Racconti e Favole                                                                                                                                                                                

  RACCONTI BREVI

                 AMORE A SCUOLA

In classe.

 Becky- No, Tom, non ti posso prestare la matita. Lo sai bene che vorrei, ma la zia Polly me lo ha proibito.

Tom- Oh, Becky, solo un momento ti prgo, solo per vedere come mi sta in mano.

Becky- No, Tom, lo sai cosa succede se la maestra si accorge che te l’ho data. Mi sculaccia col righello di ferro di fronte alla classe.

Tom- Un minuto solo, la maestra non se ne accorgerà. Solo un minuto per scrivere il tuo nome sulla copertina del mio libro. 

Becky- Oh, Tom, davvero scriveresti il mio nome sul tuo libro? Va bene, tienila, ma scrivi il mio nome e e ridammela subito. Prometti, giura.

Tom –Giuro sulla Bibbia?

Becky- Quale Bibbia? Tu non hai mai avuto una Bibbia. Ridammi subito la matita.

 

Qualche anno dopo, nel bosco, vicino alla antica quercia, ora di pranzo. 

 Tom- Siamo amici, Becky, non è vero?

Becky- Certo, Tom, lo sai che siamo amici. Vuoi metà della mia mela?

Tom –Grazie, Becky, ma vorrei un’altra cosa.

Becky – Dimmela Tom, Ma sei sicuro che non vuoi dare un morso alla mai mela?

Tom-Voglio vedere il tuo culetto.

Becky- Cosaaa? Sei matto? Siedi e mangia il mio panino con i cetriolini. E no parlare mai più del mio..del mio… sai bene cosa intendo.

Tom- Solo per un secondo, non ne ho mai visto uno.

Becky-Procurati uno specchio se ci tieni tanto a vederne uno, tu mi farai ammattire Tom.

Tom-Passami quel coltello per favore.

Becky- Che cosa ci vuoi fare? Ti vuoi mica ammazzare?

Tom-Ci voglio incidere qualcosa su questo tronco.

Becky- Che cosa ci vorresti incidere?

Tom –Tom ama Becky, Becky non ama Tom.

Becky- Solo per un secondo Tom, farò finta di aggiustarmi le mutandine. Le tiro giù solo un secondo, ma dopo scrivi Becky ama Tom sul tronco.

Tom –Grazie, zucchero.

 Gli uccellini non possono credere ai loro occhi e le violette arrossiscono. A una ragazza ci vuole un sacco di tempo per aggiustarsi le mutande vicino alla grande quercia, nel bosco, all’ora di pranzo.

 

 

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