TOUR DELL' ISOLA CONSIGLIATI DA GIANDAMME

 

Pinar Del Rio

E' la più occidentale delle province cubane, nel 1770 fu chiamata "Nueva Filipinas" ma subito nell'anno successivo adottò il nome attuale: "Pinar del Rio". In questa provincia esistono due riserve della biosfera: "sierra del Rosario" dove potete trovare l'orchidario di Soroa con ben 750 specie diverse di orchidee, e la "Penisola di Guanihacabibes" con le sue due riserve naturali El Veral e Cabo Corrientes. Questo gruppo di montagne con la "Sierra de los Organos" compongono la "Cordillera di Guaniguanico", la più rilevante ricchezza paesaggistica e biologica dell'isola. Occupano un'area di 132km2 con impressionanti montagne con pareti verticali e cime arrotondate coperte da una grande quantità di vegetazione. Interessante è anche il numero di grotte presenti nei dintorni: la "Cueva del Indio, Juan Miguel" il sistema di caverne di "Santo Tomas"con oltre 45km di gallerie sotteranee situate vicino la "Sierra de Quemados". Le caverne costituiscono uno dei luoghi di irresistibile valore dove è possibile fare lunghe camminate tra i sentieri ecoturistici della zona. Uno di questi "sentieri verdi" di maggior importanza è "Los Acuaticos" che conduce dalla "Sierra dell'Inferno", dove ancora oggi abita una comunità che venera l'acqua attribuendole proprietà curative, fino alla "Valle de dos Hermanos", dove apprezzerete un'enorme pittura chiamata "Mural de la Prehistoria". Ma chi visita Pinar del Rio ha la possibilità di ammirare la provincia con le miglior piantagioni di tabacco per sigari del mondo e potete assaggiare un liquore che si produce solamente in questa zona: la "Guayabita del Pinar".

La Habana

ovvero ‘la città delle colonne’, come l’ha definita Alejo Carpentier, lo scrittore cubano forse più conosciuto oltreoceano: I colonnati barocchi e neoclassici sembrano proprio segnare il ritmo di una delle città più affascinanti dei Caraibi. Si dice che fra le colonne si nascondano gli orishas, gli dei pagani che costituiscono una presenza costante nella vita dei cubani.

La città nasce ufficialmente nel 1514 accanto ai primi insediamenti fondati dal conquistatore spagnolo Diego Velázquez autore della prima spedizione di esplorazione e occupazione dell’isola. Poi diventa capitale nel 1607 e diviene un fiorente porto sulla ‘rotta dell’argento’ fra il Messico e la Spagna, si munisce allora di fortificazioni per difendersi dalle incursioni piratesche attirate dai ricchi galeoni. Il Castillo de la Fuerza, il Castillo de los Tres e quello di San Salvador de la Punta nascono proprio in questo periodo allo scopo di chiudere la baia per proteggerla. Il progetto viene affidato all’architetto italiano Battista Antonelli.

L’occupazione degli inglesi nel 1762, che aggirano le fortificazioni della baia assalendo la città da terra, dura solo dieci mesi, ma ne muta radicalmente le strutture. La liberalizzazione dei commerci infatti segna la classe mercantile che non vorrà più ritornare al regime monopolistico spagnolo. Gli spagnoli dal canto loro nel 1774 decidono di progettare una nuova ‘super’ fortezza, la San Carlos de la Cabana. Il XIX secolo vede l’abbellimento della città con i palazzi della ricca classe terriera, l’apertura di grandi viali alla francese e grandi opere fra le quali il Gran Teatro e il Parque Central.

Nel frattempo iniziano i primi moti rivoluzionari che coinvolgono anche la città, dove tra l'altro in questi anni nasce il poeta rivoluzionario José Martí (1836). Nel 1898 poco al largo dell’Avana scoppia la mina che affonda il Maine, fornendo una scusa agli USA per un intervento armato che scaccerà gli spagnoli, ma legherà strettamente il destino dell’isola alla politica statunitense, almeno fino al 1959.

I primi decenni del '900 per lo sviluppo architettonico della città sono determinanti. Il quartiere del Vedado, ‘vietato’ durante il colonialismo perché le costruzioni avrebbero ostruito la vista ai probabili assalitori e ‘vietato’ ancora durante l’occupazione della ricca borghesia americana che ne fa un ricco quartiere escluso ai neri, subisce delle modifiche radicali. Il turismo americano dà vita a una serie di nuove strutture: lussuosi alberghi, case da gioco, club e il ricco quartiere Miramar, che ripropone addirittura l’Avenida 5ta in ricordo della 5th Avenue. La rivoluzione ha compiuto ancora qualche modifica, trasformando il palazzo presidenziale di Batista in Museo della rivoluzione, realizzando a sud alcuni quartieri residenziali e Parque Lenin.

AVANA CENTRO

Si tratta della zona in cui si è trasferita la nobiltà coloniale che progressivamente ha abbandonato il centro storico. Vi si incontrano molti palazzi in stile barocco e neoclassico che risalgono soprattutto al XIX secolo.

Paseo de Martí o Paseo del Prado

Il grande viale è stato aperto in età neoclassica, riprendendo volutamente il disegno del viale di Madrid, corre dalla Forteza de la Punta al Campidoglio. Una volta era il passeggio elegante della città, attraversato da un viale pedonale con panchine, fontane e statue. Lungo i lati sorgono invece palazzi e ville signorili in stile coloniale. Oggi a dire il vero gli edifici sono stati trasformati internamente in piccoli appartamenti popolari sovraffollati e sono in pessime condizioni. Il viale, invece degli antichi splendori, riflette un’atmosfera decadente, povera e precaria. Parque José Martí si incontra lungo il viale, è ornato da alti palmizi e dalla statua dell’eroe nazionale e offre a tutti i cittadini un gradevole punto di incontro.

Teatro García Lorca o Gran Teatro de la Habana

L’edificio venne iniziato durante la metà dell’800 e di seguito venne arricchito con elementi decorativi barocchi e Art Nouveau. È la sede del balletto nazionale diretto dal 1959 dalla ballerina Alicia Alonso.

Capitolo National o Campidoglio

Si tratta di un edificio di età repubblicana, portato a termine durante il mandato del presidente Machado negli anni Venti; ospitò per anni il parlamento e oggi è divenuto sede del Museo nazionale di storia naturale. Le linee architettoniche riprendono volutamente il Campidoglio di Washington… e non è certo un caso che non sia molto amato dai cubani!

Malecón

Il lungomare avanero (lungo circa 10 km, dal tunnel sotto il mare al tunnel sotto il fiume) ufficialmente ha due nomi: Avenida Maceo all'inizio e Avenida Washington alla fine, ma pochi lo sanno, dato che tutti lo chiamano solamente Malecón, cioè diga-anti-onde. Oltre che una visita in auto, godetevi il Malecón anche con una o più passeggiate dal lato del muretto: di giorno vi giocano i bambini, di pomeriggio ci sono le famigliole, al tramonto è il regno delle coppiette e di sera pullula di bande di amici che ballano con le radio a tutto volume, soprattutto nei fine settimana

Vedado

Il cosiddetto quartiere del Vedado si è sviluppato durante gli anni Venti e Trenta, quando la ricca borghesia decise di spostarsi dal centro e di dare vita a un quartiere moderno, con lo schema a scacchiera e gli alti palazzi tipici dell’architettura americana, alberghi di lusso e case Art Dèco.

LA HABANA VIEJA

Il centro storico è uno degli spazi più estesi e più ricchi di architettura coloniale del XVII e XVIII secolo dell’America latina. Il patrimonio da alcuni anni è stato sottoposto ad un progetto di restauro sovvenzionato dall’UNESCO, che nel 1990 ha dichiarato tutto il quartiere patrimonio dell’umanità. Anche se le immagini nel tempo ci hanno abituati al fascino decadente di una metropoli un po’ sfatta e diroccata, degradata e quasi abbandonata a se stessa, sembra che fra qualche anno La Habana ritroverà lo splendore perduto. Il centro è stato progressivamente abbandonato dalle classi più abbienti che si sono trasferite nei quartieri più esterni e hanno lasciato la zona alle classi povere.

Plaza de la Catedral

La piazza affollata da bancarelle di souvenir in origine era una zona acquitrinosa, poi divenne sede di una cisterna per rifornire acqua al quartiere e dal XVIII secolo ospita alcune fra le architetture più interessanti della capitale. Domina su tutti la Cattedrale che è stata costruita nella seconda metà del XVIII secolo e offre una bellissima facciata in calcare corallino, con due torri asimmetriche e un interno suggestivo, ma sobrio perché molti degli arredi di tutte le chiese di Cuba dopo la rivoluzione sono stati riportati in Vaticano. Qui per un secolo (1796-1898) sono state ospitate le spoglie di Colombo e oggi sono custoditi alcuni dipinti del francese Vermay. Attorno alla cattedrale sorgono alcuni palazzi nobiliari del XVIII secolo che offrono un quadro complessivo molto omogeneo: il Palacio de los Marqueses de Arcos, il Palacio del conde Lombillo, quello de Bayona e quello del Marqués de Santa Clara.

Plaza Vieja

Nel XVI secolo era adibita al mercato degli schiavi, in seguito divenne sede di un grande mercato coperto e durante il XVIII secolo si circondò di palazzi signorili. Abbandonata, come tutto il centro storico del resto, dalle classi più abbienti, Plaza Vieja durante il XX secolo è molto decaduta e solo recentemente è stata avviata un’opera di restauro.

