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S.A.T.S. 2000 di Daniele Cupini
Studio Allestimenti Tecnici per lo Spettacolo
Progettazione-Produzione Eventi Live
 

Al Politeama il musical degli "Who":

Egidio La Gioia e Olivia Cinquemani, diretti da Massimo Piparo, splendidi interpreti.

"Tommy" tra violenza e speranza.

Applausi al Genovese per l’opera rock degli Who.

GENOVA. "Guardatemi, sentitemi, toccatemi, curatemi. Ascoltando te sento la musica, fissando te sento il calore, seguendo te scalo le montagne, mi entusiasmo se sono ai tuoi piedi". Si conclude così, con un abbraccio corale e universale "Tommy" il musical che il Genovese propone da venerdì sera nella edizione recente approntata da Planet Musical con il Teatro di Messina e Taormina Arte, per la regia di Massimo Piparo cui dobbiamo, nelle passate stagioni, anche il recupero di "Jesus Christ" e di "Evita".

Al suo apparire, esattamente trent'anni fa, "Tommy" uscito dalla fervida penna di Pete Townshend degli "Who" fece letteralmente furore.

Il messaggio era crudo: un bambino diventato cieco, sordo e muto per la violenza subita nel vedere un assassinio e ulteriormente maltrattato dalle tendenze pedofile di uno zio e dalle ambizioni smodate dei genitori. Cruda anche la musica un rock aggressivo e disperato che segnava l'avvio di un'epoca. In realtà, però, in tanta durezza si faceva largo un messaggio squisitamente poetico. Il bambino che può parlare solo con la propria immagine allo specchio, diventa un mito per le sue capacità straordinarie al flipper. Un esempio da seguire, da imitare fino a che improvvisamente non riesce anche a recuperare i suoi sensi e torna come gli altri, con una carica emozionale, tuttavia, ben maggiore.

Opera complessa, meno immediata di "Evita" e di "Jesus Christ", Tommy richiede una visione registica perfettamente omogenea e compatta che eviti il rischio di una frantumazione narrativa.

Piparo ha dovuto risolvere il problema del gruppo strumentale che sul palcoscenico proprio non ha trovato spazio: l'ha dunque posizionato nel foyer del Genovese, davanti al bar. Soluzione curiosa che forse non ha favorito una coesione espressiva ed emotiva (oltre che di equilibrio nelle dinamiche) fra strumenti e voci.

Nell'insieme, comunque, un bello spettacolo. Piparo ha conferito vitalità alla narrazione, creato una scenografia in verticale, essenziale ma efficace, con una serie di proiezioni sul fondale (immagini, ma anche il testo tradotto: l'edizione era in lingua originale) e alcuni elementi che calavano dall'alto per creare di volta in volta l’ambientazione adatta (la casa, il flipper).

Belle soluzioni: fra queste l’idea (a dire il vero oggi sempre più ricorrente) di coinvolgere direttamente la platea facendo salire qualche giovane sul palcoscenico in occasione della festa là casa di Tommy.

Bravi gli Interpreti. Egidio La Gioia un Tommy adulto di grande energia, affiancato dai due simpaticissimi Tommy piccoli, Alessandra La Gioia e Federico Farina.

Olivia Cinquemani si conferma, dopo il successo di Evita, voce e presenza scenica ineccepibile. Bene anche Michele Carfora (Kevin), Aldo Parisi (Ernie) e tutti gli altri.

Repliche fino al 14. Va segnalato che martedì il regista Piparo e alcuni interpreti incontreranno gli studenti del corso di storia del teatro di Roberto Trovato, all'università (via Balbi 4). L'incontrò, alle ore 11, è aperto al pubblico.

di Roberto Iovino

da La Stampa de 7 febbraio 1999

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