Racconti e Favole                                                                                                                                                                                

 

  RACCONTI                  

                                        Mia nonna materna

L'altra mia nonna, la madre di mia madre, era la più grande di nove fratelli, e si era dovuta prendere cura di loro per vicende familiari, che non ricordo bene del tutto, o non mi disse. Forse gli affari di suo padre erano andati in malora e lui si era suicidato. Forse era rimasta orfana di madre, non so. Mia nonna era nata in un paesino del sud, vicino a Salerno. Da ragazza, si era innamorata dell'aiutante di un farmacista, ma il suo spasimante era povero e dovette emigrare in America. Di tanto in tanto mi chiedeva 'stanno bene in farmacisti in America?'. Alcuni fratelli di mia nonna credo siano morti giovani, gli altri dovettero emigrare in America. Mia nonna fu costretta dal bisogno a sposare un ricco possidente che non le piaceva. Si lamentava sempre con me del fatto che costui venisse a letto con i baffi unti di sugo. Ma io cosa ci potevo fare? Ora che aveva sposato un uomo ricco, mia nonna andava in carrozza a Napoli, a vedere l'Opera. La sentivo spesso cantare 'La donna é mobile qual piuma a vento, muta d'accento e di pensier'.  Poi aggiungeva lo scherzo 'La donna é un mobile che passa a pulitura'. Un'altra sua canzone preferita si riferiva ai soldati raccomandati della prima guerra mondiale. ' A Latisana a Udine ci sono gli imboscati, con le scarpette lucide e i capelli profumati..'

A un certo punto l'azienda del marito di mia nonna andò a rotoli e lui morì di malattia o forse si suicidò. In quel momento mia nonna aveva tre figli grandi, due femmine piuttosto stupide e un maschio che studiava dai Salesiani. Non sapendo cosa altro fare, mia nonna e i suoi tre figli decisero di venire a Roma, in modo che i figli potessero trovare un qualsiasi lavoro, probabilmente li aiutarono i paesani di Roma.__