Racconti e Favole                                                                                                                                                                                

 klorinda    RACCONTI

    foto  Lino Sprizzi

Klorinda e il gatto

-Stanotte Oxalà  farà diventare puzzolenti tutti i tuoi pesci marci.-

La piccola Klorinda ha alzato il pugno minaccioso.

-Torna da tua nonna culo-nero e portati via il tuo gatto. Guai a te se vi avvicinate ancora al mio banco.

 Sparisci dal mercato. -

E' la voce della venditrice dal banco dei pesci.

Klorinda fa una smorfia si gira e solleva il gonnellino, è senza mutande,

tutti posso vedere il suo sederino bianco e roseo.

-Ehy bumbum, copriti altrimenti il signor grillo salta su e te lo mangia.- 

Il negro dietro al carrettino degli ananas ha avvisato Klorinda.

Klorinda si avvia verso casa. Il gatto guarda Klorinda e sospira con un ultimo languido sguardo

al polipo sul banco, è tempo di andare.

Ma come è cominciato tutto questo?

- Lo sai che non posso uscire, vieni qui tu da me.-

 Seduta sul gradino del portone Klorinda guarda il gatto, il gatto guarda Klorinda,

nessuno dei due si muove. Ma  Klorinda ha preparato una strategia . Dal balconcino al primo piano

ha visto il gatto , ha sorriso tra sé furbetta e soddisfatta, sulla punta dei piedi è arrivata

alla cesta da lavoro della nonna in mezzo al tavolo e ha rubato il gomitolo rosso.

E’ molto soddisfatta di questo lavoro impegnativo.

-E allora signor Gatto, ci vogliamo muovere? Forse abbiamo qualcosa di buono per il

signor gatto nella nostra cucina. -

Klorinda fa dondolare il gomitolo, ma il gatto muove solo gli occhi. E' un gattino di pochi mesi.

dorme nel portone di donna Carmem. Andando in giro per i vicoli di Ribeirao è diventato alla svelta

un gatto sospettoso.

Klorinda gli lancia il gomitolo tra le zampette. Il gatto si irrigidisce pronto allo scatto,

muove cauto una zampetta verso il gomitolo, lo tocca con le unghie, intuisce che potrà rimanere

impigliato, lo spinge in avanti.

Klorinda tira il gomitolo indietro, il gatto segue il gomitolo. Klorinda tira ancora il gomitolo a sé,

il gatto non si muove.

--Ecco, non è colpa mia se il gatto non vuole entrare in casa, adesso dovrò andare a prenderlo.-

Klorinda sta mandando messaggi in silenzio alla nonna, la nonna le ha proibito di alzarsi dal gradino.

 -Cosa ci posso fare se questo signor gatto é un pazzo?. Faccio solo pochi passi per andare a prenderlo

 e dopo torno subito seduta sul gradino.-

Klorinda si alza pigra dal gradino, dondola il gomitolo, fa finta di guardare da un'altra parte,

 fa un passo verso il gatto, il gatto ne fa cinque verso l'angolo del vicolo.

-Pazzo di un gatto, vuoi farmi uccidere da mia nonna?-

Klorinda si gira verso il suo balcone. Non ci sono nonne in vista. La nonna sta in cucina,

ha ricevuto campioni di caffè dalla piantagione, si è messa gli occhiali per esaminare i grani.

Questo la terrà occupata tutto il pomeriggio.

Klorinda si muove in progressione verso il gatto, il gatto gira l’angolo come un fulmine.

Klorinda scatta come una furia dietro al gatto.

-Signor gatto vieni subito qui o ti ammazzo. Ti venderò alla lavanderia dei cinesi.

Mi faccio i guanti per l’inverno con la tua pelle.-