questo è un uomo"

 

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate,

tornando a sera,
il cibo caldo e visi amici,
considerate

se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore

per un si o per un no.
Considerate

se questa è una donna,
senza capelli e senza nome,
senza più forza per ricordare,
vuoti gli occhi

e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore,
stando in casa,

andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli
o vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati

torcano il viso da voi.

 

Primo Levi

(sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz)

 

Scivolano fuori lentamente, contano i passi che mancano all'ultimo filo spinato, si trascinano nella polvere. E non si voltano mai i dannati... Zoppicano, barcollano, storditi dall'aria che non respiravano più e dalla luce che non vedevano più si guardano intorno sperduti, cercano una faccia amica, cercano un fratello, un padre, una madre. Poi finalmente calpestano un po' di terra che è la loro libertà. E uno dopo l'altro, cominciano a raccontare gli orrori. Acqua bollente e sabbia infilata con gli imbuti nelle orecchie. Gas spruzzati negli occhi. Colpi di bastone in faccia e in testa. Sostanze irritanti spalmate sulla pelle. Minacce di stupro. Cani aizzati contro. Tutti gli incubi di... Parlano loro, parlano le vittime del carcere della vergogna. Sembrano come fantasmi questi uomini che hanno appena lasciato l'inferno che è lì dietro. E' proprio lì a cento metri la prigione dove... negli ultimi mesi hanno seviziato veri e presunti guerriglieri... Mezzogiorno, sole implacabile, folla dei parenti che urla... militari sempre più nervosi sulle torrette del carcere. Ecco, all'improvviso esce il primo dei quasi trecento prigionieri che saranno liberati entro il tramonto. Cammina a fatica, inciampa, cade, si rialza ondeggiando. E' alto, smilzo, la barba incolta... ha trentadue anni. La sua voce sofferente spiega cosa è stata la sua vita per otto mesi: "Mi sono accadute cose terribili, in certi momenti avrei preferito morire. A settembre mi hanno rinchiuso là dentro e ho sempre dormito a terra. Di giorno e di notte i soldati... mi prendevano a calci in faccia e nello stomaco, quando urlavo mi spruzzavano negli occhi un gas e non vedevo più niente. Loro ridevano e continuavano a picchiarmi"... guarda il ragazzo che sta avanzando oltre il filo spinato. E' un altro che stava anche lui in uno degli otto "settori"... era finito in una cella di pochi metri dove erano pigiati in venti... non parla, non dice neanche una parola. E' sotto choc. Arriva un fratello e se lo porta via, lo carica su un furgone che scompare sulla strada... Esce... che ha 28 anni... Anche lui da settembre era rinchiuso in una camerata dove ce ne stavano più di cinquanta. Racconta: "Ogni sera i soldati mi dicevano che mi avrebbero messo dentro le orecchie acqua calda e sabbia, qualche volta lo facevano... diventava un impasto come il cemento, il dolore era insopportabile, urlavo, piangevo e loro facevano finta di non sentire e continuavano a infilarmi acqua e sabbia nelle orecchie con un imbuto". E racconta: "Qualche volta mi gettavano addosso una sostanza irritante, ho tutta la pelle della schiena bruciata"... mostra i segni della tortura. E racconta ancora: "Tutti i mesi li ho passati sdraiato a terra, di giorno e di notte. Non mi facevano alzare mai, appena provavo a sollevarmi mi insultavano e mi bastonavano. D'inverno accendevano i condizionatori per farci morire dal freddo. Eravamo sempre nudi, non ci facevano avere mai uno straccio addosso. Qualcuno ci diceva che prima o poi ci avrebbero anche violentato". Escono soli o a gruppi di tre o di quattro i prigionieri sopravvissuti... Sono tutti ragazzi o giovani uomini. Oggi libertà anche per... vent'anni, preso una notte di sedici giorni fa in un quartiere... insieme ai suoi quattro fratelli. Dice: "Da quella notte di metà aprile non li ho più visti, credo che siano ancora in un angolo di questa prigione. Per me e per i miei fratelli nessuna accusa specifica, ci hanno preso e basta. E poi portato qui". Apre la bocca... e fa vedere che non ha più quattro o cinque denti. Spiega: "Me li hanno rotti a colpi di canna di fucile e di bastone, mi facevano domande alle quali non sapevo cosa rispondere e continuavano a spaccarmi tutto. Una notte i soldati sono venuti nella mia cella con i cani. Ce li hanno scagliati contro senza museruola per farci paura. Poi se ne sono andati ridendo... Spariscono tra la folla dei parenti i dannati di...

 

(continua)