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La Basilica di san Vincenzo Maggiore
Immagini dell'esterno.


Tra la fine dell'VIII e l'inizio del IX secolo avvennero grandi cambiamenti all'interno del monastero, ad opera forse dell'Abate Giosuč che introdusse radicali innovazioni nella planimetria.
L'intervento di maggior portata fu quello di trasferire il cuore del monastero dall'interno del vecchio complesso tardoromano, nei pressi del ponte della Zingara, ad un nuovo sito sul lato meridionale della collina. Il nuovo edificio ecclesiale avrebbe dovuto ispirarsi ad uno dei modelli pių significativi dell'architettura cristiana imperiale, la chiesa costantiniana di San Pietro di Roma.
Per la edificazione vennero utilizzati materiali di spoglio e nello stesso Chronicon Vulturnense vengono descritte le fattezze di questa grandiosa costruzione: ...erat enim ipsa ecclesia in longitudine habens passus triginta sex, et in latitudine cum ipsas porticus passus sedecim, in altitudine passus XII usque ad trabes...
Con il passus di circa 1,75 mt., la chiesa era lunga circa 63 mt., larga 28 mt. ed alta 21 mt.


Pianta della Basilica 
di San Vincenzo Maggiore




Una grande scalinata  permetteva di salire al 
sagrato  della  chiesa,  limitato  da  due  torri 
quadrangolari. Un  porticato, il paradysus, di 
impianto pressocchč quadrato, anticipava la
facciata della basilica che recava in alto una 
grande  scritta,  il  cui   testo  č  riportato  dal 
Chronicon:  QUAEQUE  VIDES  HOSPES 
PENDENCIA CELSA VEL IMA VIR DOMINI 
IOSUE STRUXIT CUM FRATRIBUS UNA. 
(Ospite, qualunque edificio tu veda, dal pių 
alto al pių basso, sappi che č stato costruito 
da Giosuč insieme ad i suoi confratelli).

















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Copyright © 1997 Arch. Davide Monaco