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APPUNTAMENTO ALL' ARGENTINA IL 19 NOVEMBRE

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ROMA - Al breve incontro di presentazione di Pianola meccanica, al teatro Argentina, a due passi dal palcoscenico già trasformato in un bellissimo giardino di piante rampicanti con fontanina al centro, in vista della "prima" del 19 (ma di "prime" ce ne saranno altre due, il 20 e il 21), c' erano anche le "autorità" del Teatro di Roma, il presidente Diego Gullo e il direttore artistico Maurizio Scaparro. Entrambi rilassati e contenti. Diego Gullo ha sottolineato l' importanza dello sforzo produttivo di Pianola meccanica affrontato dal Teatro di Roma, "uno sforzo mai fatto in Italia, che è anche sforzo che nulla vada sprecato e che ogni lira si veda, in uno spettacolo internazionale che alla fine del suo sfruttamento si ripagherà non solo in termini di immagine, ma anche economicamente" e ha rilevato la decisione di Scaparro, "rara in un direttore artistico che è anche regista" di affidare ad un altro regista uno spettacolo di tale importanza. Dal canto suo, Scaparro ha ricordato che Pianola meccanica rientra nel suo discorso "di grande sperimentazione che attraversa e confonde tutti i linguaggi. Era il discorso di Don Chisciotte, che era teatro, cinema, poi televisione. Pianola meccanica è stato un film, è diventato una pièce teatrale e Silvia D' Amico sta lavorando alla possibilità di una versione televisiva che potrebbe girare il mondo". Quanto alle date di rappresentazione, a parte quella del debutto, "non possiamo essere precisi", dicono Gullo e Scaparro. "Vedremo come andrà lo spettacolo. Le richieste sono molte e stiamo vagliandole tutte, ma è anche uno spettacolo che ha necessità di grandi spazi e non tutte le città hanno teatri giusti. Certo, sarebbe bello, fare dell' Argentina la grande sede delle produzioni del Teatro di Roma, poterle programmare a lunga distanza, come accade in tante città del mondo. Ma è un sogno al quale non abbiamo rinunciato".

la Repubblica - Sabato, 14 novembre 1987

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