Plaza de Armas

È chiamata anche Parque Céspedes perché nel mezzo della piazza si trova un monumento che ricorda uno degli eroi nazionali all’interno di un giardino con piante ceibas, una sorta di palme. Attorno ad esso è possibile anche incontrare bancarelle di libri di letteratura latino-americana. Una volta sulla piazza sorgeva la cattedrale, ma venne distrutta e oggi la piazza offre a est El Templete, un piccolo tempietto in stile neoclassico che sorge sul luogo in cui venne celebrata la prima messa nel 1517. Ad ovest invece si trova il Palacio de los Capitanes Generales, un edificio tardo barocco che ha ospitato in passato i governatori dell’isola, in seguito i primi presidenti e attualmente è sede del Museo civico dell’Avana che custodisce le antiche sale dei governatori spagnoli, alcuni ritratti e oggetti storici. Il manto stradale antistante è stato pavimentato durante l’800 con pezzi di legno di árcana per attutire il rumore delle ruote delle carrozze. Il Palacio del Segundo Cabo risale al 1772 e presenta un pregevole colonnato. Era il quartier generale del vicegovernatore, oggi invece è sede dell’Istituto di editoria cubano. Il Castillo della Real Fuerza è forse l’edificio più antico. Risale infatti al 1577, cioè alla fase delle fortificazioni difensive contro gli attacchi dei pirati. Si tratta di una roccaforte con mura merlate e ponte levatoio che oggi ospita un museo di ceramiche, ma soprattutto sulla sua torre svetta la Girardilla (banderuola), la statua simbolo della città che raffigura Inés de Bobadilla, moglie del governatore che la leggenda vuole essersi arrampicata fin quassù per attendere il ritorno del marito. Si trova riprodotta un po' ovunque, anche negli stick che guarniscono i cocktail!

La Fortaleza de San Carlos de la Cabana risale al periodo del rientro degli spagnoli dopo la breve dominazione inglese, mentre il Castillo del Morro e il Castillo de San Salvador de la Punta risalgono al XVII secolo e in tempo di incursioni piratesche, venivano uniti da una catena che chiudeva l’accesso al canale del porto. Attualmente sono collegati da un tunnel sotterraneo.

Hotel Ambos Mundos

Si tratta di uno storico edificio del ‘700 color salmone che costituisce una tappa obbligata nel 'percorso hemingwayano' della città. Lo scrittore ha alloggiato infatti nella stanza 511 e qui ha iniziato a scrivere Per chi suona la campana. È possibile naturalmente visitare la stanza che è stata mantenuta come l’ha lasciata Hemigway.

L'AVANA MODERNA

I dieci chilometri del Malecón .

Partendo dall'Avana Antica, il primo monumento che si incontra è l'antico Castillo de San Salvador de la Punta, che controllava l'ingresso della baia avanera, costruito dall'architetto italiano Giovanni Battista Antonelli nel 1590. Nei paraggi c'è il monumento al patriota Máximo Gómez, statua equestre in bronzo, montata su marmo bianco di Carrara, scolpito dall'italiano Aldo Gamba nel 1936.

Proseguendo si vede l'antico Torreón de San Lázaro, piccola e antica torre militare spagnola nei pressi del monumento al patriota Antonio Maceo, eseguito dall'italiano Domenico Boni nel 1916.

Nel vicino Parco Maceo c'è un grattacielo di una ventina di piani: prima della Rivoluzione era una banca di Cosa Nostra, ora invece vi è stato aperto l'Ospedale Hermanos Ameijeiras, specialista in chirurgia plastica facciale (e in elongación peneal).

Proseguendo lungo il Malecón avanero, troviamo quindi la collina dell'Hotel Nacional degli anni '30, con la Rampa dei grandi alberghi degli anni '50, e con l'Edificio Focsa, il più alto di Cuba coi suoi 36 piani, con un ristorante panoramico all'ultimo piano.

Più avanti, oltre il Monumento alle vittime del Maine, la famosa nave autoaffondata dagli Usa per entrare in guerra conto la Spagna alla fine del secolo scorso, c'è il grande palazzo degli uffici diplomatici statunitensi, di fronte al quale si erge un variopinto cartello satirico che dice «Signori imperialisti, non abbiamo paura!».

E ancora, più avanti c'è il famoso centro culturale della Casa de Las Américas, e il vicino monumento dedicato al patriota Calixto García costruito da alcuni scultori statunitensi nel 1959.

Oltre ai grandi Hotel Riviera e Cohiba si erge il Torreón Chorrera, antica torre militare spagnola, ora ristorante, che nei secoli scorsi controllava l'ingresso al Río Almendares, anche questo realizzato da Giovanni Battista Antonelli a fine '500. Infine, più avanti c'è il tunnel sotto il fiume che porta alla Quinta Avenida di Miramar, nel Municipio di Playa.

La Quinta Avenida di Miramar

La spina dorsale del Reparto Miramar, nel municipio di Playa, è la Quinta Avenida, uno dei viali più belli del mondo per i suoi quasi 10 km di fantastico verde caraibico. Chiamata anche la «strada delle ambasciate», inizia dopo il Tunnel del Río Almendares, dove, sulla destra, c'è l'intrigante cosiddetta Casa di Dracula, semidiroccata ma ancora abitata da una signora anziana che non vuole permutarla con una migliore, e termina alla celebre Marina Hemingway, grazioso centro turistico marinaro con alloggi, negozi, ristoranti, discoteche e pizzerie veramente ottime e veramente all'italiana.

All'angolo con la Calle 60 c'è la villa dell'ambasciatore italiano e nei pressi la Chiesa di Sant'Antonio da Padova. Più avanti, al n. 7201, in angolo con la Calle 72, vi consigliamo di andare a visitare l'interessante Museo della Marcha del Pueblo Combatiente, (ex ambasciata peruviana: tel. 296104 e fax 330779, orario 9-17, chiuso nei festivi), che spiega molto bene le motivazioni politico-sociali che hanno causato le emigrazioni cubane verso Miami dal 1960 a oggi; qui ogni estate fanno lavoro volontario gli italiani dell'Asi-Cuba.

Prima di giungere alla Marina Hemingway vi suggeriamo di fare un tour a zig-zag lungo i verdi viali laterali e trasversali della Quinta Avenida, per visitare alcune altre curiosità, tra cui la Maqueta de La Habana, cioè tutta l'Avana in miniatura in scala 1/1000: è in Calle 28 n. 113, tra la Primera e la Tercera (tel. 222629, fax 332661); e poi l'Aquario Nacional in Avenida Primera 260, con spettacoli di delfini e con una esposizione di mille tipi di pesci (tel. 291271): qui lavora come veterinaria Celia Guevara, l'ultima figlia del Che; e quindi La Maison, la casa della moda cubana, con stilisti davvero originali; e poi il Teatro Carlos Marx, dove spesso ci sono concerti, e dove nel 1975 fu tenuto il 1_ congresso dell'attuale Pcc; e ancora, l'Isa, l'Università dello Spettacolo, in Calle 120 n. 1110, recuperata dall'architetto italiano Roberto Gottardi. E infine il Palacio de las Convenciones de Cuba (palazzo dei congressi e delle fiere): è in Calle 146 angolo 13 (tel. 225511, 226011, fax 331657), in una zona verdissima che vale la pena visitare; è in questo palazzo che ogni anno, dal 1980, a metà maggio, il Ministero del Turismo cubano promuove l'interessante Fiera Turistica Cubana, dove vengono presentati i progetti ecoturistici di Cuba, anno per anno, e cui partecipano numerosi giornalisti e operatori turistici italiani, oltre ai mille stranieri e ai mille cubani.

Nella Plaza de la Revolución noterete il famoso grande profilo stilizzato del «Che» sul muro del palazzo nel quale egli lavorò nei primi anni '60, quando era ministro, e, alto e imponente, il grande monumento a José Martí. Alla base di quest'ultimo c'è il nuovo Memoriale José Martí, con sale per mostre, conferenze e cncerti di musica classica.

Plaza de la Revolución

I lavori della grande Piazza della Rivoluzione «José Martí» iniziarono negli anni '50, quando si chiamava Plaza Civica, ma furono terminati negli anni '60, a cura del governo rivoluzionario. Qui si ritrovano gli Avaneri durante le grandi occasioni. Ad esempio, oltre un anno dopo la vittoria della Revolución, il 1° marzo 1960 la Cia fece esplodere nel porto dell'Avana una nave francese (la Coubre) carica di aiuti per Cuba Libre; fu in occasione della cerimonia dei funerali delle oltre 100 vittime, svoltasi in questa piazza il 5 marzo 1960, che il fotografo avanero Alberto Diaz Gutierrez, detto Korda, immortalò il volto del Che, nella famosa immagine che ha fatto il giro del mondo. Successivamente, questa piazza vide gli Avaneri riuniti il 22 dicembre 1961 quando, dopo la vittoria della Baia dei Porci, il paese venne proclamato Territorio Libero dall'Analfabetismo; e anche il 18 ottobre 1967 per ricordare Che Guevara ucciso in Bolivia dieci giorni prima; e pure il 10 dicembre 1972 in occasione della visita del presidente cileno Salvador Allende, assassinato nove mesi dopo; e ancora il 15 ottobre 1976 per ricordare i 100 uccisi nell'attentato contro l'aereo cubano sulle Barbados; e anche il 17 maggio 1980 per protestare contro gli Usa per l'illegale occupazione dell'enorme base militare di Guantanamo; e ancora il 14 novembre 1983 per celebrare i funerali dei 50 cubani internazionalisti massacrati dall'esercito Usa durante l'invasione statunitense dell'isola di Grenada; e naturalmente ogni anno, ancora oggi, in occasione del Primo Maggio, con le allegre sfilate dei lavoratori dell'Avana.



L'AVANA PERIFERICA

I municipi più periferici dell'Avana offrono alcune interessanti attrattive. Per esempio le sette spiagge dell'est Avana, la Playa Baracoa nella zona ovest e il Parco Lenin nella parte sud della città.

Alle Playas del Este

L'Est Avana si estende subito al di là del tunnel sottomarino del Malecón, separato dal centro storico della città dall'ampia Bahía de la Habana. Il primo incontro monumentale dell'altra sponda è il complesso difensivo costituito dal grande Castillo del Morro e dalla Fortaleza de San Carlos de la Cabaña. Le due fortezze spagnole risalgono alla fine del '500 e all'inizio del '600: furono realizzate dal solito architetto italiano Antonelli. Da alcuni anni, per i turisti stranieri, ogni sera alle 9 si compie la cerimonia dello sparo del cannone, in costume storico: a quell'ora gli Spagnoli davano l'ordine di chiudere con una catena l'imbocco del porto, dal castello del Malecón a quello del Morro. Alla Cabaña c'è anche il Museo del Che, nel luogo ove egli visse durante i primi mesi del 1959.

