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S.A.T.S. 2000 di Daniele Cupini
Studio Allestimenti Tecnici per lo Spettacolo
Progettazione-Produzione Eventi Live
 

"GIROTONDO" DI SCHNITZLER AL TESTONI

La giostra dell’amore...

BOLOGNA - ... come i dialoghi intitolati Girotondo, pubblicati da Arthur Schnitzler proprio all’alba del secolo. Ripuliti da quella crosta di scandalo inutile che li ha sempre coperti, i dieci "quadri" incatenati del rondò sprigionano la malinconia, il fatuo cinismo dell’amore a labbra tirate, il finto sorriso di un carosello a stazioni che è poi una danza macabra, se si coglie il senso dell’abisso che sta dietro quel mondo borghese alla dissoluzione. Una prostituta e un soldato aprono la giostra, che prosegue attraverso la composizione delle coppie con una cameriera, un giovane signore, una signora "per bene" e suo marito, una grisette o donnina galante, un poeta, un’attrice, un conte ufficiale dei granatieri. La ronde degli amori è concatenata ogni volta da un personaggio della scena precedente, finche il conte termina con la prostituta e la catena è saldata. Dieci sequenze, alcune brevissime ed altre più estese, tutti i ceti sociali ed i livelli intellettuali presi in esame, aristocratici c popolani per mano a girare intorno meccanicamente alle parole, ai grandi sentimenti a tutto tondo, con qualche sfumatura di differenza nel metodo e di mascheratura culturale, ma tutti a voler fare quella cosa li. Fratelli nella carnalità ed illuminati solo brevemente da un momento di ebbrezza, questi personaggi vivono sempre un "prima" ed un "dopo", che Schnitzler evidenzia nel testo attraverso una riga di puntini. K che differenza, dopo che febbrilmente si sono sganciati busti, slacciati corpetti, esplorate sottane, liberati stivaletti e polacchine da stringhe interminabili, che differenza di comportamenti dopo gli amplessi più o meno furiosi sulle panchine mentre suona la tromba del rientro in caserma, nel giardino del ballo con l’orchestrina viennese, nel séparé equivoco. Cadono i propositi di eternità, omne animal post coitum triste (la traduzione la conoscono o la intuiscono per pratica diretta tutti), l’orologeria dell’amore ha un suo retrofaccia livido e brutale. Il dottor Schnitzler, studioso di malattie nervose e lettore attento del suo concittadino e collega Sigmund Freud, sapeva che nulla può spiegare compiutamente l’animo di un poeta: eppure, a farci amare di più la sua commedia ed a rinfrescarne la fortuna (avversata dagli scandali e dalla censura) ha contribuito un film finissimo di Max Ophuls del l950, intitolato La ronde

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di Sergio Colomba

da Il Resto del Carlino del 15 marzo 1981

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