Nell'Oceano Pacifico, si trova un Arcipelago di 600 isole in cui coesistono le specie animali e vegetali piu' spettacolari e rare al mondo, questo paradiso si chiama RAJA AMPAT.

Oggi viene definita come "la culla della creazione nel mezzo dell'Oceano", per il patrimonio di biodiversita' che rappresenta.

Un luogo remoto, ai nostri antipodi, ma unico per le eccezionali condizioni ambientali, per le popolazioni che si possono incontrare, molte delle quali davvero lontane dalla forma di civiltà che siamo abituati a vivere.

La leggenda racconta come il re Waikew trovò sull'isola di Waigeo 6 uova, di cui solo cinque si dischiusero. Da quattro, presero vita altrettanti maschi che divenuti re furono chiamati Waigeo, Batata, Salatati, Misool. Il quinto uovo vide la nascita di una femmina che fu allontanata sull'isola di Biak dove diede nel tempo alla luce un bimbo con il nome di Gura Besi, che per le sue eroiche gesta guerriere passò alla storia con il nome di RAJA AMPAT.

Qualcuno le ha battezzate il Santo Graal dell'immersione, l'ultima frontiera dei mari e degli oceani per la strabiliante quantità di flora e fauna che abita i fondali un mix completo tra quanto si vede nei migliori luoghi del Pianeta.

Qualcun altro le ha descritte come il "bordo della Terra" per significare come oltre non sia possibile vedere altro e questo non è che il termine del Pianeta, isole e fondali marini racchiusi in quello che è noto essere il "triangolo di corallo" per la gran quantità di biodiversità raccolta in un solo luogo.

Arrivati in Indonesia ci siamo fermati tre giorni a BALI per ritrovarci con Eugenio e Nadine della cruisingindonesia.com e per riposarci un po’ prima di riprendere il viaggio verso la Papua Indonesiana.

Fortunati.

Penso che pochi turisti abbiano avuto il piacere di visitare alcuni “scorci” di BALI come abbiamo potuto fare noi con Eugenio. 14 anni fa non avevo avuto questa prerogativa... Non tanto per i quartieri, i paesi, i bellissimi Templi, le spiagge, le risaie e le sue bellezze naturali, senza dubbio di un fascino e di uno splendore che lascia senza parole, ma quanto per la possibilità di fermarsi a nostro piacimento ed ammirare “senza tempo” una cerimonia (matrimonio o funerale) con i loro meravigliosi colori, mescolarsi ad un gruppo di ragazzini in visita ad un museo e far impazzire il loro maestro con alcune “divagazioni”, assaggiare nel minuscolo capanno nei pressi di un piccolo villaggio, succosa frutta tropicale appena colta, fermarsi lungo una stretta strada deserta, contornata da splendide risaie a terrazza e scambiare quattro chiacchiere con un anziano in bicicletta o il barbuto trasportatore di maiali, o ancora con i contadini balinesi, mentre lavorano i campi ancora con metodi tradizionali.

Eugenio è italiano e parla perfettamente l’Indonesiano.

Questo è il privilegio che ci ha fatto vivere e gioire differentemente a Bali, l’Isola degli Dei.