Dietro alla Fortaleza svetta la statua del Cristo dell'Avana, realizzata con marmo di Carrara da Jilma Madera Valiente, la stessa scultrice che creò il busto di Martí che è in cima al Pico Turquino, il monte più alto di Cuba, nella Sierra Maestra. Il Cristo dell'Avana, ben visibile anche dal lungomare dell'Avana Vecchia, fu inaugurato dalla moglie del dittatore Batista nel Natale 1958, come ex-voto contro i Barbudos, proprio mentre Camilo e il Che si stavano organizzando per liberare l'Avana da Batista.

Chi è interessato alla Santeria cubana può farsi una manciata di chilometri in direzione sud-est verso il centro di Guanabacoa, e dare un'occhiata al locale Museo Municipale, in Calle Martí 108.

Gli appassionati di sport, invece, potranno andare a curiosare le megastrutture sportive del Villaggio Panamericano, (circa 10 km a est lungo la Via Monumental), dove si allenano i campioni cubani.

Gli ammiratori di Hemingway non devono perdersi un tour a Cojimar a fotografare il grazioso monumento dedicato allo scrittore, che si trova di fianco al porticciolo, dove vive ancora il quasi centenario Gregorio Fuentes, il marinaio che pilotava la barca del mitico «papa» Ernest, la Pilár: Gregorio di solito è nel vicino Bar Terrazza e attende i turisti che ogni giorno vanno a fotografarlo. Dopo, per coerenza, recatevi a San Francisco de Paula, poco distante, alla Finca Vigia, la bella villa trasformata in Museo Ernest Hemingway nel 1961, dopo il suo suicidio: qui è stato lasciato tutto quanto come ai suoi tempi, con libri, oggetti, documenti.

Infine buttatevi nel bel mare delle sette spiagge più amate dagli Avaneri, nell'ordine Playa Tarará, Playa Megano, Playa Santa María del Mar, Playa Boca Ciega, Playa Guanabo, Playa Brisas del Mar, Playa Jibacoa: la prima è a 20 km dall'Avana Vecchia, l'ultima a 60.

L'estremo ovest

Oltre al Reparto Miramar, a ovest della capitale vi sono varie spiaggette, fino al porto di Mariel. La più frequentata è la moderna Playa Baracoa (da non confondere con l'antica Ciudad Baracoa in provincia di Guantánamo).

I municipi del sud avanero

Di sabato o di domenica, quando lo affollano le famiglie avanere, può essere interessante visitare il gigantesco Parque Lenin, nel municipio di Arroyo Naranjo, ove si svolgono numerose attività (per informazioni, tel. 443026/7/8), e poi, più a sud, il Giardino Botanico e la fiera permanente Expo-Cuba. A Santiago de Las Vegas, una manciata di chilometri dopo l'aeroporto internazionale dell'Avana, gli ammiratori dello scrittore possono visitare il Museo-casa natale di Italo Calvino

AFRICA HOUSE

CALLE OBRAPIA NO. 157 E/ MERCADERES Y SAN IGNACIO, LA HABANA VIEJA. ORARIO DI APERTURA: MARTEDÌ-SABATO: 14:30-18:30, DOMENICA: 09:00-13:00, CHIUSO LUNEDÌ.

Aperto nel 1986 nel palazzo coloniale dell'Hold Havana, è dedicato alla storia e alla cultura africana. Le collezioni su 26 province dell'Africa si sono costituite grazie all'attività del prestigioso ricercatore Fernando Ortiz e arricchite con la Collezione Africana del Presidente Fidel Castro. L'esposizione di oggetti usati nella religione afro-cubana, pone l'attenzione sull'influenza esercitata dalla cultura africana su quella del Paese.

MUSEUM OF THE CITY OF HAVANA

CALLE TACON E/ OBISPO Y O'REILLY, HABANA VIEJA. ORARIO DI APERTURA: MARTEDÌ-SABATO: 11:30-17:00, DOMENICA: 09:00-12:00, CHIUSO LUNEDÌ.

Il museo si trova nel barocco Palazzo del Captains General, che è stato sede del Governo coloniale fino alla creazione della Repubblica (1898), quindi del Presidente della Repubblica (1902-1920) e del Governo della Città (1920-1950).

Le collezioni del museo offrono una panoramica sulla storia della città dalle origini al presente. Una considerevole parte dell'esposizione è dedicata alla Guerra d'Indipendenza. Interessante anche la "Hall of Flags". Le collezioni artistiche sono costituite da oggetti, dipinti, porcellane, argenti, bronzi e mobili.

MUSEUM OF DECORATIVE ARTS

CALLE 17 NO.502 E/ D Y E, VEDADO. ORARI D'APERTURA: MARTEDÌ-SABATO: 1 1:00 / 18:30, DOMENICA: 09:00 / 13:00, CHIUSO LUNEDÌ.

Il prestigioso edificio della Countess of Revilia de Camargo custodisce preziose raccolte di arte applicata: mobili francesi e inglesi del XVIII secolo, collezioni originali di Meissen, Sevres, Wedgewood e Faillance, di porcellane orientali e di cristalli veneziani, di Bacarat e della Catalonia. Importanti anche gli scrigni cinesi del XVII secolo.

Tra le stanze del palazzo da segnalare la Main Hall in stile rococò, che contiene il secretaire appartenuto alla regina Maria Antonietta.

NATIONAL MUSEUM OF NATURAL HISTORY

PASEO DE MARTI (PASEO DEL PRADO) ENTRE DRAGONES Y SAN MARTIN (SAN JOSE), LA HABANA VLEJA. ORARI: MERCOLEDÌ-SABATO: 10.15-17.45, DOMENICA: 09.15-12.45, CHIUSO LUNEDÌ.

Il museo è la più importante e grande istituzione del suo genere a Cuba, con sezioni dedicate alla flora e alla fauna locali oltre che di tutto il mondo. Particolarmente ricche le collezioni di conchiglie, insetti e minerali.

L'area archeologica del museo raccoglie le riproduzioni dei dipinti ritrovati nel sito di Punta del Este, sull'isola di Youth, dichiarata Monumento nazionale.

CAFETERIE

Jazz

In un ambiente interessante! Prezzi modici (una Cristal o un mojito 1.50$)
Si trova di fronte al Melia Cohiba.

Habana Café

Bello ma un po' caro. Si paga 5$ l'ingresso e le consumazioni costano dai 3 $ in su.
Hotel Meliá Cohiba. Ciudad de La Habana.
Telefono: 33-3636

Café Cantante

È bello solo il martedì pomeriggio dalle 3 alle 6. Tutti universitari e musica Salsa. Per entrare bisogna conoscere qualcuno. Cristal a 1$.
Teatro Nacional de Cuba, Paseo esq. 39, Plaza. Ciudad de La Habana
Telefono: 33-5713

U.N.E.A.C.

È una villa bellissima, nel Vedado 17 y H.
Il mercoledì pomeriggio dalle 4 alle 8. Universitari e musica dal vivo.
Quando c'è la birra alla spina costa 6 Pesos (600 lire).
L'ingresso costa 3$. Li merita.

El Palacio de la Salsa

Hotel Gran Caribe Riviera. Ciudad de La Habana
Telefono : 33-4051
Localización: En el Hotel Riviera.
Servicios: Excelente cabaret con shows bailables de música salsa, coctelería internacional y cena.

Floridita

Calle Obispo No. 557, La Habana Vieja. Ciudad de La Habana.
Bar
Telefono : 57-1300 · 57-1301
Localización: A unos pasos del Gran Teatro de La Habana y del Casco Histórico de La Habana.
Servicios: La distinción y el buen gusto son rasgos típicos de "La Cuna del Daiquirí".

La Bodeguita del Medio

Calle Empedrado No. 207, La Habana Vieja. Ciudad de La Habana
Telefono : 57-1374 · 57-1375
Localización: En pleno corazón de la Habana Vieja, a pocos pasos de la Catedral de La Habana.
Servicios: Exquisitos cocteles elaborados con el sabroso ron cubano: el inigualable "Mojito" de "La Bodeguita del Medio".

PRADO Y NEPTUNO

Ristorante italiano molto buono e non caro. Si mangia con 8 $ a testa.
L'ambiente è molto bello.Si trova in Prado y Neptuno.

EL BARRIO CHINO

È il quartiere cinese dell' Habana vieja,
è pieno di ristoranti molto molto buoni e si può pagare in pesos cubani.
Molto economico (5 $ a testa).

DON CANGREJO

Calle 1ra No. 1606, Miramar, Playa. Ciudad de La Habana
Pescados y mariscos
Telefono : 24-4169
Horarios: Todos los días de 12:00 a 24:00 horas
Si mangia pesce, è a Miramar . Sul mare. Splendido! 10/11 $.

LA ROCA

Calle 21 esq. M, Vedado. Ciudad de La Habana
Cocina internacional - Telefono : 33-4501
Horarios: Todos los días de 12:00 a 01:45 horas.
Si mangia pesce. 15/20$.

EL CONEJITO

Calle M esq. 17, Vedado, Plaza de la Revolución. Ciudad de La Habana
Telefono : 32-4671
Horarios: Todos los días de 12:00 a 24:00 horas. Cafetería de 09:00 a 24:00 horas
Non è granchè però si mangia con 2$ a testa. Cucina cubana.

