La Storia dal 1965 al 1969
(aggiornato al 20 Maggio 1998)

1965 1966 1967 1968 1969

Torna alla Home Page


1965

 

Il 1965 è l'anno della tournée italiana dei Beatles che si esaurì con 2 uniche apparizioni in tutt'Italia ed i loro supporters (il supporter è colui che intrattiene il pubblico cantando prima dell'esibizione della star) furono Peppino Di Capri e Fred Bongusto.

Il festival di Sanremo presenta come vincitore Bobby Solo in coppia con i Minstrels con Se piangi, se ridi. I Minstrels erano, nel 1965, un gruppo di 12 perfetti sconosciuti anche se una di loro si chiama Kim Carnes, un'altra Bonnie Tyler o Kenny Logging o perché non Christopher Cross; non so se questi nomi vi dicono qualcosa, eventualmente vedete le note biografiche della parte International a partire dal 1981 e ne scoprirete delle belle.... I Minstrels presentano, oltre che la canzone vincitrice della manifestazione, anche il brano d'esordio di Wilma Goich Le colline sono in fiore; altro successo del festival è Io che non vivo (senza te) scritta ed interpretata da Pino Donaggio in coppia con Jody Miller, tale canzone è oggi una hit internazionale.

Il Disco per L'Estate presenta quest'anno una bella edizione ricca di interpreti, non certo ai fasti di quella dell'anno prossimo, ma getta in modo evidente le basi per diventare una catena di montaggio in grado di sfornare fior di successi negli anni '66-'75.

I Brani di spicco di quest'anno sono: Tu sei quello l'esordio di Orietta Berti, La voglia di ballare di Nico Fidenco, Il mondo di Jimmy Fontana, Andiamo a mietere il grano di Louiselle, I tuoi occhi verdi di Franco Tozzi (fratello maggiore di Umberto che sarà il protagonista di estati più recenti...)

Secondo appuntamento anche per il Festivalbar di Vittorio Salvetti. La manifestazione non è ancora decollata come invece ha fatto il Disco per l'estate, dato che questa manifestazione non aveva l'appoggio ne di radio o televisione se non nell'ultima serata che verrà trasmessa in TV solo a partire dal 1970. Un Festivalbar un po' in erba dove alcuni brani gareggiano sia per disco per l'estate che per il Festivalbar es. Il mondo di Jimmy Fontana, altri brani di spicco sono Ciao ciao interpretato dall'anglosassone Petula Clark, Viva la pappa col pomodoro di Gian Burrasca alias Rita Pavone reduce dall'appuntamento televisivo di Lina Wertmüller Il giornalino di Gian Burrasca, E se domani di Mina, La canzone di Marinella di Fabrizio De Andrè; estromesso nel '64 dalla RAI in quanto le sue canzoni erano troppo sconce, ed inoltre la commissione di vigilanza sulla RAI aveva decretato che la prostituzione non esisteva, conseguentemente De Andrè denunciava nelle sue canzoni una realtà falsa e mendace pertanto non passabile per radio o TV (questo fu sentenziato allora).

Ultimo artista da segnalare nel lontano Festivalbar 1965 è Ennio Morricone, con la colonna sonora di uno dei più bei film prodotti in Italia negli ultimi 50 anni a cura di Sergio Leone: Per un pugno di dollari.

Mentre dall'estero arrivano: Shirley Bassey con Goldfinger, colonna sonora del film di Sean Connery Agente 007 operazione Goldfinger; e i Rolling Stones con la celeberrima Satisfaction (I can't get no).

Torna all’inizio

 


1966

 

Il '66 si presenta come un anno prolifico per la musica leggera italiana (come del resto tutti gli anni terminanti col 6, è una personale congettura ma constateremo insieme che è vero).

