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S.A.T.S. 2000 di Daniele Cupini
Studio Allestimenti Tecnici per lo Spettacolo
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La leggendaria opera rock di Lloyd Webber è a Milano, poi farà il giro d’Italia. Amii Stewart è la sensuale Maddalena

Jesus Christ Superstar riaccende la passione

di Angelo Foletto

MILANO – L’avventura della nuova versione di Jesus Christ Superstar firmata dal Teatro della Munizione di Messina con la regia di Massimo Piparo è iniziata a Milano. Trionfalmente: come nel 1995. Terminerà a Roma, tra aprile e maggio. Dopo aver toccato, esaurite le prime recite ufficiali al Teatro Nuovo di Milano (dové in scena fino a19 gennaio) e quelle di collaudo a Genova, Torino (dal 18 al 23 gennaio), Bologna (dal 25 gennaio al 16 febbraio), Napoli (dal 11 al 16 aprile). Sarà ricordata come la (probabile) ultima volta dell’elettrizzante Carl Anderson, tornato come nella celeberrima versione cinematografica (1973, ragia di Norman Jewison) e in numerose produzioni teatrali, a partire da quella newyorkese d’esordio (1971), nel ruolo di Giuda. Anderson, che in questo Jesus Christ Superstar "edizione 2000" figura come super visore artistico, ha come partner fino alle recite natalizie la voce e la presenza flessuosa di Amii Stewart che nelle celebri i canzoni di Maddalena ha estasiato. Dal 26 dicembre, la parte più sensuale della miliardaria opera-oratorio rock di Lloyd Webber tornerà a Olivia Cinquemani, che la cantava già nell’edizione di quattro anni fa. 

Da quel fortunato allestimento, che scoperchiò la voglia di musical del pubblico italiano testimoniando il talento teatrale di Piparo e 1’immedesimazione stilistica ammirevole del gruppo di cantanti-ballerini-attori della compagnia, provengono parte degli altri interpreti: Egidio La Gioia e Paride Acacia (l’altra sera un Gesù, febbrile e toccante: si scambieranno il ruolo in titolo e quello di Annas), Luca Velletri (Pilato), Maurizio Muscolino (Caiaphas), Elia Lo Tauro (Simon) e Claudio Compagno (Erode e Pietro). 

La nuova versione di Jesus Christ, sempre dal vivo e in inglese (ma con sopra titoli) che rappresenta il primo frutto del lavoro 1999-2000 del Teatro della Munizione (è in arrivo "My Fair-Lady"), ha un taglio molto brillante. 

L’esecuzione musicale (a cura di Nicola Panebianco, anche alle tastiere tra i 12 strumentisti) e il mordente della gestualità e delle luci, bilancia il tono scenico stilizzato. Tutto è svolto su una scalinata o sui praticabili in stile ponteggio metallico che incorniciano il palcoscenico, e da cui srotolano a mo’ di fondali semplici pannelli dipinti. Ma la vitalità delle coreografie (di Roberto Croce) e dall’inossidabile fascino della partitura colpiscono ancora.

Da "La Repubblica" del 17 dicembre 1999

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