Storia del teatro ovadese V

Il periodo fascista

Studiando la storia del teatro ovadese, sicuramente salta subito agli occhi una grande differenza tra le due filodrammatiche. Il Circolo Filodrammatico era laico ed aveva un nutrito gruppetto di valide attrici, tra cui la stessa signora Marie Ighina, mentre la Filodrammatica Juventus, essendo nata nel circolo di don Salvi, gravitava nell’orbita dell’azione cattolica e non ammetteva al suo interno donne. Così le commedie ed i drammi messi in scena dalla Juventus erano necessariamente censurati e mutilati di ogni personaggio femminile. Una cosa a dir poco raccapricciante nel XX secolo, ma diffusa nel teatro del medioevo e del rinascimento.

Nella controversa epoca del ventennio fascista purtroppo le due filodrammatiche, che tanto si erano e si sarebbero ancora distinte per la beneficenza, rimasero a loro volta compromesse dagli avvenimenti di quel tempo e quanto di peggio vi era. Eraldo Ighina divenne segretario del fascio e la sua compagnia entro nell’orbita del fascismo.

Come segretario del fascio ed anche grazie alle sue molte amicizie nel mondo teatrale, Ighina fece costruire ad Ovada un nuovo teatro, il teatro Lux (oggi Comunale), che fece inaugurare con una serie di rappresentazioni memorabili con i maggiori rappresentanti del mondo teatrale dell’epoca. Così ad Ovada passarono attori come Zacconi, Besozzi, De Sica, Govi, le sorelle Grammatica, e molti altri.

In quegli anni di intensa attività teatrale, gli attori più celebrati delle due compagnie erano Eraldo Ighina per il Circolo Filodrammatico e Cleodoro Merlo e Paolo Ballati per la Juventus.

In quegli anni i teatri ovadesi vissero un momento d’oro, perché Ovada era in una posizione strategica lungo le vie di comunicazione tra Torino, Milano e Genova, e spesso le grandi compagnie sostavano dalle nostre parti, cogliendo l’occasione per fare spettacoli extra e guadagnare qualche soldo in più, cosa molto conveniente all’epoca, soprattutto per gli attori di seconda linea che non erano pagati molto bene.

Molti attori famosi dell’epoca erano amici personali di Eraldo Ighina e spesso la sua casa era frequentata dal bel mondo del teatro.

Una curiosità rilevante per colui che era il segretario del fascio, Eraldo Ighina, soprattutto per la portata del personaggio che citeremo, era il cugino della signora Ighina, tal Alessandro Pertini, socialista ed esule, che non credo meriti una presentazione, visto che tra le tante cose che ha fatto, l’ultima è stata quella di essere stato presidente della repubblica italiana. Parentela che ha portato negli anni a diverse visite di Pertini ad Ovada.

Negli anni trenta gli spettacoli della Filodrammatica Juventus sono caratterizzati dalla ricchezza delle scenografie e dei costumi.