Il Festival di Sanremo presentato dall'inossidabile Mike Buongiorno ci propina come vincitori Domenico Modugno in coppia con Gigliola Cinquetti con Dio come ti amo; altri brani di spicco sono: Adesso si di Sergio Endrigo, La notte dell'addio di Iva Zanicchi, In un fiore Wilma Goich, Così come viene Les Surfs, Io ti darò di più Ornella Vanoni in coppia con Orietta Berti, Mai mai Valentina Giorgio Gaber in coppia con Pat Boone, Nessuno di voi Milva, Una rosa da Vienna Anna Identici, Se tu non fossi qui Peppino Gagliardi; questa canzone seguirà il destino di E se domani dell'anno precedente, ovvero verrà interpretata e portata al successo da Mina come anche Una casa in cima al mondo di Pino Donaggio e Claudio Villa. Tra le eliminazioni clamorose di quest'anno ricordiamo Nessuno mi può giudicare interpretata da Caterina Caselli in coppia con Gene Petney, Il ragazzo della via Gluck Adriano Celentano, Parlami di te Françoise Hardy e Edoardo Vianello, Paff...bum Lucio Dalla. Fanno capolino al festival, ma ignobilmente eliminati, un gruppo beat nominato portabandiera dell'ideologia sessantottina italiana..., con il brano Un giorno tu mi cercherai firmato (Pantros-Negrini) ed interpretato dall'Equipe '84 (Negrini diverrà poi il batterista ed il paroliere dei Pooh).

Ed ora occupiamoci del Festivalbar '66. Patron della manifestazione è sempre Vittorio Salvetti che ha inventato quest'anno un'edizione discografica appositamente studiata per il Juke-Box, ovvero con un abile accordo con le case discografiche è riuscito ad eliminare tutti i lati B dei dischi a 45 giri contenuti nei Juke-Box; in modo da rendere disponibile più spazio per più canzoni all'interno dell'apparecchio; e così aumentare le gettonature dei brani, ovvero recuperando quelle gettonature che erano destinate ai lati B dei dischi che spesso non venivano ascoltati. Pertanto un disco da Juke-Box per il Festivalbar 1966 recava due lati A ad esempio su di una facciata Tema dei Giganti sulla facciata opposta Se telefonando di Mina il tutto edito dalla RiFi Records (oggi non esiste più), oppure Notte di Ferragosto di Gianni Morandi con abbinato sul lato B Carta Vetrata di Edoardo Vianello edito dalla allora RCA Italiana (oggi BMG-Ricordi), inoltre la RCA aveva deciso di inserire un annuncio sia all'inizio che al temine del brano, pertanto prima dell'audizione del brano dal Juke-Box era possibile sentire: "La Verità, canta Paul Anka" ed al termine dell'esecuzione "Paul Anka ha cantato: La Verità" il tutto da una sensualissima voce femminile con una dizione talmente corretta e priva di accento, da fare invidia persino a Nicoletta Orsomando. Altri successi del Festivalbar sono Perdono di Caterina Caselli che ne sarà la vincitrice, Petula Clark con L'amore è il vento e Riderà di Little Tony che si piazzerà al secondo posto. Uno sguardo ora al Disco Per L'estate 1966 che verrà vinto da Fred Bongusto con un brano destinato al dimenticatoio della canzone italiana, spiccano invece, non certo per i voti delle giurie, ma per le vendite sul mercato, Caterina Caselli con L'Uomo d'oro, I Giganti con In paese è festa, Se stasera sono qui scritta da Luigi Tenco ma portata al successo proprio nell'ambito di questa manifestazione da una giovanissima Wilma Goich.