CAFETERIA 19 y K

La miglior pizza, costa da 10 a 20 Pesos.
19 y K Vedado

 

Cienfuegos

Situata nella regione centro-sud dell'isola e con un potenziale turistico di tutto rispetto, nel quale si possono menzionare le bellezze balneari e la ricca tradizione storico-culturale, la provincia di Cienfuegos costituisce oggi un punto di passaggio obbligato per la maggior parte degli itinerari che attraversano il paese.Senza dubbio la sua maggiore attrazione è la stessa capitale, fondata dai coloni francesi provenienti da Burdeos, Filadelfia e Louisiana. A Don Luis D'Clouet, la storia attribuisce la nascita, il 22 aprile del 1819, della colonia di Fernandina de Jagua, che nel 1829 riceverà l'attributo di borgo e nel 1880 la condizione di città.Cienfuegos è riconosciuta indistintamente come la Perla del Sud o la bella città del mare, e anche uno dei suoi figli più illustri, il "sonero" Benny Moré, la definiva con orgoglio come "la città che a me piace di più".In tutti casi, si tratta d'appellativi che fanno giustizia alla bellezza di una città seduta sui margini della tranquilla Baia di Jagua e che richiama l'attenzione del turista tanto per il perfetto tracciato rettilineo delle sue strade, quanto per l'impressionante complesso di valori storico-culturali ed architettonici che costituiscono il suo centro storico, dichiarato Monumento Nazionale.Il nucleo urbano originario continuò nel suo sviluppo lo stile coloniale di costruzione, che partiva da una Piazza d'Armi (attualmente Parco José Martí), intorno alla quale furono tracciati i primi 25 quartieri e si raggrupparono le più importanti edificazioni governative, religiose e abitative.Nel Parco Martì s'innalza dal 1902 l'unico Arco di Trionfo esistente a Cuba e intorno ad esso si trovano, tra le altre, costruzioni d'alto valore, la Cattedrale di Nostra Signora della Purissima Concezione, il Teatro Tomás Terry, uno dei tre più importanti dell'isola nel secolo diciannovesimo, e il Palatino, considerato l'edificio più antico della piazza.I nativi, inoltre, sono orgogliosi di possedere il più grande Paseo del Prado del paese, il quale si estende dall'entrata della città fino al lungo mare e permette un facile accesso a Punta Gorda e La Punta, animata zona residenziale dell'estremo sud dove è situata, inoltre, l'edificazione più indicativa di Cienfuegos: il Palazzo di Valle, lussuosa mansione che costituisce l'espressione più eloquente dell'eclettismo di Cienfuegos e nella cui costruzione predominano il mudéjar e il gotico in armonia con il bizantino, il veneziano e il barocco.Ancora prima che D'Clouet avesse fondato San Fernandina di Jagua, era stata eretta la fortezza di Nostra Signora degli Angeli di Jagua (1743-1745), unica costruzione di questo tipo esistente nella regione centrale e concepita per proteggere l'accesso ad una grande insenatura (88 km2 di superficie), di acque profonde e tranquille, diventata oggi un'eccellente pista per la pratica di sport nautici –incluse le corse di barche veloci– ed habitat naturale del sabalo, specie di pesce molto ricercata dagli appassionati.Ai piedi del Castillo de Jagua è sorto e si è sviluppato il pittoresco paesino di pescatori El Perché, d'indiscutibile origine francese e tanto attraente per il turista come il vicino isolotto Carenas (nel centro sud della baia), il quale prima era una località di villeggiatura delle famiglie più ricche della città.Il Distretto Navale del Sud situato in Cayo Loco e convertito nel Museo Storico Navale, il Museo Provinciale di Cienfuegos, l'antico municipio comunale, il Club Benny Moré, costituiscono altri luoghi interessanti per chi visita Cienfuegos, una città le cui attrazioni oltrepassano di molto i confini del centro storico tradizionalePiccole spiagge bagnate dal mar dei Caraibi, come Rancho Luna e El Inglés, costeggiano l'area urbanizzata e costituiscono luoghi ideali per le immersioni, essenzialmente nel tratto compreso tra il canale di entrata alla Baia di Jagua e Boca Ambuila, dove oltre al famoso corallo di colonna Notre Dame (di sei metri di altezza e battezzato così per la sua straordinaria somiglianza con la famosa cattedrale parigina) si trovano otre 50 punti d'immersione.In direzione est, il Giardino Botanico (Monumento Nazionale) offre al visitatore un'enorme collezione di piante composta da circa 1450 specie, l'80% delle quali esotiche, e possiede una collezione di palme considerata tra le dieci più importanti del mondo.Due cimiteri: quello di Reina e di Tomás Acea formano parte dei luoghi d'interesse di Cienfuegos. Nel primo, situato in prossimità di Punta Majagua –luogo di fondazione della città– si conservano nicchie verticali, modo di sotterramento caratteristico del secolo diciannovesimo.Di marcata influenza statunitense, la necropoli Tomás Acea, costruita nel decennio del 1920, si distacca per la sua monumentale facciata, molto simile al Partenone Ateniese. Essendo stata concepita come giardino, si raggiunge in essa un'armoniosa integrazione tra le mura del cimitero e la zona circostante.La laguna di Guanaracoa, situata al sudest della baia e in un posto privilegiato per l'osservazione di diverse specie di fauna, forma parte anch'essa del complesso di attrazioni turistiche della provincia di Cienfuegos, che includono inoltre: la Grotta di Martín Infierno –dove esiste una stalagmite di 67 metri d'altezza, considerata tra le maggiori del pianeta– e la Valle di Yaguanabo; il Parco Nazionale Mal Tiempo, nel paese di Cruces, che ricorda una delle battaglie più importanti della guerra d'indipendenza contro la corona spagnola (15 dicembre 1895) e il monumento al brigadiere dell'Esercito di Liberazione Cubano Henry Reeve, situato molto vicino alla zona di Horquitas. Le cascate di El Nicho, nel macigno montagnoso Sierra de Trinidad, sono un sito ideale per gli amanti del turismo d'avventura, così come la zona di Guajimico, appropriata inoltre per le immersioni. A solo 23 chilometri dalla città, si trovano le acque minerali-medicinali di Ciego Montero, con più di un secolo di efficaci risultati, le quali sono molto appropriate ai fini di una terapia a base di tranquillità e riposo.

 

Ciego de Avila

 

Attualmente questa regione è conosciuta con il nome di "Jardines del Rey", nome che gli attribuì il governatore Diego Velazques nel 1514. Con i suoi 30 chilometri di spiagge vergini e all'incatevole fondale marino, protetto dalla seconda barriera corallina del mondo ( la prima è quella australiana), questa meta turistica non ancora del tutto scoperta dal turismo di massa , conserva tutto il fascino tropicale. Dalle tante isole che la circondano, solo due sono a disposizione del turismo: Cayo Coco e Cayo Guillermo. Cayo Coco è collegata alla terra ferma mediante un terrapieno che attraversa per 17 chilometri la "baia de Perros".Attualmente è dotata di un piccolo aeroporto internazionale per vettori leggeri, ma si sta costruendo un nuovo aeroporto internazionale nella zona di Casasa che dovrebbe entrare in funzione quest'anno. Cayo Coco e nominata anche come "l'isola dei fenicotteri", in quanto quì nelle prime ore del mattino o all'imbrunire si possono vedere colonie di fenicotteri. Un'altro terrapieno collega quest'isola con quella di Cayo Guillermo, un isolotto di 13 chilometri quadrati nominato da Ernest Hemingway nella sua opera "isole nel golfo", per la sua bellezza. Playa Pilar è una delle tre spiagge ed è considerata una delle più belle della regione.Per un totale di quattro chilometri, lo scenario è segnato dalle dune più alte dei caraibi (15 metri). Gli isolotti situati di fronte alle sue coste, Media Luna e Los Felipes, sono due delle zone di maggior interesse per le immersioni e la pesca di altura, che vede in Cayo Paredon Grande un'altra attrazione rilevante. Quì si può godere di uno splendido paesaggio dal faro Diego Velazques, costruito più di un secolo fa sopra un promontorio roccioso di questo isolotto di appena 6 chilometri quadrati. Ma non dimentichiamoci di Ciego de Avila, sulla terraferma, che ha molto da offrire ai visitatori. Nel tratto di strada che collega Cayo Coco e la capitale si possono visitare : il paese olandese "Turiguano", la laguna "La Redonda" dove funziona un centro internazionale di pesca della trota, la laguna "Lache" sede annuale dei carnevali acquatici. La "città del gallo", così conosciuto come il paese di Moron, è la più vicina ai Jardinas del Rey. Quì si conservano alcuni edifici di alto valore architettonico e urbanistico. L'aeroporto internazionale "Maximo Gomez" è situato tra il Moron e la capitale Ciego de Avila. E finalmente arriviamo a Ciego de Avila, città fondata nel 1840. Quì possimo trovare il teatro principale terminato nel 1927 e che è considerato per la sua acustica tra i migliori dell'isola, la chiesa di San Eugenio de La Palma patrono della città, la Casa de la Cultura e La Galeria de Arte, la Finca Oasis e il Centro di Bioplantas. Concludiamo dicendo che la provincia di Ciego de Avila è la provincia con grandi riserve di acqua, infatti le maggir parte delle acque minerali proviene da quì, e di giacimenti petroliferi che riescono a soddisfare quasi per intero la richiesta dell'isola.

 

CAMAGUEY

 

