Suore native del paese

Suor PASSIFLORA (CONTARIN TERESA)

Nata a Poggiana di Riese Pio X 
il 4 maggio 1910

Morta a Sorocaba - SP - Brasile 
l'8 febbraio 2003

Religiosa per 69 anni

" Chi troverà la donna forte? Cinge la cintura con fermezza e usa la forza delle braccia. Stende la mano al povero e aiuta l'indigente". 
(cfr. Prov 31,10.17.20)

      Questa breve citazione del libro dei Proverbi ben si addice alla vita della nostra carissima sorella Suor Passiflora, che rispondendo alla chiamata del Signore, si decise per la nostra Congregazione - Suore della Provvidenza.
Fu ammessa al Postulato nel settembre del 1932, al Noviziato nel settembre del 1933 e alla professione nel mese di settembre del 1934. La sua consacrazione definitiva fu nel 1940 a Tietè. Nel novembre dello stesso anno, 1934, con molto entusiasmo partì, come missionaria, destinata all'Uruguay. Per motivi di salute, però, poco dopo l'arrivo, fu trasferita per le missioni del Brasile nel 1935. Qui, recuperata la salute, con l'ardore che teneva in cuore, dedicò la sua attività in varie comunità della famiglia religiosa ove vi fosse bisogno...

     Sempre accolse con generosità e con spirito di fede, le obbedienze affidatele, dalle più semplici a quelle di maggior responsabilità, sicura di lavorare per l'estensione del Regno, per la gloria del Signore e la salvezza delle anime. Le anime!...Le stava a cuore soprattutto la gioventù e quanta preoccupazione per le adolescenti e giovani che correvano rischi sociali e morali! Non si dava pace... e per questo, nella città di Guaratiguetà dove l'obbedienza l'aveva chiamata fin dal 1967, lottò fin tanto che ottenne dalla Prefettura un terreno dove fu costruita una casa per accogliere queste adolescenti e giovani che si trovavano in situazione di pericolo. E là, queste giovani, da quel tempo, fino ad oggi, sono accolte e ricevono orientamenti per la vita, formazione umana e cristiana, per varie ore alla settimana.

      Il dinamismo di Suor Passiflora e soprattutto il suo ardore missionario fecero sì che si distaccasse per la sua tenacia per voler raggiungere un grande ideale, ideale questo che l'accompagnò durante il lungo periodo di quasi 31 anni, trascorsi nell'Ospedale "Frei Galvaio". Non fu questo periodo facile: dovette affrontare molte e grandi difficoltà. Di fatto, quando nel 1967, fu trasferita in Guaratinguetà per il servizio agli ammalati, l'ospedale si trovava in una condizione precaria. Inoltre era troppo piccolo per poter accogliere tante persone bisognose di essere curate e soprattutto povere. 

      Cominciò allora, il grande lavoro, confidando non nelle sue forze, ma soprattutto nella Provvidenza divina e negli aiuti umani. L'ospedale sia pur restaurato e migliorata l'assistenza, non rispondeva alle necessità della popolazione: era necessario ampliarlo. Si rimboccò le maniche sempre accompagnata dalla sua incrollabile fiducia nel Signore.
Senza scoraggiarsi e, sia pure con tutta la povertà del piccolo ospedale, diede inizio all'opera di costruzione. Affrontò con coraggio le autorità governative, sottolineando il loro dovere di impegnarsi per la salute, aiutando con sovvenzioni, sia gli ospedali esistenti sia quelli in costruzione. Era solita dire "Il Brasile è un paese ammalato!". Come curarlo se non ci sono ospedali? Era urgente perciò continuare l'opera iniziata. E così, con sacrifici, sovvenzioni del governo, con offerte missionarie da parte di familiari, di benemerite persone e soprattutto con i miracoli della Provvidenza, l'ospedale, a poco a poco si elevò.
(qui sopra una foto dell'ospedale)

      E che dire ancora di Suor Passiflora? Era una persona religiosa, intrepida. La sua vita? Una profonda esperienza di fede, di "Provvidenza". Aveva la certezza che il Signore avrebbe fatto tutto: essa si sentiva appena uno strumento nelle sue mani.

     Suor Passiflora, suora di grande spirito di orazione, che rimane in ginocchio davanti al tabernacolo, non solo adorando e lodando, ma anche domandando con insistenza le grazie necessarie per la comunità, per la missione nell'ospedale, per il mondo intero. Raccomandava alle suore di non lasciare solo Gesù nel Tabernacolo, ma che fossero a visitarlo per ottenere forza e così servirlo meglio nella persona dell'ammalato. Teneva sempre presente la parola di Gesù: "Domandate e riceverete, cercate e troverete, battete e vi sarà aperto!". Vide crescere L'Ospedale Frei Galvao come lo aveva sognato, divenuto Ospedale Regionale do "Vale do Paraiba".

     Nell'Ospedale, Suor Passiflora aveva un'attenzione particolare per il personale che ascoltava, consigliava ed aiutava, anche materialmente, quando c'era bisogno e lo faceva in silenzio, così, come era solito il Padre Luigi. Il proposito di questa sorella: "Aiutare qualunque opera di bene che potesse risultare in beneficio del prossimo", lasciò nel cuore di tutti una marca incancellabile di bene. Possa questo suo esempio trascinare molte persone a seguire le sue orme.

     Col trascorrere del tempo, la salute di Suor Passiflora declinava; non avendo più la forza sufficiente per sobbarcarsi la responsabilità della grande opera, data dalla sua complessità, la lasciò ad altra sorella a ciò preparata. Come il vecchio Simeone potè dire: "Adesso, Signore, puoi lasciare andare in pace la tua serva...", sicura che tutto sarebbe portato a termine per la gloria di Dio. Lasciò pertanto, nel 1998, l'Ospedale e fu accolta in Sorocaba,(vedi cartina) nella comunità delle sorelle ammalate e anziane - Comunità Santa Terezinha e qui, a poco a poco perdette le forze e, a letto, con pazienza, nel silenzio, serena, trascorse il rimanente dei suoi giorni, attorniata dalle cure amorose delle sorelle e, particolarmente dalla sorella Suor Floretta, fino a tanto che lo Sposo venne ad incontrarla: "Vieni, sposa fedele...". Così è vissuta, così la terremo presente.

La sua morte: "una Pasqua!", che lasciò nel cuore di tutti, la pace e la certezza che presso di Dio intercederà per i familiari, per la Famiglia religiosa, per l'Ospedale Frei Galvao, per le vocazioni che tanto le stavano a cuore, per la Chiesa e per tutta l'umanità.
                           Le sorelle del Brasile
(per vedere il loro sito clicca qui)