Torna all’inizio

 


1967

 

Questo è l’anno del suicidio di Luigi Tenco al Festival di Sanremo. Non mi dilungherò sui fatti e le circostanze della tragedia, in quanto già è stato abbondantemente detto, scritto e visto in TV, e si ripete il rito ogni anno alla vigilia del Festival. Vorrei invece lasciare un rispettoso silenzio sull’accaduto. Mi soffermerò, invece, sulle canzoni del Festival, che quest’anno sono più che degne di nota: Don Backy con "L’immensità" in coppia con Johnny Dorelli; Little Tony con "Cuore matto"; Antoine in coppia con Gian Pieretti con "Pietre"; i Giganti con "Proposta"; Gianni Pettenati in coppia con Gene Pitney col brano "La rivoluzione"; "Quando dico che ti amo" interpretato da Les Surfs in coppia con Annarita Spinaci; "La musica è finita" interpretata da Ornella Vanoni & Mario Guarnera oggi conosciuto come la voce del Jingle dell’amaro Averna "col gusto pieno della vita..", uno dei cavalli di battaglia di Orietta Berti: "Io tu e le rose", ed infine la canzone vincitrice "Non pensare a me" nella doppia interpretazione di un melodico Claudio Villa e di una Iva Zanicchi stile Soul; nel preoscenio sanremese spicca anche il brano "Canta ragazzina" interpretato da Connie Francis & Bobby Solo ed eliminato dalle solite giurie, ma portato al successo da Mina. Presentava il Festival l’inossidabile Mike Bongiorno insieme ad una sconosciuta Renata Mauro. Resta, quest’anno, annoverato tra le esclusioni clamorose del Festival, il brano "Il cammino di ogni speranza" scritto da Umberto Napolitano ed interpretato da Caterina Caselli, proprio in quel momento all’apice del successo, in coppia con i Rokes; brano di gradevole ascolto, ed inoltre la celeberrima "Ciao amore ciao" interpretata da Luigi Tenco & Dalidà.

Al Festivalbar emergono: "29 settembre" scritta dalla coppia Mogol-Battisti ed interpretata dall’Equipe 84, "La coppia più bella del mondo" è quest’estate quella formata dai coniugi Celentano e Claudia Mori, "Stasera mi butto" di Rocky Roberts, mentre dall’estero arrivano i Beatles con "Sgt.Pepper’s lonely heart club band" ovvero la banda di cuori solitari del sergente Pepper, i Procol Harum con "A whiter shade of pale" ribattezzata subito in una Cover-Version dai Dik-Dik: "Senza luce" che resta tuttora un classico lento suonato in tutte le balere della Romagna.

Esordiscono il gruppo dei "Quelli" la cui formazione prevede Teo Teocoli come voce solista e Franz Di Cioccio (in futuro batterista della PFM) alla batteria; poi un certo Albano Carrisi in arte Al Bano col brano "Nel sole" che venderà oltre 800.000 copie.

Quest’anno spopolano anche I Nomadi con un brano di Francesco Guccini "Dio è morto", canzone bandita dalla commissione di ascolto della RAI che era formata da un esiguo gruppo di "intellettuali reazionari" che esaminava i testi delle canzoni e decideva se il brano poteva passare in radio ed in televisione; ci vorrà in seguito l’intervento del Vaticano per poter rendere legale la presenza di Guccini in RAI, e sempre quest’anno Guccini si fa chiamare soltanto Francesco e pubblica un Long-Playing dal titolo "Folk Beat N°1" che passa quasi inosservato ma venderà invece moltissime copie a partire degli anni ‘70; il disco contiene dei classici come "In morte di S.F." ribattezzato in seguito "Canzone per un’amica" e "Noi non ci saremo".

Torna all’inizio

 


1968

 

Quest’anno passerà la storia come l’anno della rivoluzione studentesca e dell’autunno caldo dei metalmeccanici; anche la musica leggera risentirà di questi eventi.

Sul campo internazionale, invece, c’è la protesta degli studenti americani insofferenti per la guerra del Vietnam e da qui la rivoluzione farà il giro del mondo approdando anche in Francia alla Sorbona ed ovviamente in Italia.

Il Festival di Sanremo ci regala quest’anno una delle sue migliori edizioni della storia accomunando voci internazionali di spicco: Shirley Bassey, Dionne Warwick (la zia di Whitney Hoston), Lous Armstrong, Wilson Pickett, Paul Anka, ecc.