Bisogna risalire al 1514 per incontrare la fondazione della capitale Camaguey, una delle prime sette città costruite dai colonizzatori spagnoli a Cuba, chiamata allora Santa Maria del Puerto del Principe. Fu comunque solamente nel 1528 che Camagüey incontrò la sua sistemazione definitiva, tra i fiumi Tínima e Hatibonico, ben lontano dalla costa in previsione dei frequenti attacchi dei pirati –secondo alcuni storici– o allontanandosi dalle infezioni, dall'infertilità del terreno e dalla mancanza d'acqua, secondo il criterio d'altri specialisti. La maggior parte dei turisti stranieri che oggi arriva qua all'aeroporto internazionale "Ignacio Agramonte" o mediante le strade procedenti da altre regioni del paese, sono attratti dalle bellezze naturali di "Santa Lucia" e in particolare dai suoi 20 chilometri di spiagge sabbiose, d'acqua calda e trasparente, protetta dalla barriera corallina, che si prolunga per 400 chilometri in direzione ovest parallelamente agli isolotti Sabinal, Guajaba, Romano e Cruz, fino ad arrivare a Varadero. Questa barriera corallina si trova ad appena 200 metri dalla riva del mare di "Santa Maria", dove è possibile immergersi in un mondo affascinante, nel quale si trovano 50 specie di coralli, 200 specie di spugne, circa 500 specie di pesci tropicali e, oltretutto, dove ci sono al meno 27 barche affondate. La zone delle immersioni occupa un settore di cinque chilometri ed è delimitata dalla barriera corallina di Lavanderas ad est, e da Playa Bonita ad ovest, includendo la Boca, un tranquillo luogo semisolato, al lato del canale d'accesso alla baia di Nuevitas e molto vicino ad un pittoresco paesino di pescatori.Il corallo nero, il "corno del cervo" e il "ramo delle fidanzate", le spugne viola, arancioni e gialle, le mante e le murene verdi, popolano questi fondali marini, nei quali giacciono, inoltre, i resti del galeone Fernando Estela e le navi Mortera e Nuevo Mortera, gli unici costruiti per Cuba nei cantieri inglesi di Liverpool tra la fine del secolo XIX e l'inizio del XX. .A Cayo Sabinal, luogo ideale per le fotografie, le escursioni e i bagni di mare, esistono lagune d'acqua dolce dove si possono incontrare varie specie di fauna locale, tra le quali si distingue una nutrita colonia di fenicotteri rosa. Inoltre, durante l'inverno, esso è un sicuro rifugio per diversi tipi d'anitre migratorie.Le rovine del forte San Hilario, la spiaggia Brava, il faro di Colon, costruito nel 1894 e diventato un eccellente belvedere, resti che indicano la presenza di accampamenti di aborigeni e le montagne della zona orientale, sono alcuni dei motivi per visitare quest'isolotto, la cui purezza è testimoniata dal fatto che quattro specie di tartarughe marine depongono qui le loro uova. Da Santa Lucia si possono visitare le isole Ballenatos, all'interno della baia di Nuevitas, o la Sierra de Cubitas, un macigno montagnoso di 260 km. distante 30 chilometri dalla capitale della provincia, dove ci sono più di 300 specie vegetali. Qui si possono, inoltre, apprezzare pitture aborigene nelle grotte Los Generales, Las Mercedes, Indio e Pichardo, ed esistono per lo meno altri tre luoghi d'interesse turistico: la Sima de Rolando, el Hoyo de Bonet e Los Paredones.Il centro storico della città di Camaguey, il secondo più grande del paese, si sta trasformando giustamente in un luogo che merita di essere visitato per chi viaggia a Santa Lucia. Tra i due punti ci sono 110 chilometri di strada e numerose bellezze da scoprire.Chiamata "la città delle giare" per la presenza di una grande quantità di questi enormi recipienti di terracotta, Camagüey (chiamata così dal 1903) ha un tracciato urbano formato da strade strette e tortuose che sboccano su piazze e piazzette, nelle quali ancora si conservano edifici d'alto valore storico-culturale e architettonico.Il vicolo Funda del Catre, chiamato popolarmente in questo modo in quanto impediva il transito a due cavalli uno al lato dell'altro, le piazze di San Juan de Dios e del Carmen, il Convento de las Madres Ursulinas, Las Cinco Esquinas del Ángel, L'Aguador della ferrovia o le chiese di Nuestra Señora del Carmen, Nuestra Señora de la Merced, quella di Santa Ana, la parrocchia Mayor, le parrocchie di Nuestra Señora de la Soledad y de la Caridad o la chiesa del Sagrado Corazón de Jesús, sono dei siti turistici interessanti per il visitatore.Sono da segnalare, inoltre, le case natali del maggiore generale Ignacio Agramonte, eroe della Guerra d'indipendenza, del poeta nazionale Nicolas Guillen, dello scienziato Carlos J. Finlay e delle poetesse Gertrudis Gomez de Avellaneda e Aurelia Castillo. Il teatro principale è la sede del famoso Balletto di Camaguey, fondato nel 1967. Importanti anche l'Orchestra Sinfonica Provinciale (1961) e il Casino Campestre, il parco più grande costruito dentro una città.Visitare questa città rappresenta la possibilità di assistere al San Giovanni di Camagüey, una festa popolare sorta tra il 1725 e il 1728. Si possono degustare, inoltre, i piatti tipici della cucina locale come l'ajiaco, il tasajo o la monterìa, o avvicinarsi al lavoro di una giovane generazione di talentuosi ceramisti, per conoscere una città considerata come un importante centro culturale e scientifico. Los Jardines de la Reina sono un altro luogo interessante per chi vuole praticare le immersioni, la pesca al fly, l'interessante esperienza di un bagno tra gli squali o vivere dei giorni indimenticabili a bordo dell'hotel galleggiante Tortuga (Puerto Sol), ancorato nel mezzo del gruppo d'isole meglio conservato del paese.

 

Las Tunas

 

Apparsa di recente sullo scenario turistico internazionale cubano, la provincia di Las Tunas comprende 6 584 km2 della parte nord-orientale dell'isola caraibica e possiede più di 35 spiagge assolutamente vergini, che si estendono nei suoi 265 chilometri di costa frastagliata. La produzione di zucchero e la pastorizia sono le due attività economiche fondamentali di questo territorio, di cui esiste notizia fin dal 1510, ma che solo dalla seconda metà del secolo XVIII cominciò a popolarsi, anche se molto lentamente.La città di Tunas fu fondata nel 1759 e oggi è una città considerata la capitale della scultura di Cuba, in quanto nei suoi circa 600 km2 d'estensione esistono più di settanta opere monumentali e ambientali.Ci sono, inoltre, numerosi luoghi relazionati con la guerra d'indipendenza cubana e molti resti dell'attiva partecipazione di questa provincia si possono trovare nel museo provinciale General Vicente García. Ci sono anche delle testimonianze in pietra, come il Fuerte de, la Loma (Monumento Nazionale) costruito a Puerto Padre, un luogo che cominciò a svilupparsi quasi alla fine del 1860 e che attualmente custodisce una vera curiosità naturale: il suo lungomare ha uno dei pochi torrenti d'acqua dolce dell'isola che sfocia in mare.Puerto Padre è, inoltre, la località più vicina all'area turistica di Las Tunas: Playa Covarrubias, di fine sabbia bianca, bagnata dall'Atlantico e protetta da una barriera corallina di circa tre chilometri d'estensione, dove sono funzionanti appena 120 alloggi per turisti.Molto vicino a questa spiaggia, nella Baia di Malagueta (una delle quattro esistenti in questo territorio) è possibile osservare una ricca fauna d'uccelli, tra i quali si distinguono numerosi esemplari di fenicotteri rosa, anitre e pellicani. Le acque minero-medicinali del municipio Jesús Menéndez e la presenza di una laguna con la maggiore riserva di coccodrilli americani dei Caraibi (circa ventimila esemplari) formano parte delle proposte che offre questa provincia, dove nacque Juan Cristóbal Nápoles Fajardo, il Cucalambé, uno dei più inspirati poeti bucolici cubani.Proprio in onore di questo distaccato intellettuale, ogni anno si celebra la Giornata Cucalambeana, una festa popolare nella quale si danno appuntamento i poeti che vogliono rendere omaggio, in qualsiasi forma artistica, all'infaticabile letterato Cucalambé.Las Tunas, che possiede la fabbrica d'acciaio più moderna del paese, conta con l'appoggio del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo e con il Programma Mondiale d'Alimentazione, ai fini del compimento di uno dei più importanti programmi di produzione di latte di mucca dell'intera isola.

 

Holguin

 

"Mai occhi umani videro una cosa così bella", furono le parole che –secondo i testimoni– pronunciò il 27 ottobre del 1492 il grand'ammiraglio del Mar Oceano, Cristoforo Colombo, nel poggiare per la prima volta i piedi nel suolo cubano in un punto del litorale orientale, Bariay, formante parte attualmente della provincia di Holguín.Con più di 9 300 km2 di superficie, un 25% della quale coperta di boschi, questa provincia è situata nella parte nord-orientale dell'isola e, anche se con un crescente sviluppo delle sue infrastrutture turistiche, ha nell'industria agricola dello zucchero e nello sfruttamento dei giganteschi giacimenti di nichel i suoi due pilastri economici.Holguín è conosciuta come la città dei parchi, per l'ingente presenza di questi spazi aperti che la adornano, ed è identificata per la Loma de la Cruz, una montagna che segna geograficamente il nord e la cui cima presenta una gigantesca croce di legno. Proprio ai piedi di questa montagna, che è un eccellente belvedere naturale, gli abitanti di Holguín celebrano ogni anno la Romerías de Mayo, tradizionale festa popolare che insieme alla Festa della Cultura Iberoamericana, in ottobre, costituisce uno dei momenti più importanti dell'offerta culturale della città.Le chiese di San Isidoro e San José sono ammirabili per la loro architettura e la città di Holguín possiede inoltre uno dei musei di storia naturale più completi del paese, nonché un centro di assistenza ai drogati, Le Quinqué, l'unico del genere nell'isola.La provincia di Holguín, inoltre, offre ai suoi visitatori la possibilità di passare giornate memorabili nei più vari scenari naturali. Infatti, le spiagge di Guardalavaca, Playa Esmeralda e Pesquero sono tutte di acqua limpida, calda e trasparente, con fine sabbia bianca, con abbondante vegetazione e circondate da un'originale topografia ondulata. Qui ci sono, naturalmente, tutte le condizioni ideali per immergersi in un giardino di coralli cresciuto in un fondale marino irregolare e complesso.La vicinanza ad altri luoghi d'interesse turistico accresce notevolmente il valore delle spiagge di Holguín. Vicino Playa Esmeralda si trova il parco naturale Bahía de Naranjo e nei pressi di Guardalavaca, il Chorro de Maita (sito archeologico di prima grandezza nonché museo unico del suo genere nelle Antille). Molto vicino a queste due spiagge, tra l'altro, si trova l'Aldea Taína, che ricrea il modo di vita degli indiani aruacas alfareros e la città di Banes, riconosciuta come la capitale archeologica di Cuba.L'intatta bellezza di Playa Blanca e due montagne notate anche da Cristoforo Colombo, la Silla de Gibara, che l'ammiraglio denominò in questo modo per la sua forma a sella di cavallo, e la Mezquita, che battezzò così per la sua somiglianza con la Peña de los Enamorados de Andaluzia, sono delle attrazioni che rinforzano Bariay come luogo d'interesse turistico e storico-culturale.La città di Gibara, poco più in là verso occidente, è un luogo che merita di essere conosciuto in quanto conserva il più importante complesso architettonico urbano della provincia oltre a rovine storiche di grande valore come il Cuartelón e la Batería di Fernando VII. Proprio all'entrata della baia di Nipe, la più grande dell'isola e una delle 22 della zona, si può scoprire un paesaggio affascinante: Cayo Saetía, un autentico parco naturale di 42 km2 di superficie (il 65% di essa coperta di boschi) dove si possono realizzare safari in jeep, passeggiate a cavallo o fare il bagno in piccole e tranquille spiagge vergini.Per chi ama il turismo naturale a Holguín ci sono due spazi adatti alla sua pratica: i parchi nazionali La Mensura, habitat naturale di circa 300 specie endemiche di flora cubana e Alejandro de Humboldt.Nel parco La Mensura (995 metri d'altezza) c'è un complesso turistico, Pinares de Mayarí, e numerose possibilità di godere delle bellezze della zona, tra cui il Gran Salto del Guayabo, una delle cascate più impressionanti del paese.Due piccoli centri turistici, cinque campeggi e una decina di luoghi interessanti naturisticamente, formano parte del parco Alejandro de Humboldt, al quale si può accedere dal municipio di Moa, la cui Gran Caverna è considerata uno dei cinque Monumenti Nazionali naturali dell'arcipelago.

