DETTO L'ARCIMBOLDO |
1527 - 1593 |
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Osservando i suoi quadri viene spontaneo pensare che siano opera di un vegetariano convinto, o di un cultore della macrobiotica, o forse di un commerciante di frutta e verdura, ma una cosa è certa: era un abile ortolano. Di Giuseppe detto l'Arcimboldo se ne è parlato parecchio quando col fascino della sua frutta e verdura, animali e fiori è riuscito a guadagnarsi l'attenzione mondiale dalla cornice di Palazzo Grassi a Venezia dove sono state esposte le sue opere fantasiosamente ecologiche, legate sia al manierismo che all'allegorismo tardocinquecentesco. Artista non poco considerato del suo tempo, nasce a Milano nel 1527 circa dove inizia il suo percorso artistico, trasferendosi poi a Vienna nel 1562 come pittore di corte per gli imperatori FerdinandoI ,MassimilianoII, e RodolfoII, ed è proprio quest'ultimo ad ispirargli il ritratto denominato Vertunno. Oltre a ritratti caricaturali e allegorie di cui si trovano esemplari principalmente al Museo di Vienna, e allo Johanneum di Graz, ebbe incarichi di scenografie teatrali e costumi di maschere. Solo dal novecento comincia ad essere rivalutato in quanto le sue opere vengono interpretate come una anticipazione a certi aspetti del surrealismo, anche se oggi la sua arte viene considerata e definita in innumerevoli modi. Di origini altoborghesi, la sua famglia vantava la presenza di arcivescovi (incluso il nonno), di giuristi e artisti (incluso il padre Biagio). Ma c'è un vuoto sul suo passato biografico, infatti ci si domanda se Giuseppe Arcimboldi abbia o meno trascorso i suoi anni giovanili a Isernia, dato che nel suo ben noto dipinto raffigurante il volto di un uomo con due polli per guance ed un pesce a mò di barba, detto IL GIURISTA eseguito nel 1566, fa comparire sul taglio di uno dei due libri sostenenti appunto il grottesco giurista la scritta ISERNIA; o forse questo quadro vuole essere un tributo al giurista Andrea d'Isernia, massimo esponente della scuola giuridica isernina, nato nel capoluogo pentro nel 1230 circa e morto a Napoli nel 1316, la cui fama fu talmente grande da allargarsi dal Regno di Napoli, a tutta l'Italia fino a giungere oltralpe estendendosi in tutta Europa, e divenendo così il punto di riferimento principale per tutto l'ordinamento feudale fino alla Rivoluzione francese. Tutto ciò potrebbe divenire un giallo da risolvere, limone o canarino, fate voi: ma la domanda nasce spontanea, perché non affiancare alla celebre Fontana Fraterna, simbolo di Isernia anche il famoso GIURISTA ? |
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