I brani di spicco sono: "Casa bianca" scritta da Don Backy piazzatasi al II° posto ed interpretata dalla veterana Ornella Vanoni e dall’esordiente Marisa Sannia, "Deborah" interpretata da Wilson Pickett e dalla voce nera italiana Fausto Leali, "Gli occhi miei" interpretata da Dino e Wilma Goich, "La tramontana" Antoine e Gianni Pettenati, "Un uomo piange solo per amore" Little Tony e Mario Guarnera, "La voce del silenzio" Dionne Warwick e Tony Del Monaco, "Canzone" scritta da Don Backy, che nel frattempo aveva litigato con Adriano Celentano ed era fuoriuscito dal Clan, interpretata da Adriano Celentano e Milva piazzatisi al III° posto, "La vita" Shirley Bassey e Elio Gandolfi.

Da segnalare il pessimo brano "La farfalla impazzita" scritto da Mogol-Battisti ed interpretato da Johnny Dorelli in coppia con Paul Anka e giustamente eliminati dalle giurie, ed il brano "Mi va di cantare" interpretato da Lara St. Paul in coppia con un supremo Loius Armstrong che alza notevolmente il livello qualitativo del brano che invece cantato dalla stessa St. Paul assume l’aspetto di una canzonetta anni ‘30.

Il festival lo vince il malinconico Sergio Endrigo in coppia con il carioca Roberto Carlos con il brano "Canzone per te" che resta mitico con il suo testo d’apertura: "La festa appena cominciata è già finita...". La manifestazione è presentata per la prima volta da un Pippo Baudo ancora in erba reduce dal successo televisivo di Settevoci e da una Luisa Rivelli non ancora consacrata con la sua trasmissione televisiva anni ‘70 "Dalla parte del consumatore".

Il Festivalbar ci offre quast’anno una valanga di successi internazionali:

"Rain & Tears" degli Aphrodite’s Child: gruppo composto da un terzetto di nazionalità greca capitanato da Demis Roussos voce solista, e da un certo Vangelis O. Papathanassiou famoso arrangiatore di alcuni dei più bei dischi di Claudio Baglioni (...E tu e Solo) e negli anni ‘80 autore di colonne sonore di famosissimi films, citiamo: Blade Runner, L’ammutinamento del Bounty, Momenti di gloria, Antartica, ed inoltre la musica dei primi spot televisivi anni '80 della Barilla dal titolo Hymn (inno).

"To love somebody" nell’interpretazione dei Bee Gees e ripreso nei primi anni ‘80 da Jimmy Somerville. La mitica "Hey Jude" dei Beatles, "Mrs. Robinson" colonna sonora del film Il Laureato ed interpretata dalla coppia Simon & Garfunkel.

Sul versante italiano ci sono: Adamo con "Affida una lacrima al vento" che vince la manifestazione, Patty Pravo con "La bambola", Riccardo Del Turco con "Luglio", Lucio Battisti con "Balla Linda", Enzo Jannacci con l’ironica "Vengo anch’io, No tu no!" scritta dallo stesso Jannacci e Dario Fo, "Azzurro" scritta da Pallavicini & Paolo Conte ed interpretata da Celentano, "La nostra favola" Cover-Version del successo di Tom Jones "Delilah" ed interpretata da Jimmy Fontana, "Angeli Negri" di Fausto Leali.

Fa una sporadica comparsa uno strano oggetto chiamato Cine-Box, una sorta di Juke-Box che proietta su uno schermo cinematografico, in formato 8mm, le immagini dei cantanti del Festivalbar con abbinata una colonna sonora sincronizzata con le immagini, una specie di precursore del Video Juke-Box e della Video-clip che saranno invece realizzate di norma negli anni ‘80 e ‘90.

Nelle sale di registrazione arriva finalmente il registratore multi-pista a 8 - 16 o 32 tracce, fino adesso si era utilizzato quello a 4 tracce, sarà così finalmente possibile registrare tutti gli strumenti separatamente e creare alcuni effetti sonori consuetamente utilizzati oggi e fino a quel tempo sconosciuti (per esempio la doppia voce di Battisti nel brano Pensieri e Parole registrato nel 1969 e pubblicato nel ‘70).