Spiagge della provincia di Holguin

Playa Guardalavaca

E' la più frequentata dai turisti delle spiagge holguinere, dista 55 Km dalla città ed ha un estensione di circa 4 Km. Ha un abbondante vegetazione che le conferisce una deliziosa ombreggiatura.

Acqua verde-azzurra non sempre pulitissima per via della vicinanza degli hotel, la barriera corallina è ricca di crostacei e dista circa 900 metri dalla spiaggia.

Molto ben servita da infrastrutture: si ha l'imbarazzo della scelta tra ristorantini e bar non proprio economici. Vi è anche un centro commerciale ben fornito ed una discoteca (La Roca) frequentata anche da cubani.

Purtroppo non è ben servita dagli autobus, per arrivarci da Holguin conviene affittare un auto o prendere un taxi (circa 25-30$ solo andata da Holguin).

L'hotel più famoso è L'Atlantico che ha l'accesso direttamente sulla spiaggia.

Spiaggia per il turista che ama le comodità.

     

Vedi anche Guardalavaca

Playa Don Lino

Chiamata la "piccola grande spiaggia".
Acqua pulitissima e piena di pesci ma in alcuni punti la spiaggia è piena di rocce e difficilmente accessibile.
E' presente l'uva caleta, un albero che da della frutta dolce simile alla nostra uva ma che ha all'interno un solo seme.

Attualmente vi sono residence e bungalow riservati ai militanti del partito, l'accesso libero è consentito solo in alcuni punti. Quando c'è la bassa marea affiora la bellissima barriera corallina.

Vale una visita per un bagno cristallino!

 

Playa Blanca

E' forse l'ultima spiaggia libera rimasta per i Cubani! Vi sono numerosi bungalow a loro destinati e casette per la stagione estiva. Ad Agosto si riempie in maniera inverosimile e l'acqua perde la sua trasparenza. Vi si possono vedere famiglie cubane bagnarsi, fare pic-nic o usufruire del ristorante con pista da ballo. I turisti sono praticamente assenti ed è la spiaggia più vicina ad Holguin.

 

Playa Pesquero

Era sicuramente la spiaggia più bella nei dintorni di Holguin! Ora le costruzioni di diversi mega-alberghi, anche se distanti dalla spiaggia, hanno tolto la pace e solitudine che regnava. L'acqua era la più cristallina delle spiagge della provincia. Ora sembra che la spiaggia sia in parte riservata agli alberghi ed abbiano istituito un noleggio di barche a vela e canoe. E' una delle spiagge più estese della zona.

Playa Estero

Adiacente a Pesquero è una baia molto piccola ma veramente bella dove sfocia un fiume che è possibile risalire a nuoto. Assenti qualsiasi tipo di struttura per turisti è frequentata da Cubani che si portano il pranzo da casa. Vi sono dei bungalow a loro destinati ed un campismo popular (è il campeggio popolare, ma non con tende o roulotte. In genere sono dei bungalow o più spesso delle camerate dove si dorme tutti assieme. Le stanze possono essere da 4 fino a 20 persone. Per mangiare c'è come una mensa spesso a self service). Vale la pena visitarla.

 

 

 

Baracoa

Regione prevalentemente montuosa e dove si trovano gli unici paesaggi semidesertici dell'isola, Guantanamo è la più orientale delle province cubane.Poco più di 900 chilometri separano la capitale cubana da questo territorio (parte del quale è illegalmente occupato da una base aeronavale statunitense), che vede in Baracoa, prima città fondata a Cuba, la sua porta d'entrata al turismo internazionale. Nostra Signora dell'Assunzione di Baracoa (1512) fu la prima delle sette città fondate a Cuba dal governatore spagnolo Diego Velázquez, trasformandosi, di fatto, nella prima capitale e nel primo vescovado.Oggi rappresenta un pittoresco paesino di poco più di 900 km2 di superficie, nelle cui vicinanze si conservano zone boscose simili a quelle del tempo della conquista, riunite intorno ad una cima piana ribattezzata da molti Yunque de Baracoa.Lo stesso accesso a questa località costituisce già di per sé un'attrazione per il turista, poiché si deve percorrere La Farola, un viadotto a forma di serpente costruito nella prima metà degli anni '60, nel quale ci sono 11 ponti sospesi nell'aria e la cui altezza massima è di 600 metri (Altos de Cotilla). La città dispone anche di un aeroporto nazionale nel quale operano aerei di piccola e media portata.A Baracoa sono evidenti ancora chiare tracce del solido sistema di sicurezza coloniale che serviva a difenderla dall'assedio di pirati e corsari. Esempi di rilievo sono le fortezze di Matachín, sede del museo municipale, La punta e Seboruco; i torrioni di Joa e Caguase e lo stesso castello della città, oggi trasformato in un confortevole hotel. Nella sua chiesa si conserva l'unica Croce della Parra (primo simbolo cristiano apparso sull'isola) tra le 29 che collocò in diversi posti l'ammiraglio genovese Cristoforo Colombo durante il suo viaggio alla scoperta del Nuovo Mondo.L'obelisco di Duaba, collocato nel luogo dove sbarcò il primo dicembre 1895 il luogotenente generale dell'Esercito di Liberazione Antonio Maceo y Grajales, uno dei più importanti eroi dell'indipendenza nazionale, i fiumi Miel, Duaba, Yumurí y Toa (ideali per un giro turistico in cayuca, la tipica imbarcazione della regione), e il Paso de los Alemanes, una montagna a forma di culla che si frappone alla strada che conduce alla Punta de Maisí, all'estremità dell'isola, sono punti da tenere in considerazione nell'itinerario di qualsiasi turista. Da segnalare anche la spiaggia Maguana, i fenomeni naturali dell'Alto Pino, le terrazze de La Máquina, i Monitongos di Hatibonico e il Parco Nazionale Alejandro de Humboldt, quest'ultimo situato nel macigno montagnoso Moa-Sagua-Baracoa, dove convergono i fiumi più grandi del paese e dove si trovano i boschi meglio conservati dell'isola.

 

Granma

Una tradizione storica eccellente, l'affascinante contrasto dei suoi paesaggi che uniscono mare, montagna e fertili pianure, costituiscono i tratti distintivi della provincia di Granma, un'ampia pianura che si estende per 8 362 km2 nella parte est di Cuba, tagliata in due dalla Sierra Maestra e bagnata dal fiume Cauto.In questo territorio si trova il 48% di tutti i siti storici dell'arcipelago cubano e la sua città principale, Bayamo, è considerata Monumento Nazionale. Infatti, essa fu la seconda città fondata dai colonizzatori spagnoli (1513) ed ha avuto il privilegio di essere dichiarata capitale della Repubblica in armi appena dieci anni dopo l'inizio a Demajagua della guerra d'indipendenza cubana. Inoltre, prima di cadere in mano dei nemici i suoi abitanti la incendiarono (12 gennaio 1869) per lasciare nelle loro mani solo la cenere della metropoli.Bayamo deve essere percorsa in carrozza, il mezzo di trasporto per eccellenza di una città che conserva nel suo centro storico la piazza nella quale per la prima volta fu cantato l'Inno Nazionale (20 ottobre 1868), la Casa della Nazionalità Cubana e la Chiesa Parrocchiale di San Salvador de Bayamo, che custodisce gelosamente l'unico affresco con un motivo patriottico dell'isola. Inoltre, essa mantiene aperta la Cappella dei Dolori (1740), il cui altare barocco è tra i più belli del paese.La casa natale del Padre della Patria, Carlos Manuel de Céspedes, il Convento di Santo Domingo o la famosa Finestra di Luz Velázquez, dove è stata cantata la prima canzone della trova cubana, La Bayamesa, sono altri luoghi interessanti di una località poco distante da Dos Rios, dove morì José Martí il 19 di maggio del 1895 e nella quale un monumento ricorda quest'evento luttuoso.Vicino al paese Guisa, il giardino botanico di Cupaynicú merita di essere visitato, mentre le rovine dello zuccherificio La Demajagua sbarrano il passo a chi volesse proseguire per Manzanillo, città costiera bagnata dalle acque del Golfo di Guacanayabo, circondata da un alone di mistero a causa delle storie piratesche e che possiede un pergolato moresco stupendo.Due parchi nazionali: il Desembarco del Granma e la Sierra Maestra arrivano fino ai confini di questa provincia. Il primo di questi occupa 27 545 ettari e la sua maggiore attrazione è il sistema di terrazze marine carsiche, il meglio conservato dell'arcipelago e riconosciuto dall'UNESCO come uno dei più rappresentativi a livello internazionale.La Fossa di Morlotte (di 77 metri di profondità e 52 di diametro) e la Grotta del Fustete sono due dei fenomeni naturali più importanti di questo parco, nel quale si sono riscontrate più di 200 specie di flora (10 proprie del luogo) e dove si conserva la Ensenada del Real, uno dei pochi boschi vergini esistenti nel paese.Otto sentieri e vie speleo-archeologiche, naturali e storiche, sono state tracciate in questo parco nazionale, tra esse quella che copre i 22 chilometri che ci sono tra Las Coloradas e Alegría del Pío, che segnala la rotta della spedizione del Granma, il quale capeggiato da Fidel Castro sbarcò in questa zona il 2 dicembre 1956.Nel Gran Parco Nazionale Sierra Maestra (527 000 ettari) si trova il principale polo turistico di Granma: Marea del Portillo, una spiaggia d'acque tranquille e limpide con sabbia scura, ubicata in una insenatura di rara bellezza protetta dai monti della Sierra e circondata da palme di cocco.A Marea ci sono 17 luoghi adatti alle immersioni, i più attrattivi situati nella zona di Cabo Cruz, anche se per sfruttarli a pieno oltre ai bagni di sole e mare è imprescindibile percorrere i sentieri che conducono alle cascate dei fiumi Cilantro e Las Yaguas. Bisogna prevedere inoltre un'escursione a Cayo Blanco, un piccolo isolotto situato a soli 500 metri dalla spiaggia, luogo ideale per romantici e innamorati.

