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La Basilica di San Vincenzo Maggiore
La cripta.


La recente scoperta (1993-1994) della grande cripta semianulare sottostante la parte presbiteriale (adytum) dell'abside centrale, conferma la straordinaria importanza che la basilica vulturnense dovette avere per l'abate Giosuč e per i suoi immediati successori.
La sequenza delle pitture decorative e quello che sopravvive delle rappresentazioni figurative evidenziano la funzione che aveva, nell'ambito liturgico monastico, il complicato corridoio che immetteva alla piccola cella, a forma di croce latina, dove erano sistemati i reliquiari, forse, dei Santi fondatori del monastero di San Vincenzo o addirittura dello stesso martire di Saragozza.






Alla cripta si poteva accedere da aperture
poste al di sotto  del  presbiterio, dalla 
parte  delle  navate  laterali,  con  dei 
portali a sesto  pieno  che,  mediante una 
scalinata  di  pochi  gradini,  immetteva
in questo spazio semicircolare.
Nell'immagine a fianco viene ricostruita 
proprio una delle  entrate  alla  cripta, 
in particolare quella della navata destra. 



Pianta dello scavo Foto dello scavo (F. Valente)



Interno della Cripta Interno della Cripta

In queste due immagini dell'interno della cripta č stato ricostruito solo l'aspetto volumetrico
dell'ambiente, con le luci poste dove sono stati rinvenuti segni di bruciature sull'intonaco
dovuti al consumarsi di eventuali piccole torce. L'intera cripta era perň affrescata e
rifinita anche con materiali pregiati, rinvenuti e restaurati dagli archeologi.




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Copyright © 1997 Arch. Davide Monaco