La manifestazione "Un disco per l’estate" ci presenta un Riccardo Del Turco come vincitore col brano "Luglio", partecipante anche al Festivalbar, il II° posto se lo aggiudica Orietta Berti col brano "Non arrenderti mai" di scarsa qualità artistica, firmato dal triumvirato Pace-Panzri-Pilat ormai onnipresenti nelle canzoni della Berti, al terzo posto si piazzano invece Franco I° & Franco IV° col brano "Ho scritto t’amo sulla sabbia" diventato oggi un classico dei Graffiti targati ‘60.

Il Cantagiro di Radaelli ci propone come vincitrice un’insolita Caterina Caselli che ha abbandonato definitivamente il casco d’oro con una Cover-Version di un brano internazionale "Il volto della vita" i giornalisti scriveranno di lei che oltre ad avere abbandonato la chioma d’oro a caschetto ha abbandonato anche i suoi difetti, infatti si sa muovere sul palco come una vera professionista con un’aria più spigliata e più femminile, al secondo posto si piazza Gianni Morandi con "Chimera", ed inaspettatamente, al terzo posto si piazza Dalidà, reduce dalla brutta avventura con Tenco l’anno precedente a Sanremo, si prende la sua rivincita col brano "Dan Dan Dan".

Altri successi degni di nota sono: "All you need is love" dei Beatles, il medley "Acquarius/Let the sunshine in" proveniente dal musical Hair ed interpretato da The 5th Dimention precursori del Funky-Soul, la ballata "Pata Pata" interpretata da Miriam Makeba, "Those were the days" prodotta da Paul Mc.Cartney dei Beatles ed interpretata da Mary Hopkins, questo brano ha avuto anche una famosissima Cover-Version in italiano interpretata da ben 2 cantanti: Sandie Shaw e Gigliola Cinquetti, il brano nell’edizione italiana s’intitolava "Quelli erano giorni".

Sul versante italiano segnaliamo anche: "Per vivere", eliminato a Sanremo, di Iva Zanicchi, "Due minuti di felicità" di Sylvie Vartan, "La rosa nera" firmata dai soliti Pace-Panzeri-Pilat di Gigliola Cinquetti, "Nel ristorante di Alice" dell’Equipe ’84, "Il mondo nelle mani" di Rita Pavone passata dalla RCA alla Dischi Ricordi, "Gli occhi verdi dell’amore" dei Profeti, "Al telefono" di Nino Ferrer ed infine "Il vento" brano scritto dalla coppia Mogol-Battisti ed interpretato dai Dik-Dik.

Torna all’inizio

 


1969

 

Sta per terminare l’epoca d’oro degli anni ‘60 e quest’anno la musicalità delle canzoni incomincia a modificarsi verso il sound anni’70 caratterizzato dal Soul e dal primo Funky.

Resta invece immutato lo scenario di Sanremo che quest’anno propone alcuni nuovi talenti della musica leggera italiana che sono tuttora in auge. Vincono la manifestazione Iva Zanicchi in coppia con Bobby Solo col brano "Zingara", al II° posto si piazza Sergio Endrigo con la malinconica "Lontano dagli occhi" in coppia con la britannica Mary Hopkins balzata al successo l’anno precedente col brano "Those were the days", al III° posto si piazza "Un sorriso" di Don Backy interpretata dallo stesso Don Backy e Milva; altri brani passati in finale sono: "Un’ora fa" di Fausto Leali e Tony Del Monaco, "Ma che freddo fa" di Nada e The Rokes, "La pioggia" di Gigliola Cinquetti e France Gall, "Tu sei bella come sei" di Mal e The Showmen, "Piccola piccola" di Carmen Villani, "Bada bambina" di Little Tony e Mario Zelinotti, "Zucchero" di Rita Pavone e Dik-Dik, "Cosa hai messo nel caffè" di Riccardo Del Turco e Antoine ed infine l’unica storica apparizione a Sanremo di Lucio Battisti col brano "Un’avventura" cantata in coppia con Wilson Pickett.