 

Santiago de Cuba

                                            


Santiago de Cuba è considerata, per la sua posizione geografica, l'originale capitale dei Caraibi. La nascita risale al 1514 ed è avvenuta in prossimità di una grande baia ben protetta dalle montagne che la circondano. Successivamente, in un processo di espansione demografica, la città si adattò alle condizioni imposte dal rilievo della zona. La presenza di oro, rame e successivamente la coltivazione del caffè introdotta dagli emigrati francesi, furono nell'epoca coloniale le principali fonti economiche. A causa di continui attacchi da parte dei corsari, pirati e nemici vari si ebbe il bisogno di fortificare la città. Uno degli esempi è il "Castello di San Pedro de la Roca", dichiarato solo da alcuni anni Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Dai cittadini il castello viene semplicemente chiamato il "Morro".Con la fortificazione della città si sono conservate, fino ai giorni nostri, numerose opere d'arte tra cui la casa di Diego Velazquez considerata la più antica dell'isola e la Cattedrale Metropolitana. Il "Parco Céspedes" è il cuore della denominata "Citta Eroica della Repubblica di Cuba", uno scenario che risale all'assalto della Caserma Moncada nel 26 luglio 1953 e che segnò l'inizio dell'ultima tappa della lotta alla liberazione nazionale. Nel cimitero di Santa Ifigenia riposano i resti dell'eroe nazionale José Martì. Una delle attrazioni turistiche preferite di Santiago è l'isolotto "Granma", nel centro della baia, che ogni anno si converte in una importante piazza commerciale con l'organizzazione della fiera "Expocaribe". Questa fiera avviene poco prima della data d'inizio della "Festa del Fuoco" nella quale risplende in tutto e per tutto lo splendore della cultura caraibica. Altra attrazione, poco fuori città, è il "Santuario della Vergine del Cobre", eretto nel 1927, patrona di Cuba. La "Gran Pietra" è uno dei luoghi turistici più belli di tutta la provincia. E' una enorme roccia collocata a 1100 metri sul livello del mare il cui peso si aggira sulle 70.000 tonnellate, da quì si può godere lo splendido paesaggio che offre la "Sierra Maestra". A poca distanza di quì si possono trovare importanti rovine di appezzamenti di terreno dove i franco-haitiani coltivavano il caffè. Poco più avanti della Gran Pietra vi è il "Gran Parco Naturale Baconao", che merita di essere visitato per il Prato della Scultura, la Valle della Preistoria e il delfinario. Da quì si può godere la vista di una buona parte delle spiagge della provincia. A Santiago vi è la possibilità di effettuare immersioni subacquee in un tratto di 150km di coste delimitate in quattro zone: Sigua, Diaquirì, Bucanero e Sierra Mar che nel loro insieme realizzano circa 70 punti d'immersione dove oltre le bellezze naturali del fondo marino, è possibbile immergersi tra i resti delle barche affondate alla fine del XIX secolo. Chi si trova a Santiago ha anche la possibilità di visitare il "Parco Nazionale Tarquino" dove sitrovano i picchi più importanti dell'isola: Picco Tarquino (1974 metri), Picco Cuba (1872 metri), Picco Suecia (1734 metri). Quì si può visitare anche il "El Salton", luogo ideale per la pratica dell'ecoturismo e dove si trovano anche riserve di acqua medicinale ideali per curarsi.

 

Matanzas

Delle 14 province dell'isola di Cuba, matanzas è quella che probabilmente ha il maggior numero di attrazioni turistiche, tra le quali Varadero è la località più conosciuta a livello internazionale.Più di un secolo fa, il 5 dicembre del 1887, il Consiglio Comunale di Cárdenas approvò la prima urbanizzazione di questa zona balneare, situata nel punto più settentrionale del paese e che si estende per 22 chilometri sulla costa nord della penisola di Hicacos, un lembo di terra sfruttato durante 300 anni solamente per la presenza di saline e boschi.Fu il miliardario Irenee Du Pont che, alla fine degli anni '20, rilanciò Varadero come punto turistico oggetto delle attenzioni delle classi alte cubane.Attualmente questo polo turistico –che insieme all'Avana riceve circa il 70% dei viaggiatori che arrivano a Cuba – conta con un aeroporto internazionale, una solida infrastruttura alberghiera e numerose opzioni per soddisfare i gusti più svariati.La fine sabbia bianca e l'acqua trasparente costituiscono le virtù più rilevanti delle sue spiagge, adatte per la pratica di tutti gli sport nautici ed in particolare per le immersioni subacquee, poiché possiede più di 32 punti d'immersione in una zona delimitata dalla baia di Matanzas e dall'estremità occidentale dell'arcipelago, Los Jardines del Rey.Scenari ideali per le immersioni sono quelli offerti dal denominato Occhio del Mégano, un'enorme caverna situata nella barriera corallina vicina alla Baia di Cádiz (al confine con Villa Clara) e dal parco marino Cayo Piedras del Norte, unica attrazione nel suo genere esistente nell'isola che occupa un'area di circa duemila miglia nautiche quadrate di superficie.Uno yacht di 40 metri di lunghezza, una nave lanciamissili, un aereo turistico AN-24, una fregata di 102 metri completamente armata e un rimorchiatore sono le imbarcazioni affondate dal 1996 in questa zona, ubicata a circa otto miglia nautiche a nord-est della spiaggia, nella quale possono immergersi tanto i sub professionisti quanto i dilettanti.La riserva ecologica Punta Hicacos offre al turista proposte differenti: conoscere le grotte Ambrosio e Los Musulmanes, dove si conservano decine di pitture aborigene; visitare la Laguna Mangón, nel quale sono state identificate 662 specie di uccelli e 24 di rettili; viaggiare indietro nel tempo della storia della natura avvertendo la presenza del patriarca, un cactus di più di 600 anni d'età.Un centro internazionale di paracadutismo, il Varadero Golf Club (unico campo professionale dell'isola con 18 buche per 72), l'acquario dei delfini, escursioni a bordo di velieri e catamarani agl'isolotti del nord, passeggiate per i canali del sud, organizzazioni d'incontri nel Centro di Convenzioni Plaza América, visite al polmone verde di Varadero, il Parco Josone, sono solo alcune attività che offre al turista questa località che non manca peraltro di locali notturni, adatti a passare notti caraibiche indimenticabili.Varadero si trova, inoltre, molto vicino a due città importanti: Cárdenas e Matanzas. Dalla prima, chiamata la "città bandiera" per aver visto i natali dell'insegna nazionale, la separano solo 13 chilometri. Dalla capitale della provincia la distanza è invece di 35 chilometri.Terra di poeti e distinguibile per la gran quantità di ponti che arricchiscono il suo tracciato urbano, la città di Matanzas (fondata nel 1693) è conosciuta come l'Atene o la Venezia di Cuba. Qui, insieme con una bella baia, nacque un popolare ritmo cubano: il danzòn. Ci sono inoltre un Museo Farmaceutico e un Museo Oscar María de Rojas, aperto dall'inizio del XX secolo, che insieme al Teatro Sauto sono le più importanti proposte culturali che questa provincia offre al visitatore.Le grotte di Bellamar, di circa due chilometri di lunghezza, le rovine dello zuccherificio Triunvirato, l'affascinante Río Canímar, con acque navigabili ai cui margini domina una lussureggiante vegetazione, completano l'incantevole quadro della capitale matanzera, molto vicino alla quale –verso l'Avana– la maestosa valle di Yumurí c'invita ad ammirarla dal Belvedere Bacunayagua.In questa stessa zona, immersi nella pace della valle, i turisti possono ricevere trattamenti specializzati anti-stress, estetici e per migliorare la qualità della vita in generale. A 40 chilometri da Varadero, il paese di San Miguel de los Baños riunisce delle condizioni naturali eccezionali per attrarre i turisti interessati a bere le sue acque minero-medicinali. Decenni fa qui è esistito una spiaggia in un edificio conosciuto come il Gran Hotel, che specialisti considerano essere una replica in piccola scala del Gran Casino di Montecarlo. Nella parte sud del territorio, il gran Parque Natural Montemar, situato nella riserva della Biosfera Ciénaga de Zapata, è particolarmente interessante per gli amanti della natura in quanto al suo interno si trovano spazi per la pratica delle immersioni o per gli appassionati di speleologia.Una strategia di conservazione dell'ambiente sviluppata durante quasi quaranta anni, insieme alla scarsa presenza umana, hanno permesso di mantenere quasi vergine questo ecosistema, considerato la maggiore riserva umida dei Caraibi. In esso si distaccano per la loro bellezza luoghi come Las Salinas de Brito (ecosistema di maremma costiera), la Boca (il maggiore allevamento di coccodrilli d'América Latina) e i rifugi di fauna internazionale La Salina e Santo Tomás, quest'ultimo classificato come l'area ristretta di maggior endemismo del pianeta. La Laguna del Tesoro, di otto chilometri quadrati di superficie e cinque di profondità, è forse il luogo più conosciuto del parco. Adatto per la pesca, andare in barca e per conoscere il centro turistico Guamá, presenta nel suo habitat naturale due specie d'invertebrati acquatici in via d'estinzione: il manatí e il manjuarí.

Altre attrazioni della zona sono: una piscina naturale, un giardino boscoso, il Museo de Playa Girón, che raccoglie testimonianze storiche dell'invasione armata delle truppe mercenarie nell'aprile del 1961, sconfitte in meno di 72 ore.

