L'immagine riproduce l'ambiente di 736.000 anni fa ad Isernia.
I vari studi finora effettuati permettono di ricostruire qualche aspetto
della vita dell'uomo preistorico di Isernia e dell'ambiente in cui viveva.
Un gruppo di individui, forse poche decine, aveva costruito lungo
le sponde del fiume un accampamento e, per rendere calpestabile l'area
abitativa, aveva bonificato parte della sponda paludosa del fiume con
pietrame e grandi ossa, resi quest'ultimi della caccia giornaliera ai
mammiferi stanzianti nella zona.
Il paesaggio era molto diverso da quello attuale con una vegetazione aperta,
a steppa-prateria arborata, che riusciva a dare nutrimento a numerosi pachidermi.
La lunga stagione arida, che favoriva lo sviluppo di una associazione
vegetale aperta, era seguita da una breve stagione umida nella quale le
acque del fiume crescevano intorbidendosi, inondando cosė le zone limitrofe e
ricoprendole di sabbia e limo. Col tempo proprio queste azioni incontinenti
hanno permesso la conservazione del sito, ricoprendo il suolo bonificato
dall'uomo.
L'accampamento era temporaneo e stagionale, parte integrante di una economia
di vita nomade al seguito degli spostamenti animali da cui dipendeva
l'approvvigionamento giornaliero dell'uomo.