Le esclusioni giudicate allora clamorose furono: Mino Reitano in coppia con Claudio Villa col brano "Meglio una sera piangere da solo" di qualità veramente infima; stessa sorte invece toccò anche al brano di facile ascolto "Se tu ragazzo mio" interpretato da Gabriella Ferri in coppia con Stevie Wonder, e fu appunto l’edizione di Wonder a vendere un cospicuo numero di copie in Italia.

Presentavano il Festival Nuccio Costa e Gabriella Farinon diretti dall’impeccabile organizzatore, che quest’anno, era lo stesso Ezio Radaelli, quello del Cantagiro, che ha sottratto lo scettro di Patron della manifestazione a Gianni Ravera che ha organizzato ininterrottamente la manifestazione per ben 7 edizioni dal ‘62 al ‘68.

Vittorio Salvetti col suo Festivalbar ci propone come vincitore Lucio Battisti con "Acqua azzurra, acqua chiara", altri brani di successo sono "Acqua di mare" di Romina Power scritta dal suo neo-marito Al Bano, "Tutti mormimmo a stento" di Fabrizio De Andrè, "Storia d’amore" di Celentano, "Le promesse d’amore" di Dalidà, "Lisa dagli occhi blu" di Mario Tessuto, "Pensiero d’amore" di Mal, "Tutta mia la città" dell’ Equipe ‘84, "Se bruciasse la città" di Massimo Ranieri, "Soli si muore" di Patrick Samson, "Lo straniero" di Georges Moustaki di nazionalità francese: nell’edizione originale il brano si chiamava "Le meteque" interpretata dallo stesso Moustaki, mentre per l’edizione italiana il testo è stato composto da Bruno Lauzi, quest’ultimo autore anche del testo italiano del successo di Johnny Hallyday "Que je t’aime" interpretato dallo stesso Hallyday col titolo "Quanto t’amo".

Sul versante internazionale segnaliamo: "Ob-la-dì Ob-la-dà" dei Beatles, "Crimson & clover" di Tommy James edizione originale della cover-version di Patrick Samson "Soli si muore", la Hit sempreverde "Venus" dei The Shocking Blue ancora oggi brano immancabile nelle discoteche anni ‘90 anche se remixata e riarrangiata,

"I’ve gotta get a message to you " dei Bee Gees edizione originale della cover di Mal "Pensiero d’amore", e l’ultima incisione, prima dell’estremo saluto dell’indimenticabile Louis Armstrong "We have all the time in the world" colonna sonora di un’edizione della fortunata serie di film dedicata all’agente segreto più famoso del mondo: James Bond in codice 007.

Il Disco per l’estate targato RAI ci presenta come vincitore Al Bano col brano "Pensando a te" spiccano anche nella manifestazione i New Trolls con "Davanti agli occhi miei", l’immancabile Orietta Berti con "L’altalena", Maurizio Arcieri, allora si chiamava soltanto Maurizio, oggi leader del gruppo dei Krisma, con il brano "Elisabeth", Le Orme con "Senti l’estate che torna", Patty Pravo con "Nel giardino dell’amore".

Segnaliamo anche i seguenti brani che pur non partecipando a concorsi sono stati campioni di vendite discografiche: Bobby Solo con "Domenica d’agosto", Patty Pravo con "Tripoli 1969", "Il primo giorno di primavera" dei Dik-Dik, "Non credere" di Mina, "Irresistibilmente" e "Nostalgia" di Sylvie Vartan ed infine "Scende la pioggia" di Gianni Morandi che era la vincitrice della Canzonissima a cavallo tra l’autunno ‘68 e l’inverno ‘69.

Torna all’inizio

 

Torna alla Home Page

 

Hai qualche commento da fare? E allora SCRIVIMI!
dbrandy@tin.it