Matanzas, che possiede un enorme potenziale per lo sviluppo turistico, ha nell'industria dello zucchero il suo principale pilastro economico. Infatti ci sono 21 fabbriche che producono zucchero crudo e raffinato, eccellenti alcolici ed altri derivati della canna di zucchero. Inoltre, una base di cisterne garantisce una magnifica infrastruttura per la ricezione, distribuzione e immagazzinamento degli idrocarburi, oltre a fabbricare la quasi totalità della tela che serve per avvolgere i sigari, il filo di rayon e le corde a base di fibre naturali di henequén che si producono nel paese.

 

Isla de la Juventud

 

E' la maggiore isola fra le 600 che compongono l'Arcipelago de Los Canarreos. E' denominata l'isola dai mille nomi, infatti fu chiamata "Camarco" dagli aborigeni, quando fu scoperta da Cristoforo Colombo "Evangelista", "isola del Tesoro " o "dei Pappagalli" prima del secolo XIX, "Isla de los Deportados" sotto l'influenza spagnola per deportare i prigionieri che si opprimevano alle leggi della metropoli, ed infine "Isla de Pinos". Dal 1975 si è deciso definitivamente di chiamarla "Isla de la Juventud". Quest'isola è grande 2200Km2 e di forna alquanto strana. Offre numerose attrazioni turistiche tra cui, nel parco nazionale marino "Punta Frances", c'è il centro d'immersione internazionale "el Colony". La grotta "Punta del Este", è considerata dagli esperti come la Cappella Sistina dell'arte caraibica pre-ispanica, in quanto conserva nelle sue pareti più di 200 pitture aborigene. Coltivazioni di agrumi, marmo e ceramica artistica sono le principali fonti di reddito. Di grande interesse è la spiaggia nera "Bibijagua" situata nella parte nord orientale dell'isola. Quì si trovano due musei: "il Presidio Modelo", un penitenziario unico nel suo genere in America Latina dove fu incarcerato il leader della rivoluzione cubana "Fidel Castro", e la "Finca el Abra", monumento nazionale dedicato a Josè Martì. Questo isolotto conta un aeroporto internazionale e possiede 24Km di spiagge tra cui, oltre la citata "Bibijagua", si distingue per le sue bellezze naturali la "Playa Sirena". E' possibile organizzare, tramite itinerari turistici, la visita degli isolotti "Cayo Iguana, Cayo Rico e Cayo Rosario" oppure guardare una grande varietà di uccelli attraverso i campi di mangrovie.

 

Villa Clara

Il futuro sviluppo di una solida infrastruttura alberghiera nella sua parte nord e lo sfruttamento d'altre attrazioni turistiche, potranno trasformare, nel breve periodo, Villa Clara in una meta ambita dai turisti che viaggiano a Cuba.Negli ultimi anni, questa provincia cubana ha ricevuto per la maggior parte un turismo attratto soprattutto dal vincolo che possiede la sua capitale con la figura del leggendario Comandante Guerrillero Enresto Ché Guevara, che nei primi giorni del dicembre 1958 combatté qui decisive battaglie per la lotta di liberazione nazionale.Santa Clara è una città pulita e tranquilla, fondata nel 1689, e che ha nel Museo Memorial eretto in memoria del Ché e dei suoi compagni caduti in Bolivia, nel Teatro La Caridad (1885) e nel Parco Leoncio Vidal, luoghi che meritano di essere visitati.La sua posizione geografica inoltre è eccellente, perché Santa Clara si trova a 267 chilometri dall'Avana, 74 da Cienfuegos, 207 da Varadero e appena 88 da Trinidad.Camajuaní, municipio agricolo nel quale ci sono eccellenti artigiani di sigari, e San Juan de Los Remedios, ottava città fondata dagli spagnoli nel 1515, sono mete turistiche obbligate per chi viaggia verso le isole del nord della provincia.Il centro storico di Remedios, dichiarato nel 1980 Monumento Nazionale, è l'unico del paese che ha due chiese nella piazza principale: quella di Nuestra Señora del Buen Viaje e la Parroquia Mayor, dove c'è un enorme altare totalmente placcato d'oro e una scultura –si pensa unica al mondo– che rappresenta l'Immacolata Concezione in cinta.Ciò che ha reso famoso questo paese sono, in realtà, le feste popolari, originarie della prima metà del secolo XIX e che dal 1871 dividono la popolazione in due contrade: San Salvador e Il Carmen, rappresentate rispettivamente da un gallo da combattimento e da uno sparviero, che si affrontano in intelligenza, immaginazione, musica e schiamazzi dalla notte del 24 dicembre fino il giorno seguente.Da Caibarién, un paese di pescatori circondato da acque profonde dove esistono importanti allevamenti d'aragoste, un'autostrada sul mare di 48 chilometri di lunghezza collega la terra ferma con gl'isolotti del nord, tra i quali bisogna segnalare Cayo Santa María e Las Brujas, che possiedono già un piccolo aeroporto e possibilità d'alloggio.Cayo Santa María, chiamato "la rosa bianca" dei Jardìnes del Rey, è solo 13 chilometri di lunghezza, coperti quasi totalmente da spiagge di finissima sabbia bianca, acque limpide e tranquille, i cui fondali –dove ci sono stupendi coralli e una gran varietà di specie sottomarine– invitano ad immergersi o a scattare fotografie subacquee.Nei dintorni degl'isolotti di Villa Clara è possibile trovare interessanti proposte per gli amanti del turismo naturalistico, dell'archeologia (nelle grotte Pelo de Oro o Del Muñeco). Si possono anche pianificare escursioni al vicino faro Caimán Grande e alla nave San Pascual, un'autentica reliquia dell'industria navale che oggi funziona come hotel.Altre attrazioni di Villa Clara sono il Lago Hanabanilla, uno dei maggiori laghi artificiali del paese, costruito ai piedi della montagna dell'Escambray e dove esiste una riserva di flora e fauna, oltre alle acque termali e minero-medicinali di Elguea

 

Guardalavaca

 

Nella provincia di Holguin troviamo un piccolo paese Guardalavaca, 700 metri di spiaggia bianchissima costeggiata da una vegetazione rigogliosa, che un po’ alla volta sta per essere invasa da villaggi turistici, quindi meglio affrettarsi per vedere questo paradiso quasi incontaminato, anche se già ora la spiaggia è stata vietata ai cubani. Non è molto lontana dall'aeroporto di Holguin. Da vedere abbiamo l'Acquario di Bahia de Naranjo, poco distante da

Guardalavaca, dove verrà fatto uno spettacolo con i delfini ed il leone marino. E vi do pure un link dove si parla dei delfini di Guardalavaca. Sempre a Bahia de Naranjo, c'è un porticciolo turistico con piccole palafitte sul mare, dove si può visitare l'allevamento di ostriche. Poi c'è la Necropoli di Chorro de Maita, il più grande cimitero aborigeno di Cuba, del quale ammetto averne appena scoperta l'esistenza e che quindi non ho visto! Come spiagge troviamo Playa Esmeralda e Playa Pesquero. Si potrebbe visitare Gibara dove tra le vecchie case dei pescatori si trova il Museo Storico de Ambiente Cubano

dove vi sono esposti mobili ed oggetti appartenuti alla borghesia creola del secolo scorso. In direzione opposta, a Banes, si può visitare il Museo Indocubano Bani, tra i pochi dell'isola dedicati alla cultura precolombiana. Io ho passato la mia prima vacanza cubana nel villaggio Melia Rio de Oro, che organizza diverse escursioni delle quali vi do qualche prezzo e descrizione tanto per farsi un’idea:

- Occorre un’intera giornata per visitare gli angoli più suggestivi dell’Avana come l’Avana vecchia con la bellissima cattedrale, il Malecon, il Vedano e l’Avana di Hemingway. Si fa una sosta alla Plaza de la Revolucion e si ha del tempo libero per fare dello shopping nel mercatino de l’Havana Vieja. In aereo 169$

- Santiago de Cuba della quale si visiteranno il Castillo del Morro, la Plaza de la Revolucion, la fabbrica dei sigari e al bar dell’antica fabbrica del rum Bacardi (peccato non avere la possibilità di fare un giretto dentro la fabbrica! Ho sentito molti aneddoti sulla produzione del famoso rum, tipo quello del passaggio dei treni nella vicina ferrovia che movendo il rum gli danno quel gusto caratteristico non ottenibile da altre parti, e mi sarebbe piaciuto moltissimo vedere come si produce!). Nel pomeriggio si può fare shopping nel centro storico della città (e qui preparatevi al caos ed a essere assaliti da decine di ragazzini! Ma vale sicuramente la pena di passarci almeno una giornata. Santiago è in assoluto la città più caotica che ho visitato a Cuba. Non voglio nemmeno immaginare cosa può diventare durante il carnevale!). 65$

- Baracoa in elicottero. Questa è stata l'unica escursione che non sono riuscito a fare ma tutti ne hanno parlato gran bene e pure il volo in elicottero è stato ritenuto sicuro, anche se a vederlo mi sembrava un residuo malconcio della seconda guerra mondiale! Fino ad ora non è ancora caduto! Vuoi che tocchi proprio a me!!! ;-) 119$

- Holguin by night con visita alla collina della Croce, tappa obbligata per i visitatori della città. Sosta alla piazza “Calixto Garcia” a contatto con la vita notturna della città. Spettacolo cabaret locale e possibilità di ballare presso il Cabaret Notturno. 45$

- Safari del mare per trascorrere una giornata all’insegna del sole e del mare a bordo di una splendida imbarcazione. Vedrete la barriera corallina, la sabbia bianca e mare color smeraldo a Playa Pesquero dove si cucinerà un bel maialino in riva al mare. Escursione indimenticabile! 35$

- Visita all’Acquario “Cayo Naranjo” dove si potrà nuotare con i delfini, assistere allo spettacolo delle foche e di Chico, Dennis e Via, tre delfini ammaestrati. 37$

Con un viaggio fai da te si riescono a vedere quasi le stesse cose ma spendendo molto meno. Per farvi un esempio all'Avana ci si arriva con 80$ ed andare all'acquario una sciocchezza visto che si trova ad un passo dal villaggio. Ottimo il villaggio con formula all inclusive dove senza ombra di dubbio vi consiglio di andare specialmente la prima volta che si va a Cuba. Mi sembra quasi d'essere stato pagato per fare della pubblicità ma bisogna ammettere che il villaggio era uno spettacolo!