[an error occurred while processing this directive]  
   
1975-1989
1990-2001
1975-1989
1990-2001
Ultime Produzioni
 
Indietro
S.A.T.S. 2000 di Daniele Cupini
Studio Allestimenti Tecnici per lo Spettacolo
Progettazione-Produzione Eventi Live
 

Incontro con il regista e l' interprete di "Pianola meccanica", il più atteso avvenimento teatrale della stagione

MASTROIANNI & MICHALKOV

di MARIA PIA FUSCO

ROMA - "Nikita? Un genio", dice Marcello Mastroianni. "Marcello? Un attore geniale", dice Nikita Michalkov, e si scambiano battute, scherzi, sorrisi complici e affettuosi. A sei giorni dal debutto al teatro Argentina con Pianola meccanica, che Michalkov con Alexander Adabascian ha tratto liberamente da "Platonov" di Cecov e che la sua fedele interprete Alla Folomietova Garrubba ha tradotto in italiano, regista e protagonista vivono ancora felici e contenti, come quando cominciò la loro bella amicizia ("Ma sì, chiamiamola storia d' amore" concede Mastroianni) durante la lavorazione di "Oci ciornie". Gli spostamenti della data del debutto, che qualche pettegolezzo d' ambiente attribuiva ad una tensione tra i due, sono dovuti in realtà alla complessità di Pianola meccanica, alla voglia e alla necessità di andare in scena al meglio con una grande spettacolo miliardario, atteso come un evento. "Sono stati mesi di prove durissime - dice Mastroianni - Nikita è implacabile, instancabile, non si accontenta mai. Sempre in scena, sette ore al giorno, io come tutti gli altri attori del cast, battute lunghissime. In confronto, il personaggio di "Cin Cin" che feci a Parigi, era uno scherzo. Per fortuna non ho problemi di memoria, l' unica difficoltà sono stati i nomi: russi, lunghi, tre per personaggio...". Pianola meccanica è anche il debutto di Michalkov nella regia teatrale. "Non ho mai fatto teatro in Unione Sovietica, però per me esiste un legame profondissimo tra linguaggio cinematografico e linguaggio teatrale. Si tratta di mettere insieme l' emozione che nasce sul palcoscenico e l' emozione dello spettatore. E il mio modo di lavorare in cinema è lo stesso che in teatro. Amo molto, moltissimo le prove, anche troppo, detesto la casualità, se mai preferisco l' improvvisazione molto preparata. Naturalmente, una differenza c' è. In teatro un attore deve fissarsi indelebilmente uno stato d' animo, in cinema, una volta girata la scena, finisce tutto. Adesso ho l' ansia di arrivare al finale, tutto è andato bene, ma da due settimane quasi non dormo. Oltre tutto, qui al teatro Argentina, ci fu lo storico insuccesso di "Il barbiere di Siviglia", non mi piacerebbe la compagnia di Rossini, anche se sarebbe un onore. Comunque questo è un momento creativo bellissimo. E' quando qualcosa finisce che comincia il vuoto". Lo stato d' animo del regista è condiviso da Mastroianni: "Lo conosco quel vuoto. Per questo io lavoro sempre. Quando finisce qualcosa, chi arriva primo, mi prende, non saprei che fare se non lavorassi. Forse, come luogo di vita, il cinema mi piace di più, corrisponde meglio alla mia natura di "dilettante" che si muove benissimo nel casino e nell' improvvisazione. Però i tempi del cinema sono lenti, ogni giornata sul set ti porta la noia. In teatro c' è la stanchezza, ma la noia mai". La stanchezza però Mastroianni la porta benissimo, come porta benissimo i baffi e la barba imbiancata di Michail Vassiliev Platonov. Anzi, uno spunto in più per civettare con la sua bellissima età. "Bello io? Macché, prendo anche lo sciroppo per la tosse. Forse la barba mi fa sembrare un bel vecchio, ma sempre un povero vecchio...". E gioca a recitare il povero vecchio con le spalle curve, ma solo per un attimo. Ride, non vitalità straordinaria, in forma perfetta, il benessere - forse - di convivere con un personaggio che sente addosso. "Sono anni che penso a due personaggi, Platonov e Oblomov. Quando ho visto che Michalkov aveva già fatto "Oblomov" e così bene con Tabakov, mi sarei morso i gomiti. Non credo che ci sia rapporto tra il mio Platomov e quello del film Partitura incompiuta per pianola meccanica, anche perché quando l' ho visto, al cinema Cosmos di Parigi, ero appena sbarcato da New York e ho dormito per quasi tutto il tempo. Mi ha risvegliato lo splendido finale quando tutti corrono dietro a Platonov che si butta nell' acqua... E' un personaggio tipico di Cecov e ho scoperto, lavorando con Michalkov, una differenza di interpretazione. Ho l' impressione che in Italia - io feci Cecov con Visconti - e in Europa occidentale si tende a sottolineare il dramma, la malinconia, le delusioni. Invece, con Nikita, anche se le situazioni disperate ci sono tutte, Platonov diventa più ridicolo, c' è più umorismo. Meno crepuscolare, insomma". "Io non so dividere teatro occidentale o orientale - dice Michalkov - Per me c' è un solo criterio, teatro buono o teatro cattivo. Il teatro deve sconvolgere, emozionare, entrare nell' anima, come ha scritto Bergman, non accostarsi al pericolo dell' intelletto. Non ho niente contro il teatro intellettuale, lo guardo, ascolto le parole, ma dentro non sento nulla". Pianola meccanica che, dopo Roma, andrà al Carcano di Milano per la fine di dicembre e successivamente al Nuovo di Torino, è stato già invitato in varie città europee come Parigi e Berlino, mentre si sta organizzando anche una ripresa televisiva. "Sarà bellissimo portarlo in giro - dice Michalkov - e sarebbe bellissimo andare anche a Mosca. C' è il "Teatro dell' amicizia tra i popoli" che ospita spettacoli stranieri. Le difficoltà sono tante, ma non si sa mai...". "Chi non ha potuto vederlo a teatro, potrebbe vederlo in televisione, e finalmente la televisione renderebbe un servizio utile - aggiunge Mastroianni - Se lo farei ancora l' anno prossimo? Che ne so, non mi piace ipotecare il futuro. Come Platonov, penso sempre che magari tra un anno vorrei stare sulla Luna o a Civitavecchia, vivere comunque una situazione eccezionale. Per questo detesto gli impegni a lunga distanza. Se ti dicono "domenica viene a ballare", è una proposta eccitante. Ma se dicono "l' anno prossimo, una domenica viene a ballare" non è la stessa cosa...".

la Repubblica - Sabato, 14 novembre 1987

Indietro