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Dedicata a me stessa

     
             
             
      I sampietrini brillano al sole  schiacciati dalla pesantezza del tempo, "il tempo che non perdona". Il tempo che non può tornare indietro. Il tempo che può scorrere solo in avanti e tu ci sei sopra, come ad un rullo trasportatore, ma cammini all'indietro, così da trovarti sempre allo stesso punto; o poco più avanti, che il rullo è più veloce del tuo indietreggiare. A volte sono le scale mobili, che salgono o scendono, a volte è una galleria che ti viene incontro, buia e fredda, o illuminata di luci lampeggianti.
Cambia il cielo, sopra la tua testa. Ora sono nuvole, ora  è sole, ora è pioggia. Spesso il temporale ti sconquassa il petto e ti scompiglia i capelli.
Cambia il panorama che scorgi da un'angusta finestrella nel vuoto: ed ora sono dolci colline verdi e fiorite, ora sono sottoboschi di foglie secche odorose di fango fresco, ora sono laghi che riflettono vette innevate rilucenti di sole, ora sono mari increspati che sballottano  pescherecci che ritirano reti infruttuose.
Cambiano le pareti d'aria che ti avvolgono; ora sono spesse, silenziose e solitarie, grigie, o rosa, o gialle; ora sono sottili e senti i rumori di chi cammina accanto a te, su un rullo trasportatore rosso simile al tuo, ma all'indietro, così da rimanere sempre allo stesso punto.   
Ti guardi indietro e puoi vedere la strada che non hai percorso, che ti scorre a lato come dal finestrino di un treno, la riconosci nell'ultimo albero dai rami secchi, che si allontana, dall'ultimo fiocco di neve che si scioglie e scorre verso il torrente, nell'eco di un urlo all'uscita dell'ultima, ennesima, galleria.
La strada che è avanti a te puoi solo intravederla, immaginarla, ti scorrerà ai lati, ti scivolerà sopra il capo, presto, e già penserai ad altro. E dentro te qualcosa sarà cambiata. Una lacrima sarà scorsa su gote arrossate dal freddo, un capello bianco sarà caduto, un altro ancora, un cagnolino ti avrà leccato le ferite del cuore, un usignolo avrà cantato la tua gioia di vivere in questo presente ogni giorno nuovo, che vivi ogni giorno in modo nuovo e guardi in ogni momento con occhi nuovi; ma il tuo sorriso, sulle labbra sgretolate dalla tramontana, in quegli occhi che catturano bellezze che ti circondano con sguardi di speranza, il tuo sorriso di bimba alla scoperta del mondo, di meraviglia, di dolcezza, il tuo sorriso d'amore per te  stessa riflesso negli occhi del vento, non cambierà mai: in esso è inciso il tuo nome: Daniela.
     
             
     

Daniela Troncacci

     
             
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