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Lettera ad un dolce amico

     
             
             
     

E’ la prima volta che ti scrivo, così, di nascosto, senza che tu lo sappia, senza che tu lo saprai mai. Ed ha un sapore strano, come di trasgressione, come di proibito e mi chiedo cosa penseresti se vagando per il web scoprissi queste mie parole, se potresti comprendere che sono dirette a te e quale sarebbe la tua reazione.

Ma non è proprio a te che scrivo, a te che sei reale e che posso toccare ascoltare odorare. No, non a te, nel reale, ma alla rappresentazione che di te ho nella mia mente, con i suoi valori incosci, che appaiono talvolta nei sogni, quei sogni che a poco a poco sto provando a decifrare.

Sono sogni che indicano qualcosa, sono sogni che mettono in scena quello che temo: il distacco da te. Non so perché questa paura, non so perché questa importanza di cui ti ho investito nella mia vita, dal primo istante in cui ti ho visto. Sta di fatto che conoscerti per me è stato davvero importante.

Ed ora questa paura… nasce dalla paura di scoprire che il valore che io ho nella tua vita sia nullo, sia solo funzionale al tuo bisogno di avere una spalla su cui piangere e un cestino in cui riversare le tue angosce, le tue paure, le tue delusioni. E’ da questa paura, che non posso ancora chiamare certezza, che nasce la rabbia. La rabbia di sentirmi usata, la rabbia di non avvertire un tuo sincero interesse nei miei confronti, la rabbia di sentirmi cercata solo quando stai male. La rabbia che non esprimerò mai perché appare irrazionale, perché non la comprenderesti, così come non la comprendo io. Ma scrivendolo qui, ora, mi sembra tanto ridicola, che ho compreso, in un  istante, di averla sfogata e di essere pronta di nuovo ad accoglierti, ad ascoltarti, ad amarti in quel modo incondizionato di cui sono capace senza chiedere niente… perché a nulla vale il dono su richiesta, e perché nulla l’amore incondizionato chiede per sé, pur se talvolta vorrebbe.

Stasera mi manchi, mi mancano le tue parole, ma attenderò, come ho saputo attendere tante altre volte, sperando che il tuo non cercarmi sia indice di benessere e serenità, che piano piano sta riscaldando il tuo cuore e la tua casa vuota.

Ti auguro una dolce notte, amico mio, sotto un cielo di stelle dal luminoso sorriso.

D.

     
             
     

Daniela Troncacci

     
             
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