IL TASSELLO MANCANTE .................................................................................... Daniela Troncacci

 

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IL TASSELLO MANCANTE

 L'ultimo bacio

-1-

Ascoltando musica di Vivaldi

   
           
           
     

             Cara amica,                    

ti scrivo ascoltando musica di Vivaldi: chiudo per un attimo gli occhi e dinanzi a me...

Bagliori, lampi di luce che danzano colorati, ora si piegano a terra, lenti e malinconici.
Indugiano un po', si fermano, spariscono (ombre simili a uomini) ed ecco balzano di nuovo ad
ondeggiare di qua e di lą, vivaci, ma non ancor allegri.
Struggente rincorrersi di cupi colori su un palcoscenico chiamato VITA, si alternano a bocche che

si aprono e chiudono in timidi sorrisi.  

Nella mia bocca sapore di sale. Lacrime che dagli occhi scendono e incontrano labbra socchiuse
hanno il sapore del mare; il colore lucente dei raggi di sole, dorati.
Lento un uomo trascina un carretto sulla riva di un fiume, al tramonto; torna a casa dopo un 
giorno
lungo e lento di faticoso lavoro. Lo attende qualcuno, forse, o nessuno, chissą.  

Un bambino gioca in un cortile con il suo cane. Lo chiama la mamma: č ora di rientrare, di dire
"Ciao" ai fiori, al cielo, al cane, per andare al sicuro, un sicuro dal sapor di minestra.

Ondeggiano i rami scossi dall'uragano.  
Nuvoloni si ammassano nel cielo e un temporale si annuncia poco distante.

Cade qualche foglia, scossa troppo violentemente e dabbasso tremo dal freddo mentre osservo,

immobile, il mutare delle stagioni che si susseguono sempre, nonostante... nonostante tutto.


Il mare č in tempesta; una zattera viene sballottata e travolta; sopra forse qualcosa, o qualcuno,
c'era... non c'č pił.  

Bruscamente si interrompe la musica e con essa la mia triste catena di pensieri, come 
prosciugata la mia penna non sa pił cosa scrivere, o forse vorrebbe scrivere troppo e cosģ in 
fretta che le lettere
si confondono, si perdono e non le riconosco pił.

Il fruscio dello stereo attira la mia attenzione e mi riporta  alla realtą, all'esser al di fuori di me.  

Devo premere quel tasto e spegnere l'apparecchio; se potessi con quel gesto spegnere anche

codesto solleticante dolore!  

Devo salutarti amica mia. Devo tornare ai rumori assordanti e frenetici della vita.

Tua fedele, Cecilia